ASCHENAZITI KAZARI: la storia dell'IMPERO che pochi conoscono, Pt.1 (con Stefano Reali)

Israele lo ha messo nel mirino:

“La preoccupazione deriva dalle sue dichiarazioni molto forti contro Israele e l’esercito israeliano, che non ha MAI ritrattato durante la campagna elettorale. Siamo certamente preoccupati per la sua elezione.” — L’ambasciatore israeliano all’ONU, Danny Danon, sulla vittoria di Mamdani a New York
occhio a non fare la fine di Charlie Kirk..
 

MASSONERIA: quando una LOggia massonica ebraica fa accordi con una Loggia massonica islamica


Le verità pericolose dell'inchiesta - Franco Fracassi Armando Savini​

mi è sembrato di vedere una certa preoccupazione palesarsi sul volto del conduttore Carlo Savegnago
è stato un attimo e subito rientrata

per chi volesse approfondire ulteriormente:

Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges​

di Laura Maragnani, Gioele Magaldi
Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges - Librerie.coop
 
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Netanyahu e il nazismo​

di Thierry Meyssan
È scioccante pensare che un ebreo possa diventare nazista. Eppure, rari, ce ne furono. E ricevettero dal Führer il titolo di «ariani onorari». Vladimir Jabotinsky, leader dei sionisti revisionisti, non lo ricevette, ma condivise con i nazisti la concezione razziale del nazionalismo. Era fautore di un impero ebraico a fianco del III Reich e per realizzarlo ricevette l’aiuto del partito nazista. Un suo discepolo negoziò con Adolf Eichmann lo sterminio di 450 mila ebrei ungheresi in cambio dell’emigrazione di un migliaio di sionisti revisionisti. Si spartirono il bottino del crimine.
Il mese scorso, appena prima di essere accusato di genocidio dalle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu ha affermato di non essere sionista, ma sionista revisionista.
Il rapporto descrive con cautela quanto constatato. C’è scritto: «I fatti registrati nel presente rapporto inducono il Comitato a trarre la conclusione che le politiche e le pratiche israeliane durante il periodo di riferimento presentano elementi caratteristici del genocidio».

Ora è chiaro a tutti: lo Stato di Israele guidato da Netanyahu sta commettendo un genocidio. Un terzo della popolazione israeliana ha manifestato contro il primo ministro e due terzi sono contrari alle sue azioni militari attuali. Come ha fatto l’autoproclamata «unica democrazia del Medio Oriente» ad arrivare a tanto?

Per capirlo dobbiamo innanzitutto distinguere le diverse comunità ebraiche della diaspora dalla popolazione ebraica di Israele. Le loro reazioni sono molto diverse, anche se le comunità ebraiche nel loro complesso continuano a considerare Israele il loro «rifugio» in caso di minaccia antisemita.

Dobbiamo inoltre ammettere che da dicembre 2022 il governo di coalizione di Benjamin Netanyahu non ha alcun rapporto con i governi precedenti. Soltanto gli ebrei della diaspora europea non l’hanno capito, mentre, per esempio, gli ebrei della diaspora americana si sono già dissociati in massa dai crimini di Netanyahu.
 
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