giuseppe.d'orta
Forumer storico
Banche europee o nazionali... ma i consumatori e i risparmiatori? Senza mercato verranno massacrati.
Grandi movimenti e grandi preoccupazioni, con Antonio Fazio, "papa" di Bankitalia, impegnato alacremente per garantire che le banche e i capitali restino italiani. E' questo lo scenario sulle possibili offerte pubbliche di acquisto della spagnola Bbva e della olandese Abn Amro rispettivamente su Bnl e Antonveneta.
Quel che più ci preoccupa è la inesistente attenzione che viene data ai consumatori e ai risparmiatori. I primi in quanto fruitori di servizi bancari sempre più costosi e arroganti, i secondi in quanto, dopo le ferite ancora sanguinanti di Cirio, Parmalat, 4You/MyWay, etc.. non hanno visto altro che calci nei denti. E la corsa all'italianità del sistema bancario non può che cristallizzare l'attuale situazione, dove uno dà una mano all'altro e non cerca di portargli via clienti e risparmiatori.
Inoltre restiamo perplessi e non comprendiamo perché, in pieno europeismo spinto, con tanto di moneta unica, con libera circolazione delle merci e delle persone, se a dare respiro ad alcune banche italiane arrivano dei capitali da altri Paesi dell'Unione, non debbano essere considerati alla stregua di quelli italiani. Anche perché, se si vuole favorire il mercato e la concorrenza, se la diversificazione della proprietà viene valutata come un elemento portante del mercato, se i capitali si devono cercare in Italia, si va a bussare sempre alle solite porte (Monte dei Paschi di Siena in testa), che di salvataggio in salvataggio stanno contribuendo in modo consistente alla creazione, se non di monopoli, quantomeno di oligopoli.
Noi siamo stufi di dover continuare a pagare per l'inettitudine dei nostri banchieri e del loro protettore eterno. Crediamo, anche se non lo auspichiamo, che andando avanti così la situazione il nostro sistema finanziario e creditizio andrà sempre più verso la mimetizzazione degli abusi diffusi. E quel che stupisce è il Parlamento che fa finta di non accorgersene e, anche grazie alle ultime votazioni sulla cosiddetta riforma del risparmio, si fa complice di questa continuità sfascista.
Grandi movimenti e grandi preoccupazioni, con Antonio Fazio, "papa" di Bankitalia, impegnato alacremente per garantire che le banche e i capitali restino italiani. E' questo lo scenario sulle possibili offerte pubbliche di acquisto della spagnola Bbva e della olandese Abn Amro rispettivamente su Bnl e Antonveneta.
Quel che più ci preoccupa è la inesistente attenzione che viene data ai consumatori e ai risparmiatori. I primi in quanto fruitori di servizi bancari sempre più costosi e arroganti, i secondi in quanto, dopo le ferite ancora sanguinanti di Cirio, Parmalat, 4You/MyWay, etc.. non hanno visto altro che calci nei denti. E la corsa all'italianità del sistema bancario non può che cristallizzare l'attuale situazione, dove uno dà una mano all'altro e non cerca di portargli via clienti e risparmiatori.
Inoltre restiamo perplessi e non comprendiamo perché, in pieno europeismo spinto, con tanto di moneta unica, con libera circolazione delle merci e delle persone, se a dare respiro ad alcune banche italiane arrivano dei capitali da altri Paesi dell'Unione, non debbano essere considerati alla stregua di quelli italiani. Anche perché, se si vuole favorire il mercato e la concorrenza, se la diversificazione della proprietà viene valutata come un elemento portante del mercato, se i capitali si devono cercare in Italia, si va a bussare sempre alle solite porte (Monte dei Paschi di Siena in testa), che di salvataggio in salvataggio stanno contribuendo in modo consistente alla creazione, se non di monopoli, quantomeno di oligopoli.
Noi siamo stufi di dover continuare a pagare per l'inettitudine dei nostri banchieri e del loro protettore eterno. Crediamo, anche se non lo auspichiamo, che andando avanti così la situazione il nostro sistema finanziario e creditizio andrà sempre più verso la mimetizzazione degli abusi diffusi. E quel che stupisce è il Parlamento che fa finta di non accorgersene e, anche grazie alle ultime votazioni sulla cosiddetta riforma del risparmio, si fa complice di questa continuità sfascista.