5/6/2008 (7:50) - IL BILANCIO 2007 DELLA TASSARA SPA SI È CHIUSO IN UTILE GRAZIE AI DIVIDENDI
Zaleski scommette sulla Bpm
Ma i debiti sfiorano i 6 miliardi
Romain Zaleski
Il finanziere franco-polacco
perde 136 milioni con Telecom
GIANLUCA PAOLUCCI
TORINO
Una scommessa su Banca Popolare Milano. La Carlo Tassara spa di Romain Zaleski ha puntato 86,33 milioni di euro su Bpm per acquisire 8,26 milioni di azioni, pari all’1,9% del capitale della popolare. Poca cosa, in un portafoglio di partecipazioni che a fine 2007 valeva 5,837 miliardi, cresciuto di 3,3 miliardi euro rispetto all’esercizio precedente. Ancor più ampio il divario a livello consolidato, con il totale degli investimenti finanziari salito a 7,5 miliardi dai 3,9 dell’anno precedente.
Poca cosa è anche la minusvalenza riportata con l’avventura andata male su Telecom Italia. Un’avventura non indolore, con 165 milioni di titoli ceduti nei primi mesi del 2008 a un prezzo medio 1,884 euro per azione. Risultato: 87,6 milioni di minusvalenza, 136,7 milioni di svalutazioni nei bilanci 2007 della controllata Fincamuna, titolare diretta della partecipazione. E 112 milioni di euro di rosso d’esercizio per la stessa Fincamuna, che hanno costretto la controllate Tassara spa a versare nelle sue casse 150 milioni di euro «al fine di rafforzare patrimonialmente questa società». Un brutto ricordo, per il finanziere franco-polacco, che si sarebbe rammaricato con alcuni collaboratori per l’investimento andato male. Cifre irrisorie rispetto al panorama complessivo degli investimenti Tassara, con un utile d’esercizio balzato a 218 milioni di euro. Merito principalmente del flusso di dividendi, saliti a 293 milioni di euro dai 54,4 dell’anno precedente.
I più abbondanti sono stati quelli incassati da Intesa Sanpaolo, pari a 222,5 milioni. Nella classifica dei più generosi per le casse della Tassara figura poi Generali (21,6 milioni), Mediobanca (11,7), Ubi (11,6), Mps (9,8). Intesa Sanpaolo è anche la più «impegnativa» delle partecipazioni della Tassara. Pesa per 3,7 miliardi, al prezzo di costo, sul bilancio della società. Poco meno di 840 milioni è il valore investito in Generali, mentre Mps vale 537 milioni e Mediobanca 297 milioni. Oltre 100 milioni è l’investimento in A2A, effettuato prima della fusione tra Aem e Asm Brescia. E piccole quote di Cattolica e Fondiaria tra gli assicurativi e Edison nell’energia. Vendute invece nel corso del 2007 quote altrettanto piccole in Enel e Seat. Nella Tassara International, a cui fanno capo investimenti all’estero, sono cresciute le quote detenute in Vinci e Posco. Nota dolente, la crescita esponenziale dell’indebitamento. Nel 2007 è salito a 5,8 miliardi quello verso le banche, con un incremento di 3,1 miliardi. A garanzia dei prestiti sono andate una parte consistente delle partecipazioni, come nel caso di Intesa Sanpaolo. Una cifra di tutto rispetto, composta per 3,6 miliardi da finanziamenti in varia forma e da 2,2 miliardi da «anticipi ricevuti a fronte di contratti di compravendita di quote possedute con regolamento differito». Ovvero, delle opzioni a vendere parte del ricco portafoglio azionario.