AUTOSTRADE PER L'ITALIA 1,625% 2023 IT0005108490

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Autostrade: M5S, per Corte Conti illegittima concessione 1997

ROMA (MF-DJ)--"Oggi in audizione nella Commissione lavori pubblici del Senato, dove stiamo conducendo un'indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali, la Corte dei conti ha spiegato e ribadito testualmente che 'la Convenzione madre dal punto di vista tecnico è illegittima, perché non ha superato il vaglio della Corte dei conti".

Lo comunica Andrea Cioffi (M5S), componente della Commissione lavori pubblici di palazzo Madama e facilitatore pentastellato per i trasporti e le infrastrutture. "I giudici contabili, ancora testualmente, hanno aggiunto che 'nel 1997 fu ricusato il visto sulla Convenzione sostanzialmente per la violazione dei principi comunitari. L'amministrazione chiese la registrazione con riserva e in quella sede le Sezioni riunite della Corte dei conti ribadirono l'illegittimità della Convenzione madre, su cui poi sono nate tutte le altre convenzioni. La convenzione è quella di Autostrade per l'Italia. Queste parole, che voglio riportare integralmente, dimostrano quello che il Movimento 5 Stelle dice da anni: l'incredibile e illegittimo squilibrio nei decenni tra ente concedente e società concessionaria ha garantito un enorme privilegio ad Aspi, senza che ci fossero adeguati investimenti nella rete, come la drammatica vicenda del Ponte Morandi ma non solo ha dimostrato".

"Inoltre la Corte dei conti - prosegue Cioffi - ha puntualizzato come i concessionari autostradali possano tutt'ora affidare a società in house appalti per lavori in misura nettamente superiore rispetto ad altri concessionari. Ennesimo privilegio di un sistema che deve finire una volta per tutte", conclude.
 

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ROMA (MF-DJ)--Atlantia ha scritto al vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, sostenendo che il Governo italiano viola le norme Ue e chiedendo a Bruxelles di intervenire nella disputa che ha preso il via con il crollo del ponte Morandi. Lo scrive il Financial Times, spiegando che il presidente di Atlantia Fabio Cerchiai e il Ceo carlo Bertazzo hanno scritto che le norme introdotte nel milleproroghe permettono al Governo di "ridurre in modo notevole" la somma dovuta al concessionario in caso di revoca della concessione, così come di modificare il meccanismo che stabilisce i pedaggi. Nella lettera, visionata dal Ft, i vertici di Atlantia affermano inoltre che il Governo vuole forzarli a vendere la quota di maggioranza in Autostrade a Cassa depositi e prestiti "a un valore ridotto, creando un danno notevole a migliaia di investitori italiani ed esteri". La società chiede quindi a Bruxelles "un'iniziativa rapida e decisa con le autorità italiane, per affrontare la violazione delle norme europee". Atlantia, spiega il quotidiano, non ha fornito commenti; il Governo italiano e Dombrovskis non hanno risposto alla richiesta di commenti.
 
Aspi: Atlantia pronta a cedere maggioranza, Cdp in campo (Rep)

ROMA (MF-DJ)--I contorni della trattativa non si conoscono, ma la sensazione dei protagonisti è che ormai il cerchio stia davvero per chiudersi. A quasi due anni dalla tragedia del Ponte Morandi, e dopo una serie quasi infinita di passaggi a vuoto, ieri intorno al quartier generale di Aspi si respirava un clima moderatamente positivo anche se ancora attendista. Lo scrive Repubblica aggiungendo che da parte della società la posizione è possibilista. "Se arrivasse un'offerta ragionevole, Aspi la valuterebbe", si diceva mentre il vertice di maggioranza era ancora in corso.

La scommessa è che l'ipotesi della revoca sia quasi tramontata, anche se per ora si tratta appunto solo di una scommessa. Da ambienti vicini alla trattativa si ipotizza un percorso, non nuovo ma che nelle ultime ore sembra prendere sempre più corpo; una soluzione che unirebbe forti valenze industriali e nello stesso tempo un disegno politico importante, un buon risultato per il premier Conte.

Secondo questo schema, Atlantia (e dunque per estensione i Benetton) scenderebbe in minoranza in Aspi, titolare della concessione autostradale, vendendo (probabilmente con quote paritarie) a Cdp e a F2i, la società di gestione di fondi infrastrutturali guidata da Renato Ravanelli (e partecipata dalla stessa Cdp). L'operazione vedrebbe un operatore industriale specializzato nel settore, F2i, e un protagonista vicino ad una logica "pubblica", come Cdp, che farebbe da garanzia agli investimenti e alla gestione corretta della rete autostradale,
nell'interesse di tutti. In questo modo Conte potrebbe dire di aver ottenuto il successo di aver ridimensionato in maniera significativa i Benetton e nello stesso tempo di aver garantito, anche con il loro contributo, un piano di investimenti importante per il paese (Aspi ha messo in campo oltre 14 miliardi di investimenti da qui alla scadenza della concessione) senza provocare con questo l'esplosione dei pedaggi al casello.

Ovviamente questo disegno necessita che vadano al loro posto vari tasselli. L'incognita principale è la trattativa politica, che segue logiche proprie. Altrettanto importante è che i Benetton si rendano conto che hanno spazi limitati per trattare e dunque accettino una diluizione importante. Dal punto di vista industriale bisogna comunque arrivare a definire un accordo complessivo su revoca e multe da una parte e tariffe dall'altra. Solo a quel punto può partire una trattativa sul valore da dare ad Aspi e sulla quota esatta da mettere sul piatto. Ma, sottolineano ambienti vicini al dossier, se si arriva alla decisione di sedersi al tavolo per concludere sui primi due aspetti, anche la parte finale del negoziato, la vendita vera e propria, potrebbe marciare abbastanza speditamente.
 
Aspi: De Micheli, sblocco Gronda dopo definizione contenzioso

ROMA (MF-DJ)--Per la Gronda di Genova "il tavolo di lavoro ha completato la sua attività e il Parlamento si è espresso in merito. Non manca la firma del Ministro, ma essendo la realizzazione dell'opera prevista nella convenzione attualmente vigente con Aspi, occorre preliminarmente definire il procedimento di contestazione avviato nei confronti del predetto concessionario a seguito del crollo del Ponte Morandi". Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, al question time alla Camera sulle iniziative per lo sblocco delle opere relative alla "Gronda".
 

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