Banco Popolare (BP) .......aspettando due vecchi amici............ (5 lettori)

blackstar

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:ciao:



BANCO POPOLARE

Nonostante l' RSI in fase discendente, la volatilità e posizione del titolo all'interno del canale conferma la direzione del trend attuale. Lo scenario continua quindi ad essere positivo.

controllare grafico su piattaforma
Ancora denaro per il titolo che durante la giornata odierna ha raggiunto a quota 5.02 €, il nuovo massimo relativo dell'ultimo mese,

quest'ultimo livello ha quindi fornito un nuovo segnale di forza, aprendo le porte a un’imminente entrata in area 6,15.

+ L’Assemblea ha autorizzato il Consiglio di Gestione, nei modi e limiti previsti dalla
normativa vigente, a procedere all’acquisto di azioni proprie.

target 6,70.

Sempre e comunque S.L. in canna

In questa stringa c’è tutto l’ottimo lavoro fatto in questi mesi, e la pulizia fatta
http://syndication.teleborsa.it/Kataweb/documenti.aspx?ndg=958&titolo=Banco+Popolare




:ciao::ciao::ciao:
 

Topuan

Forumer storico
Il peggio è passato avanti su questa via»I COMMENTI. Interventi critici per alcune scelte dell'ultimo anno, ma ottimismo per il futuro



Il peggio è passato. La strada non è ancora in discesa, ma la pulizia fatta promette di rasserenare un bilancio che non dovrebbe riservare sorprese. È l'opinione prevalente nel parterre dei soci del Banco, un formicaio di quasi 6 mila portatori di voto, circa il 60% dei 14 mila iscritti all'assemblea più lunga e difficile di sempre.
Tra i volti noti, pochi i politici, quelli di sempre gli imprenditori. Molti sono quelli preoccupati, perplessi e dubbiosi sul percorso di ristrutturazione intrapreso. Ma ci sono anche motivi di ottimismo. «Siamo di fronte ad un'assemblea combattuta e difficile. Ed effettivamente qualche ubriacatura da finanza facile c'è stata. Ora si cambia: si torna a fare banca come un tempo», commenta [FIRMA]Giordano Veronesi, confermando fiducia nei vertici. «Si riparte tornando al passato, cioè a fare banca come si è sempre fatto. È un lavoro che ha sempre pagato e continuerà a generare redditività. Il Banco ha fra l'altro a disposizione un territorio fra i più floridi e sviluppati d'Europa». Dello stesso avviso il presidente uscente di Confindustria Verona Gianluca Rana, che siede anche in Consiglio di sorveglianza. «Il consiglio di sorveglianza ha fatto tutti gli interventi necessari per riportare il Banco sulla strada della redditività e dell'utile, quindi del dividendo già dal prossimo anno. Certo, il contesto internazionale è quello che è, ma le premesse per un 2009 sereno ci sono tutte».
Su tutte le impressioni prevale la fiducia nel nuovo ad Pierfrancesco Saviotti, ma molti sono i motivi di malcontento per la stretta creditizia operata dai vertici nei confronti di una piccola e media impresa in grande difficoltà. «Che i cordoni del credito si siano ristretti per tutti è cosa nota», ha detto Germano Zanini, amministratore delegato di Multiutility e promotore dell'associazione soci di Banca Viva, presente con una propria lista di candidati al consiglio di sorveglianza. «Ma in un momento tanto difficile è necessario continuare a garantire alle pmi del nostro territorio, e parlo nella fattispecie di Verona, quei mezzi finanziari che altrimenti renderebbero la vita difficile all'economia e al lavoro. E qui il Banco ha un po' deluso, per non parlare di chi ha investito 10 mila euro in azioni e se ne ritrova 2 mila o poco più…».
«Trovo molto positivo il fatto che per la prima volta sia stata presentata una lista autonoma per il consiglio di sorveglianza», ha detto il neopresidente della Camera di Commercio Alessandro Bianchi. «Significa che i soci del territorio tornano a dimostrare l'interesse di una volta. È un segno di vitalità della base sociale».
Fiducia nel Banco è espressa anche dal presidente dell'Aeroporto Catullo Fabio Bortolazzi. «Dopo la pulizia di bilancio la direzione è ora quella giusta». E sulle richieste di un'azione di responsabilità verso il management fuoriuscito parla della coscienza poco pulita di tutto il sistema bancario mondiale.
Per Sandro Veronesi, creatore di Calzedonia e capolista della lista del Banco per il consiglio di sorveglianza, la banca ha fondamentali solidi. Per questo deve tornare a rivolgere la propria attenzione al mondo delle imprese come ha sempre fatto, limitando dove possibile l'eccessiva remunerazione dei vertici societari. «Tutti vogliamo che il denaro costi il meno possibile e che la banca non ingrassi troppo con i nostri soldi».
Mentre Tommaso Zanini, primo candidato della lista autonoma, considera prioritaria un'iniezione di fiducia nei soci attraverso il sostegno ad un titolo che in meno di due anni ha perso l'80% del proprio valore.
Giampaolo Fogliardi, deputato del Partito Democratico giudica positivo il nuovo corso intrapreso dal Banco, dicendosi tuttavia dubbioso sul sistema di voto capitario. «Sono tra i promotori di una proposta di legge per cambiare sistema di voto assembleare», ha spiegato Fogliardi. «Il voto capitario, quello che ad ogni socio assicura un voto indipendentemente dal numero di azioni in suo possesso, non si addice più ad una banca come questa. Non è più la banca mutua di un tempo: oggi è una grande società per azioni quotata».
Tra i politici erano presenti in sala i sindaci di Verona e Novara. «Criticare il Banco e i suoi vertici in un momento come questo è facile ma non costruttivo», ha detto Flavio Tosi. «L'arrabbiatura dei soci è comprensibile, anche se tutti sappiamo che il vero valore del Banco non è quello indicato dal corso delle azioni delle ultime settimane».
Fiducia nel management arriva anche dal sindaco di Novara Massimo Giordano. «Una serie di eventi imprevedibili, dalla vicenda Italease alla svalutazione degli asset tossici ereditati da Lodi», ha detto, «hanno messo il Banco ko. La strada per tornare ad essere forti passa ora attraverso la forte radicazione territoriale e la maggiore autonomia delle banche del gruppo».
Critici i rappresentanti delle associazioni dei piccoli azionisti. Modesto Volpe tira in ballo un maxiprestito di 5 miliardi concesso dal Banco ad Italease con un spread dello 0,5%: «mai visto un trattamento simile per i soci». E giudica immorali la liquidazione concessa all'ex ad Fabio Innocenzi. Per Ferruccio Cervato, promotore di Unibanco, associazione di piccoli soci, il desiderio è quello di veder tornare il Banco alla configurazione a governance tradizionale, senza polverizzazione di organizzazioni che rallentano l'azione di governo dell'azienda. «In più le energie per riportare il Banco a crescere sono già sul territorio: non c'è alcun bisogno di andare trovarle altrove. La Fiat insegna». Anche Maurizio Zumerle, presidente di Apaca (piccoli azionisti di Cattolica), ed esponente di Unibanco, ha criticato l'«inaccessibilità del libro dei soci da parte di chiunque chieda di conoscerne il contenuto». «Forse si è studiato troppo tra mille dubbi e si è deciso tardi, sebbene in tempo utile», ha detto Giuseppe Riccardo Ceni, socio storico del Banco Popolare, però «si è dimostrato che ci sono le capacità di imparare, di capire e di aprirsi alla collaborazione», errori quindi ne sono stati fatti, «ma occorre proseguire», ha concluso, «con la determinazione necessaria nel percorso iniziato negli ultimi mesi».

Alessandro Azzoni
 

el docente

Forumer attivo
Volpino dove sei?vieni che ci dai le direttive,:D:Ddai che si fa il bancomat anche oggi!!(forse!!;))come era il bombo offerto dal frakkia in assemblea?qualità?:p:p
 

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