BPM: PONZELLINI INDAGATO, GIALLO SU PC Dell'on. del PDL LABOCCETTA
20:41 10 NOV 2011
(AGI) - Milano, 10 nov. - Svolta nell'inchiesta avviata nei mesi scorsi dalla Procura di Milano sui f
inanziamenti erogati da Bpm alla societa' Atlantis - Bplus Giocolegale, attiva nel settore dei giochi d'azzardo. In seno alla banca si sarebbe formata una
"associazione affaristico criminale" guidata da Massimo Ponzellini, ex presidente dell'istituto di credito e attuale presidente di Impregilo, indagato per associazione a delinquere e ostacolo alle autorita' di vigilanza.
La novita' emerge dal decreto di perquisizione firmato dai pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici che hanno inviato i finanzieri a prendere carte nell'attuale ufficio di
Ponzellini e in altre 8 abitazioni private e sedi di societa' a Roma, Milano e Bologna.
Un episodio clamoroso si e' verificato a piazza di Spagna, nella capitale,
dove il deputato del Pdl Amedeo Laboccetta ha portato via un computer intervenendo in soccorso a Francesco Corallo, figlio di Gaetano, gia' condannato per reati di criminalita' organizzata.
Il titolare della
Atlantis, per evitare le perquisizioni nel suo ufficio, ha sostenuto di essere
ambasciatore della Fao per conto di un paese caraibico e ha invocato l'immunita' diplomatica.
Mentre i finanzieri verificavano la sua versione al Ministero degli Esteri, e' arrivato
Laboccetta che, dopo essersi qualificato come parlamentare, ha rivendicato la proprieta' del
pc e l'ha portato via sotto gli sguardi sorpresi dei finanzieri.
"Ho preso il
pc solo perche' - ha poi spiega
Laboccetta - non ha nulla a che fare con l'indagine in corso su
Ponzellini, persona che nemmeno conosco. E' stato un equivoco".
La Procura ritiene che nel computer fossero contenute prove importanti per l'indagine che conta, al momento, tre indagati.
C'e' anche il 'factotum'
Antonio Cannalire, gia' coinvolto nell'inchiesta di Napoli per legami con Marco Milanese, e che potrebbe avere "favorito o gestito i guadagni illeciti di
Ponzellini, procurandosene al contempo di propri".
Direttamente interessato al business delle macchine da gioco, Cannalire e' stato socio fino all'ottobre scorso della Jackpot Game srl con una quota del 33,3% ceduta poi alla
Finanziaria Cinema di Marco Dell'Utri, figlio del senatore Pdl Marcello. Al centro dell'inchiesta, il finanziamento da 148 milioni da Bpm ad
Atlantis/BpPlus, "un finanziamento che - scrivono i pm - appare incomprensibile, sia secondo i canoni di buona amministrazione sia, piu' gravemente, secondo le regole della disciplina in materia di riciclaggio".
Vincendo una gara nel 2004, Atlantis si e' garantita l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams) e quindi la gestione delle concessioni in materia di giochi d'azzardo. Titolare effettivo di
Atlantis e' Corallo, attraverso una societa' capofila nelle
Antille Olandesi, paese off shore che gli consente di portare i suoi ricavi fuori dall'Italia.
Ponzellini si sarebbe impegnato "personalmente in maniera del tutto anomala" per fare ottenere questo finanziamento" e avrebbe usato - e' l'ipotesi dei pm - la banca per scopi personali e per ottenere guadagni illeciti.
Oltre che sul denaro versato ad
Atlantis, l'attenzione dei pm e' rivolta anche ad altri finanziamenti, concessi dalla banca - e' scritto nel decreto - "indipendentemente dalle ragioni di merito creditizio o addirittura in contrasto con esse" .