Aste

Nell'antico nessun maestro e comunque in entrambe lotti di centinaia di fogli venduti in blocco con la conseguente svalutazione del foglio singolo cioè non la valorizzazione della grafica che Gonnelli sa fare bene.
Confermo questo punto. Vi sono anche lotti "non restituibili", il che non mi sembra da Gonnelli, e, mescolati, olii toscani dalle valutazioni basse che, per carità, non sono una novità, ma immiseriscono un po' la presentazione.
 
Torneremo a parlare dell'asta Gonnelli ma intanto volevo segnalare Boetto. Segnalo multiplo-rasoio di Corneille, il resto è tutta fuffa:

😀

Screenshot_20250903_182549_Chrome.jpg
 
Risultati nel complesso negativi per l'asta Gonnelli ad eccezione di pochissimi lotti. È già stata pubblicata la prossima che però riguarda materie che non mi interessano (autografi eccetera), comunque la guarderò per curiosità.
Pero il lotto a cui ero interessato a fatto due volte il prezzo minimo, 819 € compreso i diritti d'asta. Adocchiato due libri, il Lotto 608 prezzo base troppo, anche se conosco Carlo Ridolfi oltre all'argomento. Per gli altri due dura scelta, comunque faro l'offerta minima.
 
Riporto qui una breve esperienza. Affermavo nel post che ripropongo qua sotto che cercavo questa incisione ("Ebbrezza" di Conconi)

e così sfruculiando nelle aste ho trovato questa matita che, essendo in controparte, è sicuramente è un bozzetto preparatorio:
Offro 150 (la base) il giorno prima dell'asta ma all'ultimo secondo, al momento di battere il lotto, il solito volpone ha offerto 160.
Dispiaciuto ma non più tanto nel senso che il foglio è piuttosto sgualcito e non è firmato (autenticato sul retro dalla figlia) anche se chiaramente originale, e il mercato oggi penalizza molto le opere in cattivo stato di conservazione. Rilanciare a 170 voleva dire, aggiunti diritti e spedizioni, sforare ampiamente i 200 e non era il caso. Sempre ammesso che non ci sarebbero stati ulteriori rilanci. Ma poi, dico, "La fumatrice" ... non è che magari le schede delle case d'asta dobbiamo farle noi?
 
Ultima modifica:
non è che magari le schede delle case d'asta dobbiamo farle noi?
Se leggi Michele Danieli le castronerie della case d'asta sono esemplari. Non parlo degli errori di attribuzione tecnica per la grafica, che già conosciamo e di cui ci indigniamo, ma di uso scatenato e incontrollato della fantasia nell'attribuire un'opera a Tizio o Caio nella seicentesca Bidonia o nell'ottocentesca Fregolandia, così, ad mentulam canidis.
Comunque, secondo me per quel disegno il tuo competitore sarebbe tranquillamente arrivato a 300, per cui mettiti pure il cuore in pace.
 
Se leggi Michele Danieli le castronerie della case d'asta sono esemplari. Non parlo degli errori di attribuzione tecnica per la grafica, che già conosciamo e di cui ci indigniamo, ma di uso scatenato e incontrollato della fantasia nell'attribuire un'opera a Tizio o Caio nella seicentesca Bidonia o nell'ottocentesca Fregolandia, così, ad mentulam canidis.
Comunque, secondo me per quel disegno il tuo competitore sarebbe tranquillamente arrivato a 300, per cui mettiti pure il cuore in pace.
Va detto che le attribuzioni nella pittura antica sono fantasiose ma interessate perché devono nobilitare l'opera a scopi commerciali mentre qua si tratta proprio di ignoranza.
 

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