Obbligazioni bancarie Banche irlandesi: newsflow, ratings, bonds. Il fronte irlandese dell'Euro.

IRLANDA E OBBLIGAZIONISTI SENIOR



L’Fmi e l’Unione Europea stanno esaminando misure per coinvolgere gli obbligazionisti senior nel piano di salvataggio delle banche irlandesi. Lo riporta la stampa del Paese.
Ci sarebbero diverse proposte sul tavolo. Una di queste la conversione del debito di Bank of Ireland e di Allied Irish Banks in azioni ordinarie. Un’altra ancora la possibilità per gli investitori di immettere capitale nelle banche.


(euronews.net)


Se passa la conversione è default. Che poi si possa chiamare "ordinato", "mascherato", "opportunità di creare valore per gli obbligazionisiti" etc.. è un altro discorso.

Già con la conversione delle LT2 si doveva dichiarare default.

Se questa è la via pilota che ci aspetta avremo tempi duri davanti, molto duri.
 
Se passa la conversione è default. Che poi si possa chiamare "ordinato", "mascherato", "opportunità di creare valore per gli obbligazionisiti" etc.. è un altro discorso.

Già con la conversione delle LT2 si doveva dichiarare default.

Se questa è la via pilota che ci aspetta avremo tempi duri davanti, molto duri.

Sono d'accordo, ma la chiameranno "ristrutturazione".
Che poi sarà volontaria o forzosa come sui "Sub Anglo Irish" lo vedremo nei prossimi giorni.

Certamente si tratterà di fare delle scelte ... dubito che la UE possa essere magnanima con i bondisti delle banche irish.
L'obiettivo principale è la salvezza dello Stato, gli altri sono secondari.

Il percorso è comunque veramente tutto in salita, come ho scritto nel mio precedente post.
Il Governo ha la maggioranza in Parlamento?

Credo che lo scenario di percorso non sia identico a quello ellenico.
E' solo un mio parere.
 
Crisi: Irlanda, decine migliaia dimostranti attesi a Dublino




Decine di migliaia di persone sono attese oggi a Dublino per la grande manifestazione di protesta contro il piano di austerità varato dal governo, nonostante il freddo polare e la massiccia nevicata che ha imbiancato la capitale irlandese. Secondo la Garda (la polizia irlandese), sono previste oltre 50.000 persone, un numero enorme per gli standard locali.

Ictu, la confederazione dei sindacati che ha organizzato la marcia (che si muovera" alle 13.00 svizzere da Wood Quays, al centro della capitale, verso il General Post Office, l'edificio dove fu proclamata l'indipendenza della repubblica), ha fatto una massiccia campagna sulla stampa e su facebook per invitare a partecipare.

Il segretario generale dell'Irish congress of trade unions David Begg ha promesso che la manifestazione sarà un evento per famiglie, pacifico, ricco di humour, e con un efficiente servizio d'ordine.

La polizia ha predisposto però un articolato piano per prevenire ogni disordine. Si temono soprattutto infiltrazioni di gruppi estremisti, che potrebbero tentare l'occupazione di edifici pubblici, attorno ai quali ci sarà extra vigilanza. Il capo della Garda Fachtna Murphy ha detto che la polizia sarà discreta "ma se qualcuno viola la legge, la risposta sarà ferma".

(Ticinonews.ch)
 
Interessante articolo da Soldionline:

Crisi in Irlanda. Un amaro déjà vu?

Perché il mercato dei titoli di Stato dell'Eurozona appare di nuovo in crisi? E L'Irlanda è davvero sull'orlo dell'insolvenza, così come la Grecia qualche mese addietro? Armando Carcaterra fa il punto della situazione..


Redazione Soldionline mercoledì, 24 novembre 2010 - 14:04




Di Armando Carcaterra di AnimaSgr
D1 – Perché il mercato dei titoli di stato dell’Eurozona appare di nuovo in crisi?

Sembra di vivere un amaro dejà-vu: quello della crisi greca di un anno fa. Una crisi che aveva sorpreso i mercati quando, dopo le elezioni, il nuovo governo greco aveva rivelato che i dati del deficit/Pil erano in realtà il doppio di quelli falsamente dichiarati fino a quel momento. La Grecia non sembrava in quel momento in grado di farcela da sola: troppo difficile per il nuovo governo imporre misure fiscali straordinarie e riforme adeguate. L’Europa dal canto suo era bloccata dai veti tedeschi e dalle clausole del Trattato di Maastricht. Ai mercati sembrò quindi inevitabile che la Grecia dovesse uscire dall’Euro e, con lei, anche altri paesi come il Portogallo, la Spagna e addirittura l’Italia. La moneta unica si deprezzò e l’intero impianto dell’Unione Europea fu scosso per mesi.
La turbolenza si è arrestata solo lo scorso maggio, quando l’Unione ha finalmente messo a punto un piano credibile di aiuti alla Grecia e, nel contempo, ha varato un Fondo (il Fondo Europeo di Stabilizzazione) di 750 miliardi di Euro per aiutare tutti i paesi dell’Unione che in futuro si fossero trovati in difficoltà analoghe.
È proprio il caso dell’Irlanda. La crisi è stata innescata a fine ottobre dall’improvvida proposta franco-tedesca di rivedere le modalità del Fondo Europeo di Stabilizzazione in cambio dell’accoglimento nei Trattati dell’Unione della possibilità di bail-out oggi vietata (cioè la possibilità di salvataggio dei paesi in difficoltà). La revisione richiesta dai tedeschi prevedeva di accollare parte delle eventuali perdite sui detentori privati di titoli dei paesi insolventi. Questa
clausola è stata interpretata come un tentativo tedesco di reintrodurre l’eventualità che i debiti non siano integralmente rimborsati agli investitori: ovvero reintroduceva la possibilità di default dei paesi periferici. Con questa modifica, nella percezione dei mercati, i progressi compiuti a partire da maggio sono apparsi azzerati.
Non sorprende quindi che, nel giro di due sole settimane i tassi sui titoli di stato decennali irlandesi siano schizzati oltre il 9%, 6 punti percentuali oltre quelli tedeschi; e che, contemporaneamente, anche gli spread di Grecia (890 punti base), Portogallo (430 p.b.), Spagna (220 p.b.) e Italia (175 p.b.) si siano aperti pericolosamente. E non sorprende che l’euro si sia rapidamente indebolito.

D2 - L’Irlanda è davvero sull’orlo dell’insolvenza?

Diciamo subito che l’Irlanda non è la Grecia. I problemi greci nascono da decenni di sperperi e corruzione, quelli irlandesi dagli interventi che il Governo dell’isola ha dovuto porre in atto per salvare le proprie banche durante la crisi del 2008. Il problema dell’Irlanda è quello di risanare il proprio sistema bancario, non riformare alla radice il proprio sistema. L’Irlanda è entrata nella crisi finanziaria con le finanze pubbliche in equilibrio e, prima in Europa, ha varato misure di austerità severissime. Al contrario della Grecia, l’Irlanda ha già anche del tutto liberalizzato il proprio mercato interno e reso efficiente il proprio sistema amministrativo. Non a caso l’Irlanda stessa non sta richiedendo alcun aiuto. Ha risorse sufficienti da potersi permettere di non emettere nuovi titoli pubblici fino almeno a metà dell’anno prossimo (e forse anche oltre) ed è per ora immunizzata dall’effetto destabilizzante dei tassi di interesse troppo alti. L’Irlanda ha cioè tempo di aspettare tempi migliori per rifinanziarsi. A differenza di Grecia e Portogallo, che rimangono il vero problema finanziario dell’Europa, l’Irlanda ha solo bisogno di essere aiutata a gestire nel tempo i piani di risanamento delle sue banche, ferite dallo scoppio della bolla immobiliare.
I Governi europei si sono già resi conto del grave errore compiuto e stanno correndo ai ripari, modificando le proposte originarie tedesche. Quello che più preoccupa è la reiterata incapacità dei Governi europei (e di quello tedesco in particolare) di mostrarsi all’altezza delle difficoltà finanziarie che ancora assediano l’Europa e la sua unità.
 
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Redazione Soldionline mercoledì, 24 novembre 2010 - 14:04



Di Armando Carcaterra di AnimaSgr
D1 – Perché il mercato dei titoli di stato dell’Eurozona appare di nuovo in crisi?

Sembra di vivere un amaro dejà-vu: quello della crisi greca di un anno fa. Una crisi che aveva sorpreso i mercati quando, dopo le elezioni, il nuovo governo greco aveva rivelato che i dati del deficit/Pil erano in realtà il doppio di quelli falsamente dichiarati fino a quel momento. La Grecia non sembrava in quel momento in grado di farcela da sola: troppo difficile per il nuovo governo imporre misure fiscali straordinarie e riforme adeguate. L’Europa dal canto suo era bloccata dai veti tedeschi e dalle clausole del Trattato di Maastricht. Ai mercati sembrò quindi inevitabile che la Grecia dovesse uscire dall’Euro e, con lei, anche altri paesi come il Portogallo, la Spagna e addirittura l’Italia. La moneta unica si deprezzò e l’intero impianto dell’Unione Europea fu scosso per mesi.
La turbolenza si è arrestata solo lo scorso maggio, quando l’Unione ha finalmente messo a punto un piano credibile di aiuti alla Grecia e, nel contempo, ha varato un Fondo (il Fondo Europeo di Stabilizzazione) di 750 miliardi di Euro per aiutare tutti i paesi dell’Unione che in futuro si fossero trovati in difficoltà analoghe.
È proprio il caso dell’Irlanda. La crisi è stata innescata a fine ottobre dall’improvvida proposta franco-tedesca di rivedere le modalità del Fondo Europeo di Stabilizzazione in cambio dell’accoglimento nei Trattati dell’Unione della possibilità di bail-out oggi vietata (cioè la possibilità di salvataggio dei paesi in difficoltà). La revisione richiesta dai tedeschi prevedeva di accollare parte delle eventuali perdite sui detentori privati di titoli dei paesi insolventi. Questa
clausola è stata interpretata come un tentativo tedesco di reintrodurre l’eventualità che i debiti non siano integralmente rimborsati agli investitori: ovvero reintroduceva la possibilità di default dei paesi periferici. Con questa modifica, nella percezione dei mercati, i progressi compiuti a partire da maggio sono apparsi azzerati.
Non sorprende quindi che, nel giro di due sole settimane i tassi sui titoli di stato decennali irlandesi siano schizzati oltre il 9%, 6 punti percentuali oltre quelli tedeschi; e che, contemporaneamente, anche gli spread di Grecia (890 punti base), Portogallo (430 p.b.), Spagna (220 p.b.) e Italia (175 p.b.) si siano aperti pericolosamente. E non sorprende che l’euro si sia rapidamente indebolito.

D2 - L’Irlanda è davvero sull’orlo dell’insolvenza?

Diciamo subito che l’Irlanda non è la Grecia. I problemi greci nascono da decenni di sperperi e corruzione, quelli irlandesi dagli interventi che il Governo dell’isola ha dovuto porre in atto per salvare le proprie banche durante la crisi del 2008. Il problema dell’Irlanda è quello di risanare il proprio sistema bancario, non riformare alla radice il proprio sistema. L’Irlanda è entrata nella crisi finanziaria con le finanze pubbliche in equilibrio e, prima in Europa, ha varato misure di austerità severissime. Al contrario della Grecia, l’Irlanda ha già anche del tutto liberalizzato il proprio mercato interno e reso efficiente il proprio sistema amministrativo. Non a caso l’Irlanda stessa non sta richiedendo alcun aiuto. Ha risorse sufficienti da potersi permettere di non emettere nuovi titoli pubblici fino almeno a metà dell’anno prossimo (e forse anche oltre) ed è per ora immunizzata dall’effetto destabilizzante dei tassi di interesse troppo alti. L’Irlanda ha cioè tempo di aspettare tempi migliori per rifinanziarsi. A differenza di Grecia e Portogallo, che rimangono il vero problema finanziario dell’Europa, l’Irlanda ha solo bisogno di essere aiutata a gestire nel tempo i piani di risanamento delle sue banche, ferite dallo scoppio della bolla immobiliare.
I Governi europei si sono già resi conto del grave errore compiuto e stanno correndo ai ripari, modificando le proposte originarie tedesche. Quello che più preoccupa è la reiterata incapacità dei Governi europei (e di quello tedesco in particolare) di mostrarsi all’altezza delle difficoltà finanziarie che ancora assediano l’Europa e la sua unità.

Secondo me, da parte di molti osservatori si sottovaluta il fatto che gli aiuti vengano concessi ed il Parlamento approvi. Tralasciando poi il fatto che con ogni probabilità si andrà ad elezioni generali anticipate, con tutto il caos che ne consegue.

Anche Calcaterra ripropone il dualismo Grecia/Irlanda.
Ma contrariamente a lui, penso che il Governo greco appena eletto aveva numeri e forza per chiedere "aiuti" e passare attraverso le forche caudine delle verifiche trimestrali.
Le recenti elezioni amministrative hanno confermato la forza e la legittimazione popolare di Papandreou.
Cosa, questa, che manca al Fianna Fail.
E, a mio parere, non è affatto secondaria per disegnare scenari temporali di breve/medio periodo.
 
Secondo me, da parte di molti osservatori si sottovaluta il fatto che gli aiuti vengano concessi ed il Parlamento approvi. Tralasciando poi il fatto che con ogni probabilità si andrà ad elezioni generali anticipate, con tutto il caos che ne consegue.

Anche Calcaterra ripropone il dualismo Grecia/Irlanda.
Ma contrariamente a lui, penso che il Governo greco appena eletto aveva numeri e forza per chiedere "aiuti" e passare attraverso le forche caudine delle verifiche trimestrali.
Le recenti elezioni amministrative hanno confermato la forza e la legittimazione popolare di Papandreou.
Cosa, questa, che manca al Fianna Fail.
E, a mio parere, non è affatto secondaria per disegnare scenari temporali di breve/medio periodo.
:up:
In effetti le maggiori perplessita' rimangono nel fatto che il piano
di abbassamento del deficit possa essere perseguito seriamente da un governo ormai inesistente con pressioni sociali che incominciano a montare
 
Ciao, se può servire, riporto di qui ciò che mi ha risposto di là (FOL ndr) un ns. connazionale che vive in Irlanda .... :(:(

Citazione:
Originalmente inviato da Wartburg_12
ne approfitto per avere info sull'Irlanda : qui al tg si parla di Irlanda nel caos ... ma gli irlandesi come vivono la cosa ? cioè fanno la coda davanti alle banche (rif. Agentina ndr
frown.gif
) oppure la cosa non si sente ?


Meditatore
Il flusso di capitali in uscita e' spaventoso... La gente e' molto riservata e non parla molto ma so che le code stanno aumentando in banca.

Pero' ti prego di notare che gli irlandesi non sono un popoli di risparmiatori, pochi lo sono. Sotto lo stupido slogan di aiutiamo l'economia sono di un consumismo assurdo (e sono indebitati quindi anche se chiudono le banche ogni credito decurterebbe parte del debito), poverini!
frown.gif
Molti non avevano la percezione che i debiti sono un cancro da cui cercare di liberarsene al piu' presto...
cry.gif


Mi dispiace cosi' tanto per loro... Sono gente cosi' gentile... Ma non hanno mai avuto ricchezza e hanno sperperato il denaro della tigre celtica cosi' male nella speranza che la bolla immobiliare non scoppi mai...
frown.gif


Sara' dura ricominciare da poco qua...
frown.gif


Prego notare che so che sto generalizzando un po', ma la mia percezione media e' questa...
eek.gif
 
Ciao, se può serivre, riporto di qui ciò che mi ha risposto di là (FOL ndr) un ns. connazionale che vive in Irlanda .... :(:(

Citazione:
Originalmente inviato da Wartburg_12
ne approfitto per avere info sull'Irlanda : qui al tg si parla di Irlanda nel caos ... ma gli irlandesi come vivono la cosa ? cioè fanno la coda davanti alle banche (rif. Agentina ndr
frown.gif
) oppure la cosa non si sente ?


Meditatore
Il flusso di capitali in uscita e' spaventoso... La gente e' molto riservata e non parla molto ma so che le code stanno aumentando in banca.

Pero' ti prego di notare che gli irlandesi non sono un popoli di risparmiatori, pochi lo sono. Sotto lo stupido slogan di aiutiamo l'economia sono di un consumismo assurdo (e sono indebitati quindi anche se chiudono le banche ogni credito decurterebbe parte del debito), poverini!
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Molti non avevano la percezione che i debiti sono un cancro da cui cercare di liberarsene al piu' presto...
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Mi dispiace cosi' tanto per loro... Sono gente cosi' gentile... Ma non hanno mai avuto ricchezza e hanno sperperato il denaro della tigre celtica cosi' male nella speranza che la bolla immobiliare non scoppi mai...
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Sara' dura ricominciare da poco qua...
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Prego notare che so che sto generalizzando un po', ma la mia percezione media e' questa...
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Ed inoltre teniamo conto del fatto che gli irlandesi sono già stati "spazzolati" per benino un pò di tempo fa, quindi le risorse sono limitate.
Altre soluzioni si potrebbero imporre se qualche partito vorrebbe cavalcare l'onda plebiscitaria della piazza, per conseguire la vittoria alle prossime (probabilissime) elezioni anticipate.
Questo è comunque lo scenario "2" negativo ... nei post precedenti, lo scenario "1" positivo.
 
IRLANDA: VERSO TASSO INTERESSE SU PRESTITO TRA IL 6 E IL 7%




14:32 27 NOV 2010

(AGI) Dublino - Il tasso di interesse sul prestito all'Irlanda potrebbe essere compreso tra il 6 e il 7%, molto di piu' di quanto previsto. Lo ha riferito la radiotelevisione irlandese Rte. Un corrispondente della Rte ha detto che Dublino potrebbe arrivera' a pagare il 6,7%. Alcune fonti ritengono che il tasso d'interesse possa collocarsi al 6,4% e altre al 6,7%.


***
Alla faccia della solidarietà ...
Fate voi i conti sui rendimenti dei titoli, dove potrebbero arrivare.
Sempre che la notizia dovesse essere confermata.
 
Irlanda: 50.000 in piazza a Dublino contro austerity

ultimo aggiornamento: 27 novembre, ore 15:35



Dublino, 27 nov. - (Adnkronos) - Circa 50.000 persone si sono riunite nel centro di Dublino per manifestare contro le drastiche misure di austerity decise dal governo per ottenere gli aiuti dell'Unione Europea. I manifestanti hanno sfidato il freddo intenso di queste ore, combinato con nevicate a intermittenza, controllato da 700 poliziotti e da un elicottero. "Noi siamo il popolo, noi deteniamo i voti", hanno scandito i manifestanti, mentre su vari striscioni si leggeva: "vi e' una via piu' giusta e migliore" e "l'Eire non e' in vendita".
 

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