Vedo già con la coda dell'occhio il porcellino salvadanaio sudare freddo...
Parte da 3 milioni la spada laser di Dart Fener che mette all’asta il lato oscuro di Star Wars
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In verità è curioso (ma anche interessante) che in un'epoca di smaterializzazione come la nostra, in cui si buttano enciclopedie e libri, non si appendono più quadri alle pareti, e tutto viene sostituito dalla digitalizzazione, sussistano poi fenomeni feticistico/storici in cui l'oggetto fisico viene ulteriormente valorizzato. Evidentemente il pregio dell'originalità attiene alla riproducibilità, ma, attenzione, quest'ultima riguarda solo oggetti che per un motivo o per l'altro, appaiano essere relativamente degni di diffusione tramite copie di vario tipo. Cioè che déstino interesse presso un pubblico "sufficiente".
E qui la rarità si apprezza nuovamente, figuriamoci l'unicità. Mentre per oggetti di qualità, ma non rari o non [ancora] iconici, si assiste ad una svalutazione sorprendente per chi guardi alla sola bontà dei manufatti. Se poi nella valutazione entra anche l'uso concreto, allora entrano in gioco prepotentemente anche le mode, e per esempio certi mobili di alto artigianato vengono svalutati oggi in modo incredibile rispetto a ieri.
Viceversa, il fenomeno del modernariato di nicchia, con recupero e valorizzazione di oggetti "banali" un tempo diffusissimi, ma poi buttati via in quantità industriali per obsolescenza o perdita di agibilità, serve ad illudere il popolo bue che tutti possiamo essere collezionisti e "fare la storia" con ciascuno il proprio piccolo museo personale, qualcosa di assai simile ai 15 minuti di notorietà di Andy Warhol - non a caso colui che "elevò" ad "arte" la banalità quotidiana.
Boh, il pippone l'ho scritto. E ora, cosa cambia?