Forse ho trovato una breccia.
Premesso che mi sono convinto che il ricorso all'ACF sarà rigettato perché non sono stato in grado di dimostrare che il comportamento di Binck mi ha arrecato un danno e di quantizzare esattamente l'entità dello stesso, ho pensato di ricorrere a questa strategia.
Ho scritto una PEC a
[email protected] ed a
[email protected] ed ho riportato il contenuto della stessa nell'apposito form presente sul sito, disponibile per i non migrati.
Ho rappresentato la mia necessità di vendere un titolo "in transizione" per motivi di opportunità, invitandoli a
d horas a trasferirlo o a sbloccarlo e permettermene la vendita. Ho rappresentato che li avrei chiamati a rispondermi di eventuali danni connessi alla perdita di valore del titolo.
Il mio scopo era di procurarmi:
- una data certa in cui manifestavo l'esigenza di vendere
- un prezzo definito rispetto a cui avrei potuto quantizzare con certezza il danno subito
E' successo che, per magia, si è materializzata una telefonata da parte di Binck con cui un operatore mi invitava a vendere i titoli che desideravo tramite operatività telefonica. Ho cortesemente reclinato l'invito adducendo che il prezzo che stava battendo il titolo in quel momento non era di mia soddisfazione.
Mie considerazioni:
- allora ci sono e ci leggono
- quando vengono messi alle strette escono allo scoperto, sapendo di poter essere chiamati a rispondere delle inadempienze (mi era già successo quando ho chiesto di bonificarmi una certa somma depositata sul mio conto - bonifico fatto e ricevuto all'istante!)
In definitiva: sono proprio scorretti! sanno che nessuna normativa li costringe in una tempistica per il trasferimento e ne approfittano bellamente. Quello che non si capisce proprio (almeno da parte mia) è il motivo che li induce a questi comportamenti; il movente lo si chiamerebbe con termine giudiziario.