«Io socia azzerata Bpvi risarcita via telefonino Ora torno a sperare»
Risparmiatrice riceve l’anticipo Fir: «Lo darò ai nipoti»
- Corriere di Verona
- 10 Oct 2020
- Federico Nicoletti
(Foto Bergamaschi)
Tra i primi Mirca Cecchin, la risparmiatrice di Galliera Veneta risarcita, mostra la ricevuta del bonifico Consap
«Il telefono è tutto il giorno che è rovente. In tanti chiamano increduli, per sapere se è vero. Molti sono soci azzerati in attesa dei rimborsi. Spero che questo bonifico possa restituire un po’ di speranza a tante persone». La vita può avere una scossa anche grazie ad un bonifico bancario scoperto sul telefonino. Mirca Cecchin, ex assistente sanitaria in pensione di Galliera Veneta, nel Padovano, una vita spesa negli ospedali in Lombardia ma anche a Bassano e Cittadella, la ricevuta la mostra anche in bella copia, stampata su carta. L’estremo di pagamento ha come mittente Consap spa, la società del Tesoro che sta gestendo la partita rimborsi, e come causale del versamento «Pagamento Fir». È la prova nero sui bianco che in tanti attendono e che fa della signora Cecchin una dei primi risparmiatori veneti azzerati delle ex popolari, nel suo caso di Banca popolare di Vicenza, entrati nella tranche d’apertura di rimborsi pagati venerdì scorso dalla Commissione tecnica del ministero dell’Economia, dopo il via libera ai ristori con la formula dell’anticipo del 40% sul rimborso stabilito dal Fir (il 30% del prezzo di acquisto delle azioni con un tetto di centomila euro).
La sorpresa di vedersi materializzare un esito promesso da tempo, a quattro anni dall’azzeramento delle azioni e a tre dalla liquidazione di Bpvi e Veneto Banca, resta forte. «Me ne sono accorta al mattino scoprendo sul telefonino la ricevuta del bonifico sul conto on-line - racconta lei -. Il presidente dell’associazione Ezzelino, Patrizio Miatello, mi aveva avvertito che ero tra quanti avrebbero potuto ricevere il bonifico. Ma ha fatto comunque un certo effetto veder arrivare i soldi: aspettiamo da tre anni, in una giostra che non finiva mai. Ho chiamato le amiche, dicendo che avrei offerto loro un brindisi, e poi Miatello».
Mirca è tra i soci appoggiati si all’associazione Ezzelino e al tributarista Loris Mazzon, che ha predisposto le richieste di rimborso al Fir, scegliendo di portarsi avanti per tempo e di presentare le domande subito all’apertura dei termini, nell’agosto dell’anno scorso. Scelta che nei fatti ha pagato, facendo sì che quelle domande fossero tra le prime ad essere dalla commissione tecnica; e ora una decina di risparmiatori sono nel lotto dei primi rimborsati. La signora Cecchin dice che sarà oggi all’assemblea dei risparmiatori che l’associazione ha convocato a Curtarolo, vicino a Padova, presenti il ministro Federico D’Incà, il sottosegretario Alessio Villarosa e il presidente della commissione bilancio del Senato, Daniele Pesco. «Ora possiamo dare una speranza concreta a tanti risparmiatori in difficoltà», dice Miatello. «Penso sia giusto esserci. Ero molto scettica anch’io sul risultato. È un modo per ringraziarli: si sono impegnati tanto in questi anni, avanti e indietro da Roma».
Per intanto sul conto corrente ci sono 5.700 euro in più, anticipo dei 14 mila di rimborso Fir che le spettano, che si aggiungono alla cifra simile già ricevuta con la transazione di tre anni fa con la banca. L’anticipo lei dice di volerlo dividere tra i cinque nipoti, i figli dei fratelli, con le loro famiglie e i tanti pronipoti: «Cosa vuole, di figli non ne ho... Ho dato tanto al lavoro. Sono affezionata a questi ragazzi. Sono bravi, so che non li sprecheranno».
Un anticipo che, facendo due conti, porta ad un investimento in azioni Bpvi di quasi 90 mila euro. «Mi fidavo del funzionario che mi seguiva e che mi ha spinto a diventare socia - dice Mirca -. Mi sono fidata molto. Mi invitava sempre tutti gli anni all’assemblea dei soci ma non sono mai andata. ‘Che ci vado a fare, non sono una grande azionista, io’, mi dicevo». Una storia già sentita altre volte: «Gli dicevo: ‘Guarda, non ne voglio sapere di rischi’. ‘Stai tranquilla’, era la sua risposta, ‘le banche non falliscono mai’. Ho vissuto questa vicenda con una grande delusione. Della banca ci eravamo sempre fidati: mio padre era un cliente storico e lo aveva sempre fatto ciecamente. Questa vicenda ci ha lasciato una grande delusione. Da allora sono diventata diffidente, fatico a fidarmi fino in fondo. E per fortuna sono riuscita comunque a vivere. Ma in tanti hanno perso tutto e sono nella disperazione. Ora almeno arriva questo segnale».