Atlantia (ATL) ATLANTIA: Crolla viadotto a Genova

Autostrade: Toninelli, nazionalizzazione A10 percorso dovuto

ROMA (MF-DJ)--La nazionalizzazione dell'autostrada A10 "è un percorso dovuto e doveroso alle vittime e a tutti gli italiani che hanno messo i soldi, perché quell'infrastruttura è stata costruita con i soldi pubblici dei contribuenti, che non hanno giovato degli stessi soldi pubblici versati dallo Stato per la costruzione, ma ne ha giovato il privato".

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, nel corso di un'audizione alla Camera.

rov/liv

(END) Dow Jones Newswires

August 27, 2018 13:23 ET (17:23 GMT)
 
Cosa c'è nella concessione ad Autostrade che doveva restare segreto


Repubblica passa alla lente di ingrandimento l'accordo tra lo Stato e la società dei Benetton. Ed ecco cosa viene fuori

28 agosto 2018,09:13
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Ora che gli atti secretati sulle concessioni autostradale sono pubblici, Repubblica ha passato alla lente di ingrandimento l'accordo tra il ministero dei Trasporti e Autostrade per l'Italia siglato nel 2007.
Ecco cosa emerge, punto per punto.
La manutenzione
Nel documento si stima che la spesa per la manutenzione ordinaria della rete ammonti a 290 milioni l'anno, tra il 2013 e il 2038. Di quella straordinaria non si dà conto perché gli interventi straordinari vengono autorizzati dal ministero delle Infrastrutture e rendicontati nella relazione annuale che pubblica l'autorità responsabile dei controlli. L'ultima disponibile è datata 2016.
La gran parte dei lavori di manutenzione ordinaria annuale, 262 milioni, è realizzato "attraverso imprese esterne", ma si tratta in gran parte di affidamenti in house, cioè a società di proprietà della stessa Autostrade.

La remunerazione del capitale
Per fare gli investimenti sulla rete il gestore può chiedere finanziamenti esterni per esempio alle banche pagando un interesse per i prestiti ottenuti. La remunerazione del capitale investito serve a ripagare i costi per gli interessi passivi che vengono pagati sul debito che si è contratto, oltre ai costi per le tasse sul reddito. Quello che resta dopo gli oneri finanziari e le imposte costituisce il profitto. Dai documenti emerge che la percentuale per la remunerazione del capitale è stata fissata al 10,21% lordo, che equivale al 6,85% al netto delle tasse. Una percentuale molto conveniente. Per dare un'idea: dal 2000 a oggi il rendimento dei titoli di stato italiani non ha mai superato il 4,79%.

Gli aumenti

L'ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio aveva negoziato con Bruxelles una proroga al 2042 della concessione ad Autostrade con una percentuale di remunerazione del capitale per tutti i "nuovi investimenti programmati tra il 4 e il 6% lordo. L'accordo prevede che le tariffe dei pedaggi non possano essere aumentate più dello 0,5% oltre l'inflazione, ma gli aumenti non sono mai stati inferiori all'1,5% oltre l'inflazione.

Perché gli atti erano segreti

Le concessionarie hanno sempre chiesto - e ottenuto - che non venissero resi pubblici gli accordi che riguardano gli investimenti per la ristrutturazione della rete e delle infrastrutture. Sono dati sensibili, sostengono i gestori, che potrebbero favorire la concorrenza. Ma non c'è mai stata alcuna gara per l'affidamento della concessione, e anche i lavori a valle vengono fatti in gran parte da società di proprietà della stessa Autostrade.

Cosa c'è nella concessione ad Autostrade che doveva restare segreto
 
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ma ricordiamoci che le autostrade non sono private MA nostre... sono state date in concessione

e le concessioni scadono al tempo stabilito come le opzioni
e come le opzioni Atlantia ha pagato un premio.... mi pare 12 miliardi[non sono sicura]
 
La Finanza consegna in procura i nomi di chi si è occupato del viadotto crollato, da Autostrade al Ministero.
Ma al momento nessuno è indagato

Ponte Morandi, 10 nomi in Procura: “Ecco chi sapeva del ponte” - Essere-Informati.it

I nomi di coloro che ipoteticamente possono avere delle responsabilità nella storia del ponte Morandi. Di questo si sta occupando la Guardia di Finanza di Genova.
Per circoscrivere il più possibile l’elenco degli indagati, dato che i tempi stringono, si guarda in particolare agli ultimi 5 anni, come scrive il Corriere della Sera.
La Finanza sta cercando di individuare manager, tecnici e ingegneri che si sono occupati del Ponte Morandi e in particolare dell’ormai famoso intervento di rinforzo del cavalcavia, tecnicamente “retrofitting strutturale”. Ecco chi sono, i loro ruoli e come si sono succeduti gli eventi. Attenzione: nessuno, a oggi, è indagato.

Il concessionario autostradale controllato dal gruppo Atlantia della famiglia Benetton lo scorso anno aveva sviluppato, approvato e presentato un progetto di potenziamento dei tiranti che aveva passato tutti i vagli “pubblici”: quello del Provveditorato per le opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e quello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Era già approdato alla fase esecutiva, con una preselezione del bando d’appalto presentata a maggio e una previsione di inizio lavori per l’anno 2019.
Vari i dirigenti che si sono occupati dell’intervento: il responsabile delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, Michele Donferri Mitelli, che sulla vicenda è già stato sentito dai magistrati come persona informata sui fatti. Donferri sovrintende a ogni opera e riferisce al suo diretto superiore, Paolo Berti, il direttore centrale operativo.
In questa fase è stato coinvolto anche il direttore legale, Amedeo Gagliardi, al quale fa capo l’Ufficio affari regolatori e concessori. Da questo ufficio passano le consulenze legali legate a investimenti, manutenzioni e gare d’appalto. Nel caso specifico, vista la portata dell’intervento, oltre 20 milioni di euro, e considerato che l’amministratore delegato e direttore generale di Austostrade, Giovanni Castellucci, ha un autonomia operativa fino a 5 milioni, il progetto è stato portato all’attenzione del consiglio di amministrazione presieduto da Fabio Cerchiai che ha dato l’ok all’intervento. A questi nomi si aggiungono quelli di Stefano Marigliani, responsabile del Tronco autostradale di Genova e del suo predecessore Riccardo Rigacci.

Provveditorato
Il progetto, così approvato, è stato inquadrato come intervento migliorativo e non ordinario, procedura che richiede tempi più lunghi e un passaggio al Ministero. Il quale, prima di dare l’ok, ha chiesto un parere obbligatorio al Comitato del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, la sua articolazione locale. Il primo febbraio scorso gli ingegneri Paolo Strazzullo, capo della divisione tecnica di Autostrade e responsabile del Procedimento, e Massimiliano Giacobbi, direttore tecnico della controllata Spea, hanno presentato il progetto (il piano Sicurezza è stato elaborato dall’ingegner Massimo Bazzarelli) al Comitato di Genova, presieduto dal provveditore Roberto Ferrazza, davanti a dieci commissari con diritto di voto e 17 esperti in rappresentanza di ogni settore coinvolto.

Ministero
Dal Provveditorato genovese il progetto è poi rimbalzato al Ministero, a Roma, per l’ultimo ok, a firma di Vincenzo Cinelli, il Direttore generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.

Crollo ponte: Gdf al Mit, Provveditorato e Spea
La Guardia di finanza esegue un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi. Le Fiamme gialle sono nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, e della Spea Engineering spa. I sequestri stanno avvenendo a Roma, Milano, Firenze e Genova.

PONTE MORANDI: TONINELLI, MIT A DISPOSIZIONE AUTORITA’ PER FARE CHIAREZZA
”Sono ben felice che si faccia chiarezza su quanto successo in passato. Il @mitgov è a totale disposizione delle autorità che stanno indagando sul crollo del #PonteMorandi. Buon lavoro a Gdf e magistrati”. Lo scrive il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, su Twitter.

via Il primo quotidiano on-line - Affaritaliani.it
 
un po' di sano complottismo; queste foto sulla costruzione del ponte Morandi sono state più volte censurate... PERCHè? Da quel che si vede sembra chiaro che la rottura dei tiranti non avrebbe dovuto procurare la caduta dello strallo... ma quello è crollato spezzandosi in due.... e mostrando che era stato costruito in semplice cemento neppure armato con un buco in mezzo riempito di prismi .... Insomma casa mia è costruita meglio


Ponte Morandi - Analisi di un delitto

Vedi l'allegato 484576


questa poi..... ed io che pensavo fosse un ragionamento complottista
IL CROLLO DEL PONTE MORANDI POTREBBE ESSERE STATO VOLUTO.

E' l'ipotesi avanzata dall'ingegnere padovano Enzo Siviero,
consulente per la Spea sulle possibili cause della tragedia di Genova.

Alex Velis
 

i Benetton con la loro Autostrade su 3,5 miliardi di ricavi da pedaggio.
hanno spesato investimenti nel 2017 per la rete per soli 550 milioni
Hanno pagato oneri di concessione per 465 milioni e
remunerato i dipendenti per altri 500 milioni.
Hanno speso quasi di più per pagare gli interessi sul debito monstre che hanno scaricato sulle spalle della società dopo l’operazione a leva con cui hanno conquistato il possesso di Autostrade. In oneri finanziari la società ha speso, nel solo 2017, 465 milioni. Sono gli interessi dovuti agli obbligazionisti e alle banche per sostenere il peso di oltre 11 miliardi di debiti, quasi tre volte il fatturato e oltre 4 volte il margine lordo.
 

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