Obbligazioni bancarie Bond Veneto Banca 9,50% 2025 LT2 XS1327514045

In altre parole "road to successo":accordo:
...devi dare un prezzo al tuo successo ...e li metti il take profit oppure fai trading ...lo facevo con la liquidità che avevo prima dell'entrata sui sub mps ...appunto lo facevo sulle veneto ...con 2 lotti oltre 6 che avevo mantenuto ...
...io non ho problemi a vendere in loss se mi serve cash vedi il lotto venduto a 87,35 ...girato su UT 2 GBP sett 30 ...mps
in linea di massima dopo queste "novità" forse è il caso di vedere dove si potrebbe salire...se la banca avrà un innesto di nuovi soci e venisse venduta ...chi la compra determinerebbe nuovamente il prezzo è roba volatile ...và sù e giù...110/100 con una vendita "giusta" o merger non è un utopia ...potrebbe essere una storia ...vera a livello psicologico lo stacco cedolone trimestrale fà anche la sua parte ...logicamente i 12 lotti che avevo qualche mese fà ...non ci penso a ricaricarli ... troppo concentrato

è un discorso complesso chi vorrebbe entrare adesso ha paura che scendano sotto 80 ...ma se le compra punta ai 100 o area 92-95 ma quando saranno a 100 un motivo o più motivi ci saranno e allora chi compra a 100 punta ai 110 ...

se MPS tirava qualche scherzo te le trovavi sotto 80 velocemente dipende dallo scherzo ...se MPS resta da sola e UBI ri-punta la veneto o vicenza ...i 110 non sono affatto un utopia ...la componente cedola ....è notevole
 
Veneto Banca, Atlante prende la guida–di Katy Mandurino 7 agosto 2016

Che si voglia evocare l’araba fenice, continuamente risorta dalle sue ceneri, o un più prosaico gatto dalle sette vite (o nine lives, come dicono gli inglesi), il concetto non cambia: Veneto Banca è alla vigilia di cominciare, per l’ennesima volta, una nuova vita. Domani, a Volpago del Montello, nella villa di rappresentanza che qualcuno vorrebbe vedere venduta – come gesto equo, magari per risarcire qualche risparmiatore truffato – va in scena la prima assemblea dell’era Atlante, il fondo gestito da Quaestio sgr divenuto unico proprietario dell’istituto veneto dopo l’acquisto del 97,64% delle azioni e dopo aver garantito l’aumento di capitale da un miliardo.

L’assise avrà solo due punti all’ordine del giorno: la presa d’atto delle dimissioni dell’attuale consiglio di amministrazione e la nomina del nuovo board. Data la presenza di una sola lista, quella proposta dalla nuova proprietà – poteva essercene una seconda, del cda uscente, ma per opportunità e in accordo con Quaestio non è stata fatta – il presidente dimissionario Stefano Ambrosini - oggi assente - lascerà il posto a Beniamino Anselmi, mentre, nel ruolo di amministratore delegato, Quaestio conferma Cristiano Carrus. Gli altri componenti del nuovo consiglio saranno Sabrina Bruno, Maria Lucia Candida, Giorgio Girelli, Massimo Lanza, Maurizio Lauri, Alberto Pera, Daniela Toscani, Marco Ventoruzzo e Alessandra Zunino de Pignier; 11 nomi e non 14 come nei precedenti cda, per «assicurare un efficiente funzionamento del consiglio stesso – aveva dichiarato Quaestio – con conseguente risparmio di costi per la banca», sulla cui professionalità e capacità manageriali sono stati applicati «i requisiti della normativa europea fit and proper per gli organi di controllo e di governo delle banche».

Rigore, professionalità, efficienza, risparmio, sembrano essere le parole d’ordine in questa ulteriore fase di riavvio di Veneto Banca. «Giriamo pagina, ripartiamo da zero, focalizzandoci sulle cose da fare – spiega deciso al Sole 24 Ore il presidente designato Anselmi, una comprovata esperienza nei principali gruppi bancari del Paese, tra cui Intesa, Banca Popolare di Milano e Capitalia, ma anche in gruppi dal profilo più territoriale, come Banco di Sicilia, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Carige -. Il pensiero che voglio condividere con l’amministratore delegato e con tutto il consiglio è che dobbiamo lavorare sodo e velocemente. Saremo estremamente sobri, attenti sui costi, in maniera molto decisa, e naturalmente in questo saremo attenti a coinvolgere tutte le nostre strutture e il nostro management». Le priorità del nuovo cda sono già chiare: anzitutto l’azione di responsabilità, tema che sarà affrontato subito, nel corso del primo consiglio di amministrazione, previsto per mercoledì 10 agosto (c’è già una relazione dei consulenti incaricati dal cda di Ambrosini). «Da martedì leggerò attentamente le carte e ci lavoreremo immediatamente con determinazione – continua Anselmi -. Tenendo conto che l’azione di responsabilità ha bisogno di una probatoria, l’attività su questo tema è già cominciata, ci siamo già divisi il lavoro». Anche la questione dei tavoli di conciliazione sarà da subito all’attenzione del nuovo cda: «Sul tema del ristoro nei confronti dei vecchi azionisti – continua il presidente designato - mi butterò a capofitto. Per ristorare i vecchi azionisti, abbiamo, però, bisogno di rilanciare la banca e per rilanciarla abbiamo bisogno di riacquisire la fiducia del territorio». «La fiducia – aggiunge Anselmi – si riacquista, al di là delle parole, con gli esempi, che devono essere da subito interventi di grande sobrietà. Oggi finalmente abbiamo un azionista con le spalle robuste, Atlante; ora dobbiamo rilanciare la banca, dare nuovo impulso alla sua attività primaria, riportare a bordo l’entusiasmo del nostro personale, quell’entusiasmo che, nel senso greco del termine, en thèos, il dio dentro, significa forza che coinvolge tutti, passione, concretezza, convinzione. Dobbiamo utilizzare lo slancio di tutti i collaboratori, che mi piace chiamare colleghi e non dipendenti, anche del più giovane o della filiale del piccolo paesino più lontano».

Il nuovo corso passerà anche attraverso l’accelerazione sulla vendita delle sofferenze, su cui spinge la stessa Quaestio. Tutto, in attesa dei conti dei primi sei mesi dell’anno, che verranno già studiati (ma non approvati) nel cda di mercoledì. Dopo l’iniezione di liquidità da un miliardo, il patrimonio del gruppo è tornato sopra i requisiti minimi richiesti dalla Bce. I coefficienti patrimoniali, calcolati sui dati del 31 marzo, sono pari a un Cet1 Ratio all’11,22%, a un Tier 1 Ratio all’11,62% e a un Total Capital Ratio al 13,43%.
 
Veneto banca, Atlante e l'assemblea della staffetta

di VITTORIA PULEDDA07 Agosto 2016

1' di lettura

Poco meno di 500 persone, in rappresentanza di quel 2,5% circa di Veneto banca non in mano ad Atlante. Tante ne sono attese a Montebelluna, anzi a Volpago del Montello, dove si terrà l'assemblea della staffetta, tra il cda eletto prima che si svolgesse l'aumento di capitale e quello di ora, snellito, indicato dall'azionista (quasi) unico, il Fondo Atlante.

Alla fine ne arriveranno meno, in assemblea: la rabbia di chi ha perso tutto rimane, ma è posssibile che la determinazione di andare a manifestarla sia messa a dura prova dal calendario estivo. Del resto, il pallino è ormai saldamente nelle mani del Fondo Atlante. E in quello della magistratura, ma a differenza dei cugini della Popolare di Vicenza, in questo caso il padre-padrone della banca negli anni passati, Vincenzo Consoli, è agli arresti domiciliari.
 
L'attenzione sarà piuttosto assorbita dal messaggio, che dovrebbe arrivare prima dell'apertura dei lavori, da parte di Alessandro Penati, in qualità di gestore di Atlante. Come era già successo per Vicenza, è atteso che l'azionista al 97,6% colga l'occasione per indicare le linee guida sullo sviluppo della banca. Indicazioni strategiche, niente di operativo: la gestione, come è stato più volte spiegato, non tocca al Fondo ma al consiglio di amministrazione. Che si troverà sul tavolo, ragionevolmente, la promozione dell'azione di responsabilità verso il cda dell'era Consoli.
 
Vvox
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Veneto Banca, schema Mps per pulizia sofferenze



Qual è il futuro di Veneto Banca? Sul Sole 24 Ore, si ipotizza uno “schema-Monte Paschi” per la sistemazione dei crediti deteriorati, i cosiddetti Npl (non performing loans), e poi l’m&a, ovvero mergers&acquisitions, fusioni e acquisizioni. Prima dunque un complesso riassestamento delle sofferenze – la cui quantità e la qualità verrà attentamente valutata da Quaestio nei prossimi giorni. Questa fase potrebbe passare attraverso nuove iniezioni di denaro da parte di Atlante I, che ha mezzo miliardo di cassa, oppure con l’intervento di «partner industriali o finanziari», ipotizzati ieri dallo stesso Alessandro Penati nella lettera ai soci. Secondo il Sole 24 Ore, l’interesse di alcuni fondi alle cartolarizzazioni è un dato di fatto e dunque una strada percorribile. Sull’m&a invece è noto da tempo l’interesse di alcune banche come Bper e Ubi: tutto rimandato a inizio 2017, nella speranza che il piano industriale tragato Anselmi-Carrus conduca l’istituto di Montebelluna fuori dalle secche. La fusione con BpVirimane una possibilità, anche se attualmente «congelata».
 
Veneto Banca, Anselmi: cambiare nome? Non so decidere, costa
"Prima dobbiamo modificare nostri atteggiamenti"
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Montebelluna, 8 ago. (askanews) - "Cambiare il nome di Veneto Banca? Ci ho pensato ma non so cosa decidere. Ho fatto il conto che cambiare tutte le insegne costa dai 2 ai 3 milioni e questo non ce lo possiamo permettere se, come ho detto, il nostro atteggiamento deve essere improntato alla solidarietà e alla sobrietà". Lo ha detto Beniamino Anselmi, neo presidente di Veneto Banca.

"Prima di cambiare il nome e le insegne - ha aggiunto - dobbiamo modificare i nostri atteggiamenti ".
 

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