Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Utente mrpls, da altrto Forum:
Crack Banca Marche: in aula sentito De Polis, Vice Capo Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Bankitalia
15/03/2021 - Udienza “pesante” nel processo penale del crack Banca Marche. Per oltre 5 ore è stato interrogato dall’avvocato Corrado Canafoglia, che patrocina oltre 3.000 risparmiatori, Stefano De Polis, Vice Capo Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Bankitalia e da ottobre 2015 Responsabile dell’unità di Bankitalia incaricata della risoluzione e gestione delle crisi bancarie.
Il De Polis ha ripercorso tutte le fasi delle ispezioni, ricordando le criticità emerse nell’erogazione dei finanziamenti ai grandi gruppi edili. Ma quando ha iniziato ad affrontare la fase del commissariamento De Polis ha rivelato che a settembre 2013, appena iniziato il commissariamento Bankitalia ha erogato a Banca Marche un prestito E.L.A. (emergency liquidty assistance) per 4 miliardi e 200 milioni di euro. In tal modo ha ammesso che Banca Marche all’inizio del commissariamento non si trovava in stato di insolvenza. Il teste ha riferito altresì che tale finanziamento è stato utilizzato da Banca Marche per saldare un debito che l’istituto marchigiano aveva con BCE. De Polis ha poi ricordato che Bankitalia ha recuperato tale importo ingente da Banca Marche durante il commissariamento, così drenando liquidità ingente da Banca Marche, che a fine 2015 si è trovata così in uno stato di illiquidità e da qui è giunta la risoluzione. Infatti dai complessivi 745 milioni di euro di perdite riferibili ad agosto 2013 accertati prima del commissariamento, si è giunti nel bilancio 2015 ad un totale di 2 miliardi e 372 milioni di perdite totali.
Altro particolare è emerso quando De Polis ha riferito che Banca Marche ha ceduto a REV crediti deteriorati per un ammontare complessivo di 5 miliardi di euro al prezzo di 1,5 miliardi, precisando però che REV non ha anticipato alcuna somma poiché tale prezzo le è stato prestato dalla stessa Banca Marche. Quindi Banca Marche presta a Rev 1,5 miliardo a Rev per comperare 5 miliardi di propri crediti deteriorati. Momenti di tensione ci sono stati allora quando l’avvocato Canafoglia ha chiesto al teste se Bankitalia aveva ravvisato nelle condotte sopra descritte dei commissari da essa nominati ipotesi distrattive di ingenti patrimoni nell’ambito del reato di bancarotta fraudolenta e De Polis si è difeso rispondendo genericamente che Bankitalia è un’istituzione pubblica.
Lo scambio di battute è proseguito con l’avvocato Canafoglia che ha ricordato a De Polis che Bankitalia non è un soggetto pubblico, ma è partecipato dalle banche, ed in particolare dal Intesa San Paolo, maggior azionista dell’Ente di via Nazionale ed il suo compito era quello di tutelare il risparmio e non solo le banche. "Sono state confermate condotte che aprono soluzioni di risarcimento per i risparmiatori truffati di Banca Marche – chiosa l’avvocato Canafoglia – al di fuori delle responsabilità degli attuali imputati". L’udienza è stata rinviata a lunedì 22 marzo per proseguire nell’interrogatorio di De Polis.
Vivere Jesi
 
Fir, ci sono i rimborsi al 100% ma pagata una richiesta su 5
Liquidati 45 milioni di euro. Ancora centomila le domande da smaltire

  • Corriere di Verona
  • 16 Mar 2021
  • Gianni Favero
Ex popolari, sugli indennizzi ai risparmiatori azzerati c’è un punto di svolta importante: dopo gli acconti al 40%, l’arrivo dei primi bonifici al 100%. Vari comitati hanno ieri confermato che alcuni fra i loro assistiti hanno ricevuto l’intero importo, il 30% del prezzo dei titoli azzerati. Ieri, intanto, vertice tra le associazioni e Consap, la società del Tesoro che sta gestendo il Fir, per fare il punto della situazione su domande e rimborsi. Secondo i dati forniti nell’incontro, dei 45,5 milioni di euro liquidati già 10,6 sono quelli relativi a domande pagate integralmente, mentre poco meno di 6 riguardano le istanze che sono state soddisfatte dapprima con l’acconto e successivamente con l’integrazione. Il resto corrisponde esclusivamente alle prime tranche, che, a breve, saranno completate con il 60% che manca.
La questione fragile di tutto il meccanismo, comunque, sta nel numero delle domande finora trattate rispetto a quelle che mancano. Rimanendo sulle istanze in procedura forfettaria, ossia quelle presentate da soggetti con reddito Isee inferiore ai 35 mila euro e beni mobiliari sotto i 100 mila, quelle istruite dalla Commissione tecnica sono esattamente 62.831, grosso modo la metà del pacchetto di fascicoli pervenuti alla Consap. Di queste, solo poco più di 25 mila sono state valutate ed hanno
ottenuto il via libera alla liquidazione, mentre altre 37.700 circa sono in attesa di perfezionamento. Come dire che finora è stata pagata una ogni cinque domande sulle totali 125 mila forfettarie.
Qui entra in gioco la velocità con cui lavorerà da qui in avanti la Commissione tecnica del ministero dell’Economia che deve vagliare le domande prima del via libera dei pagamenti; anche tenendo presente che, a monte, sono almeno 75 mila le pratiche che hanno ancora bisogno di integrazioni documentali. E una certa frazione di esse, può consistere in doppioni arrivati al portale semplicemente per errori, circostanza che potrebbe ridimensionare il pacchetto delle 125 mila cartelle inizialmente stimato (liberando, per inciso, risorse per una successiva redistribuzione).
Se i commissari, come finora,
proseguiranno al ritmo di 9 mila pratiche al mese è chiaro che i tempi saranno ancora piuttosto lunghi. Ma se, come sembra, le riunioni per la valutazione raddoppieranno, ecco che, secondo le valutazioni più ottimistiche, entro l’estate si può sperare di chiudere il pacchetto forfetario per passare ad esaminare le altre domande, intorno a 20 mila, con la procedura ordinaria.
Giudizio critico al vertice con il nuovo amministratore delegato Consap, Vincenzo Sanasi D’Arpe, viene da Andrea Arman, leader del coordinamento «Don Torta»: «Entro fine anno non si arriverà alla conclusione, anche perché troppo spesso ci si ferma su dettagli irrilevanti, come una firma che si legge male. Non mi sembra ci sia la volontà di velocizzare». Critico anche Luigi Ugone, di «Noi che credevamo nella Bpvi», da un lato sul decreto che deve stabilire come calcolare il patrimonio mobiliare, seconda via d’accesso al forfettario, tenendo ferme queste domande; «e poi non ci sono state risposte su come verranno usati i fondi fino al miliardo e mezzo, non usati per i rimborsi; tutte le associazioni sono state irremovibili che vanno redistribuiti ai risparmiatori». Patrizio Miatello, di «Ezzelino da Onara», è più ottimista sulla situazione del Fir e parla di riunione «molto costruttiva: i pagamenti vanno avanti».
 
Personalmente ho scritto a un paio di associazioni prima della riunione di ieri per sollecitare qualche domanda specifica in merito agli obbligazionisti, o quantomeno per ricordare che esistiamo. In nessuno dei comunicati però vedo notizie specifiche che ci riguardino.
 
Fir, ci sono i rimborsi al 100% ma pagata una richiesta su 5
Liquidati 45 milioni di euro. Ancora centomila le domande da smaltire

  • Corriere di Verona
  • 16 Mar 2021
  • Gianni Favero
Ex popolari, sugli indennizzi ai risparmiatori azzerati c’è un punto di svolta importante: dopo gli acconti al 40%, l’arrivo dei primi bonifici al 100%. Vari comitati hanno ieri confermato che alcuni fra i loro assistiti hanno ricevuto l’intero importo, il 30% del prezzo dei titoli azzerati. Ieri, intanto, vertice tra le associazioni e Consap, la società del Tesoro che sta gestendo il Fir, per fare il punto della situazione su domande e rimborsi. Secondo i dati forniti nell’incontro, dei 45,5 milioni di euro liquidati già 10,6 sono quelli relativi a domande pagate integralmente, mentre poco meno di 6 riguardano le istanze che sono state soddisfatte dapprima con l’acconto e successivamente con l’integrazione. Il resto corrisponde esclusivamente alle prime tranche, che, a breve, saranno completate con il 60% che manca.
La questione fragile di tutto il meccanismo, comunque, sta nel numero delle domande finora trattate rispetto a quelle che mancano. Rimanendo sulle istanze in procedura forfettaria, ossia quelle presentate da soggetti con reddito Isee inferiore ai 35 mila euro e beni mobiliari sotto i 100 mila, quelle istruite dalla Commissione tecnica sono esattamente 62.831, grosso modo la metà del pacchetto di fascicoli pervenuti alla Consap. Di queste, solo poco più di 25 mila sono state valutate ed hanno
ottenuto il via libera alla liquidazione, mentre altre 37.700 circa sono in attesa di perfezionamento. Come dire che finora è stata pagata una ogni cinque domande sulle totali 125 mila forfettarie.
Qui entra in gioco la velocità con cui lavorerà da qui in avanti la Commissione tecnica del ministero dell’Economia che deve vagliare le domande prima del via libera dei pagamenti; anche tenendo presente che, a monte, sono almeno 75 mila le pratiche che hanno ancora bisogno di integrazioni documentali. E una certa frazione di esse, può consistere in doppioni arrivati al portale semplicemente per errori, circostanza che potrebbe ridimensionare il pacchetto delle 125 mila cartelle inizialmente stimato (liberando, per inciso, risorse per una successiva redistribuzione).
Se i commissari, come finora,
proseguiranno al ritmo di 9 mila pratiche al mese è chiaro che i tempi saranno ancora piuttosto lunghi. Ma se, come sembra, le riunioni per la valutazione raddoppieranno, ecco che, secondo le valutazioni più ottimistiche, entro l’estate si può sperare di chiudere il pacchetto forfetario per passare ad esaminare le altre domande, intorno a 20 mila, con la procedura ordinaria.
Giudizio critico al vertice con il nuovo amministratore delegato Consap, Vincenzo Sanasi D’Arpe, viene da Andrea Arman, leader del coordinamento «Don Torta»: «Entro fine anno non si arriverà alla conclusione, anche perché troppo spesso ci si ferma su dettagli irrilevanti, come una firma che si legge male. Non mi sembra ci sia la volontà di velocizzare». Critico anche Luigi Ugone, di «Noi che credevamo nella Bpvi», da un lato sul decreto che deve stabilire come calcolare il patrimonio mobiliare, seconda via d’accesso al forfettario, tenendo ferme queste domande; «e poi non ci sono state risposte su come verranno usati i fondi fino al miliardo e mezzo, non usati per i rimborsi; tutte le associazioni sono state irremovibili che vanno redistribuiti ai risparmiatori». Patrizio Miatello, di «Ezzelino da Onara», è più ottimista sulla situazione del Fir e parla di riunione «molto costruttiva: i pagamenti vanno avanti».

45 milioni.....a fonte di 1,5 miliardi già stanziati da più di un ‘anno...che dire
 
Una domanda: c'è qualcuno che ha ottenuto un rimborso dal fondo di solidarietà e che ci può riferire i dati numerici che gli sono stati applicati per quantificare quanto ricevuto?

Se fosse così gentile da riferirci i suoi dati, riusciremmo, finalmente, a capire come viene trattata la famosa questione dell'algoritmo utilizzato (differenziale di rendimento, etc.)...:-R
 
Una domanda: c'è qualcuno che ha ottenuto un rimborso dal fondo di solidarietà e che ci può riferire i dati numerici che gli sono stati applicati per quantificare quanto ricevuto?

Se fosse così gentile da riferirci i suoi dati, riusciremmo, finalmente, a capire come viene trattata la famosa questione dell'algoritmo utilizzato (differenziale di rendimento, etc.)...:-R

io conosco un dipendente banca Marche che aveva comprato sul mercatino interno (quindi non in collocamento) e lo hanno massacrato.
Altro che differenziale cedole, ha ripreso tipo il 20% di quanto investito.

E non aveva prezzi da fol... ma io sono mesi che lo dico
 
io conosco un dipendente banca Marche che aveva comprato sul mercatino interno (quindi non in collocamento) e lo hanno massacrato.
Altro che differenziale cedole, ha ripreso tipo il 20% di quanto investito.

E non aveva prezzi da fol... ma io sono mesi che lo dico

ma sei sicuro? è la prima volta che te lo sento dire!:DD:
 

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