Aste

Opere valide + mercato ricco
D'accordo però giocano anche altri fattori. Da una parte gli americani sono soliti incensare se stessi, come nella notte degli Oscar che altro non è l'autocelebrazione, fatta da americani, del cinema americano. D'altra parte un'asta fatta dalla più importante casa d'aste al mondo ha una risonanza mondiale e chiunque da Quebec City a Kuala Lumpur cerca di comprare qualcosa.
Cioè intendo dire...poco tempo fa avrei potuto prendere da un venditore qualificato ad un mercatino una litografia di Mirò grande, autentica e proveniente da cartella nota, a 1000 e non l'ho fatto perchè non mi piaceva moltissimo. E mi sembrava una cifra già alta così. Quindi quando vedo che Hockney, Ruscha, J. Johns, che io considero solo simpatici autori decorativi, fanno queste cifre da capogiro mi chiedo se faccio bene a perseguire pervicacemente una mia personale strada di ricerca, magari rimettendoci dei soldi. E non ho citato J. Koons o Damien Hirst che considero solo dei ciarlatani. Ma a questo punto mi adeguerò al trend senza rinunciare ai miei valori: Hirst comunque no, non ci riuscirei, ma Mirò si. Poi se non ti va di tenerlo cerchi un contatto in Christie's e vendi in asta.
 
@RedArrow prezzo alto o prezzo basso significa poco e nulla. Fai sempre bene a seguire la tua strada di ricerca, ad avere la tua idea sul valore storico o di mercato di un'artista e via dicendo e, ti prego, continua a perseguirla perchè significa che è il tuo percorso. Ho parlato di opere in asta valide intendendo per validi gli artisti e le edizioni proposte. Se per te Jasper Johns è un decorativo bene, sappi però che per molti ha un valore storico e son disposti a spendere. Non sono nè tonti nè matti, hanno semplicemente un'idea diversa dalla tua. C'è un pubblico che non ha la fortuna ma neanche l'interesse di scartabellare tra i mercatini per un anno per cercare un'edizione o sperando nel colpo ma preferisce vederne 200 tutte insieme e scegliere quella che preferisce o che cercava da tempo. Pagherà probabilmente di più ma nel giro di qualche giorno è sua ed è subito fruibile.
D'accordo la storia ma allora facciamo un discorso da storici. Le battaglie di Salamina, delle Termopili, di Maratona e di Platea hanno segnato la storia della civiltà occidentale ma se visti dal punto di vista dello storico persiano (ieri) o iraniano (oggi) sono solo piccoli episodi di storia avvenuti ai confini dell'impero. Cioè, intendo dire, è pur sempre solo questione di prospettive. Seconda questione. La storia mi può interessare conoscerla ma non possederla e appenderla al muro, magari semplicemente perchè sono legato ad una funzione decorativa, o spirituale, della stampa o del dipinto. Ripeto, il mercato non ragiona così e chi perde occasioni di mercato sono io, non certo chi traffica con Johns. Sia chiaro che credo (nella maggior parte dei casi, almeno) nella buona fede di chi colleziona alcuni autori e certe opere, sono io che faccio fatica.
 
Il mercato è il mercato. Punto.
L'Arte è Arte. Punto.

Le due cose non vanno a braccetto e solo quando si incontrano diventa il "mercato dell'Arte".
Quando due argomenti si incontrano si innescano nuove varianti e variabili che inevitabilmente entrambi devono venire a miti consigli per poter viaggiare insieme.

Nel punto di incontro ci entra tutta l'Arte e tutti gli Artisti, ma solo qualcuno rimane dentro e in cima alla gaussiana, tanti altri sono inevitabilmente nelle code.
 

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