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Unicredit, piano anti crisi da 6,6 miliardi06/10/2008 7.00Piano anti crisi da 6,6 miliardi. Il Cda straordinario di Unicredit ha approvato domenica un piano per rafforzare la patrimonializzazione del gruppo e raggiungere un Core Tier 1 ratio del 6,7%. Advisor del piano sono Unicredit Markets & Investment Bank, Mediobanca e Merrill Lynch.
Al termine di una riunione durata oltre cinque ore il consiglio della banca ha approvato un aumento di capitale al servizio di un'emissione obbligazionaria convertibile per complessivi 3 miliardi e il pagamento del dividendo 2008 in azioni per 3,6 miliardi invece che in contante.
I principali azionisti di Unicredit, insieme ad altri investitori istituzionali, si sono già impegnati a sottoscrivere fino a 3 miliardi di euro negli strumenti finanziari cashes. Di questi, 2 miliardi sono già stati approvati dai rispettivi organi deliberativi, mentre ulteriori ordini fino a 1 miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni.
La mossa, decisa al termine di una settimana in cui il titolo in Borsa è stato investito in pieno dalla crisi partita dai mutui americani, punta a centrare l'obiettivo di solidità patrimoniale (Core Tier 1) sopra al 6% richiesto dalla Banca d'Italia per la fine dell'anno, portandolo al 6,7%.
Il gruppo ha rivisto anche la stima di utile 2008 a 5,2 miliardi (ovvero un utile per azione ante aumento di capitale di 0,39 euro contro il precedente target di 0,52 euro). Il cambiamento degli obiettivi, ha spiegato l'istituto guidato da Profumo, è dovuto ''alle deteriorate condizioni di mercato che hanno compromesso la performance delle relative attività e al ritardo di dismissione di asset".
Unicredit vuole così scongiurare una nuova ondata di vendite in Borsa, sui timori per l'esposizione del gruppo con Hvb in Germania e Bank of Austria, ed evitare di diventare preda di gruppi più grandi come il Santander, che non ha smentito nei giorni scorsi voci in tal senso.
Il gruppo milanese non vuole perdere tempo e ha convocato l'assemblea straordinaria degli azionisti a novembre. L'obiettivo di Profumo è infatti quello di ''concludere l'operazione prima possibile e in ogni caso entro il primo trimestre 2009''. L'assemblea sarà chiamata ad approvare un aumento di capitale per complessivi 973 milioni di nuove azioni ordinarie a un prezzo di 3,083 euro per azione, pari al valore di riferimento alla chiusura di Piazza Affari venerdì scorso.
Oggi il piano sarà presentato in conference call alla comunità finanziaria, poi toccherà al mercato dare il suo responso. Certo è che per l'Ad Alessandro Profumo e i vertici, si pone ora un problema di credibilità dal momento che hanno smentito a più riprese un aumento di capitale, operazione alla quale alla fine hanno dovuto ricorrere.
uni ha tagliato l'eps del 25%...vediamo quanti bancari seguono questa strada.......e andrebbe ancora bene tutto sommato,ripetto alle banche di altre nazioni.
Unicredit, piano anti crisi da 6,6 miliardi06/10/2008 7.00Piano anti crisi da 6,6 miliardi. Il Cda straordinario di Unicredit ha approvato domenica un piano per rafforzare la patrimonializzazione del gruppo e raggiungere un Core Tier 1 ratio del 6,7%. Advisor del piano sono Unicredit Markets & Investment Bank, Mediobanca e Merrill Lynch.
Al termine di una riunione durata oltre cinque ore il consiglio della banca ha approvato un aumento di capitale al servizio di un'emissione obbligazionaria convertibile per complessivi 3 miliardi e il pagamento del dividendo 2008 in azioni per 3,6 miliardi invece che in contante.
I principali azionisti di Unicredit, insieme ad altri investitori istituzionali, si sono già impegnati a sottoscrivere fino a 3 miliardi di euro negli strumenti finanziari cashes. Di questi, 2 miliardi sono già stati approvati dai rispettivi organi deliberativi, mentre ulteriori ordini fino a 1 miliardo sono in attesa di approvazione nei prossimi giorni.
La mossa, decisa al termine di una settimana in cui il titolo in Borsa è stato investito in pieno dalla crisi partita dai mutui americani, punta a centrare l'obiettivo di solidità patrimoniale (Core Tier 1) sopra al 6% richiesto dalla Banca d'Italia per la fine dell'anno, portandolo al 6,7%.
Il gruppo ha rivisto anche la stima di utile 2008 a 5,2 miliardi (ovvero un utile per azione ante aumento di capitale di 0,39 euro contro il precedente target di 0,52 euro). Il cambiamento degli obiettivi, ha spiegato l'istituto guidato da Profumo, è dovuto ''alle deteriorate condizioni di mercato che hanno compromesso la performance delle relative attività e al ritardo di dismissione di asset".
Unicredit vuole così scongiurare una nuova ondata di vendite in Borsa, sui timori per l'esposizione del gruppo con Hvb in Germania e Bank of Austria, ed evitare di diventare preda di gruppi più grandi come il Santander, che non ha smentito nei giorni scorsi voci in tal senso.
Il gruppo milanese non vuole perdere tempo e ha convocato l'assemblea straordinaria degli azionisti a novembre. L'obiettivo di Profumo è infatti quello di ''concludere l'operazione prima possibile e in ogni caso entro il primo trimestre 2009''. L'assemblea sarà chiamata ad approvare un aumento di capitale per complessivi 973 milioni di nuove azioni ordinarie a un prezzo di 3,083 euro per azione, pari al valore di riferimento alla chiusura di Piazza Affari venerdì scorso.
Oggi il piano sarà presentato in conference call alla comunità finanziaria, poi toccherà al mercato dare il suo responso. Certo è che per l'Ad Alessandro Profumo e i vertici, si pone ora un problema di credibilità dal momento che hanno smentito a più riprese un aumento di capitale, operazione alla quale alla fine hanno dovuto ricorrere.
uni ha tagliato l'eps del 25%...vediamo quanti bancari seguono questa strada.......e andrebbe ancora bene tutto sommato,ripetto alle banche di altre nazioni.
