Aste


Alla fine mi sono visto i 1691 lotti. Non ho trovato niente che mi solletichi per rapporto qualità/prezzo. Dove c'è la qualità non c'è il prezzo e dove c'è il prezzo non c'è la qualità,secondo il mio gusto personale naturalmente(e le mie tasche) .Mi ha fatto piacere vedere delle incisioni di Gagliardo(427-431)e di Casanova(378,379) .Il lotto 265 è di un pittore che mi piace molto, Monsù Desiderio,un olietto su tavola del diametro di (sigh)17 cm .Le sue opere passano raramente in asta , figura come precursore(di 400 anni fa ) del surrealismo.Di Klinger (a parte i lotti 467 e 468)tanto varrebbe puntare sul 481 (Amore e Psiche).Il 483 , Beethoven, di Kolb.Il 491(Le Lamie)di Laske, che pare una bella acquaforte di Matta fatta però nel 1913.Da Namur il 533 (deve però piacere il genere)Di Uhl il 572 ed il 573(per me cari come partenza). Di Von Stuck il 581( certo che anche il Lucifero però, inquietante ma affascinante), il 550 (La maschera dell'anarchia)di Sartorio, il 704 di De Carolis. La scultura crisoelefantina della Heuvelmans, lotto 872. Infine il divertente Varièté di Vrieslander(pseudonimo di Zhart),per il quale confermerei i 100 della base.
 
Come ha detto Barlafuss, troppa roba.
Limitandomi alle stampe moderne, la parte del leone la fanno i Klinger dal 463 al 481 e le due Marilyn di Warhol.
A me piacciono cose come le linoleografie di Giuseppe Biasi (353-356) e le acqueforti di Uhl (569-573).
Segnalo anche a @Puntasecca che ai lotti 494-5 ci sono due incisioni di Legrand.
Diciamo che il "moderno" non è proprio il loro target, ecco...:D
 
Sono specializzati sull'antico e sul moderno, diciamo approssimativamente fino a metà 900. Non sul contemporaneo. Fanno una ricerca e questo non lo fa nessuno. In giro non si fa altro che scimmiottare le mode.
 
Mah ci sono i tritacarne e le case d'aste serie che documentano e selezionano le opere, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Gonnelli lavora su quelle epoche e altri sul moderno. Moderno non significa automaticamente "di moda" oppure roba trita e ritrita. Certo è che la casa d'asta, essendo una società privata che ha come obiettivo la vendita e non la promozione culturale, deve selezionare le opere secondo le preferenze attuali di mercato altrimenti venderebbe poco o nulla.
 
Ma a me va bene che si scelga un target di mercato e su quello ci si concentri, magari facessero tutti così: uno sa cosa aspettarsi e decide se spupazzarsi o meno cataloghi oceanici, al contrario di troppi che infilano 3/4 opere decenti in mezzo a centinaia di schifezze (ogni riferimento a case d'asta secondarie italiane è voluto).
Questo ha poco a che fare con "la moda" o la ricerca, è semplicemente un posizionamento sul mercato abbastanza furbo, visto che sono quasi gli unici a trattare un certo tipo di opere; per capirci in Italia i cataloghi con opere moderno/contemporaneo di qualità sono praticamente NULLI, fatto salvo qualcosa da Martini o Blindarte e sporadiche opere qua e là.
Se "seguire la moda" significa non presentare mai artisti internazionali di spessore viventi ma centinaia di cose a caso e cinquantenni italiani allora sì, si segue parecchio la moda nelle aste in Italia :D

...e per cinquantenni italiani intendo Lodola, non Penone...:rolleyes:
 
Hai ragione ma sono linee e politiche diverse...Blindarte esce sempre con ottimi cataloghi ma fa esattamente 2 aste di arte moderna all'anno, quindi ha tempo di cercare e selezionare le opere.
Meeting, per dirne una, ne fa 2....a settimana! Per cui ovviamente i cataloghi di Blindarte e Meeting sono diversi cosi come la clientela.
 

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