Buonasera Walter,
x quanto riguarda i documenti da allegare che vengono richiesti:
"copia di eventuale documentazione bancaria, amministrativa o giudiziale utile ai fini dell'accertamento delle violazioni del TUF che hanno causato il danno ai risparmiatori"
se non si è in possesso di nulla si può procedere ugualmente?
Grazie
A tal proposito posto una lettera di un risparmiatore "TRUFFATO" dalle Venete e inviata a VicenzaPiù' :
Ecco, infine, la lettera del nostro lettore Fabio Michelone.
Gentile direttore Coviello,
sono un risparmiatore che ha comprato, fidandomi delle belle parole di Atlante, obbligazioni subordinate della Vicenza, anche se grazie al cielo in dosi omeopatiche.
Mi rendo conto che vi sono persone che per una serie di motivi hanno investito molto ma molto di più, soprattutto in Veneto, per cui nella situazione complessiva non mi lamento più di tanto.
Ora è arrivato a compimento l’iter per ottenere l’indennizzo statale (come da Lei scritto), con somme messe sul piatto quanto meno aleatorie ed incerte. Stiamo infatti parlando di, se va bene, 500 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021, risorse derivanti dai cosiddetti “conti dormienti”. E quindi di stime, che possono essere pessimistiche o come io credo, ottimistiche. Una cosa però mi pare certa: non ci saranno risarcimenti per tutti (infatti il FIR è a servizio oltre che delle venete, delle quattro banche del Centritalia, più una serie di insolvenze minori), soprattutto in un momento di criticità come l’attuale per le finanze pubbliche.
Il Parlamento italiano in un’ottica politica ha pensato di privilegiare, nel ristoro, coloro che hanno avuto un reddito inferiore a 35 mila euro nel 2018 (cagionando quindi in un Paese come il nostro, fucina di evasione fiscale, ingiustizia su ingiustizia). Allo stesso modo sono un gradino sopra coloro che hanno un patrimonio mobiliare non superiore a 100 mila euro (quindi vuol dire che se Tizio possiede un impero immobiliare e 95 mila euro di nominali di subordinate venete ottiene l’indennizzo).
Per gli altri, tra i quali rientro io, è concesso un ristoro su ciò che avanza, a condizioni che si riesca a dimostrare di essere stati oggetto di “violazioni massive del T.U.F. che hanno causato un pregiudizio ingiusto agli aventi diritto da parte delle banche in liquidazione”.
Solo che per presentare l’istanza online sulla piattaforma Consap è subito chiesta la documentazione attestante questa situazione (e di peso informatico non eccedente un mega), pena l’improcedibilità nella compilazione dell’istanza.
A questo punto non si sa cosa fare. Nel senso che non si capisce quale documentazione inserire in piattaforma. Per di più dalla Consap non danno indicazioni.
Il bello è che sul sito del ministero dell’economia c’è scritto (
Il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR): chi ne beneficia e modalità di accesso): “
Per il restante 10% circa che non rientra nelle soglie reddituali o patrimoniali, viene comunque prevista una forma di indennizzo che prevede un processo di verifica semplificata da parte della Commissione tecnica attraverso la tipizzazione delle violazioni di natura contrattuale o extra-contrattuale, e dei criteri in presenza dei quali l’indennizzo può comunque essere direttamente erogato“.
Fra queste tipologie di violazioni, rientrano anche la vendita o il collocamento di strumenti finanziari senza che siano state osservate le disposizioni che prevedono la valutazione della consapevolezza e dell’adeguatezza dell’acquirente rispetto al profilo di rischio; la realizzazione di tali azioni insieme all’erogazione di finanziamenti (ad esempio le operazioni baciate) o l’assegnazione di un grado di rischio e di un orizzonte temporale di investimento incongruo con l’età del cliente. Rappresentano violazioni massive anche la produzione e pubblicazione da parte di una banca di dati fuorvianti per l’investitore in relazione alla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della banca stessa.
Insomma la classica prova diabolica da fornire (perché nessuno rilascerà mai siffatte attestazioni).
Siamo proprio in Italia.
Fabio Michelone