Bonds ASTALDI

Utente Hommequipleure, da altro Forum:
Astaldi si divide in due per salvarsi
RIASSETTI
ROMA Astaldi si fa in due e chiederà nuovamente soldi al mercato, in aumento di capitale e alle banche, come finanziamento dell'attività sotto la garanzia del tribunale. Nelle pieghe del piano e dello sdoppiamento in due, potrebbe infilarsi Salini Impregilo, l'altro gigante romano che ha il 90% dei ricavi all'estero. Salini sta «seguendo con attenzione» le evoluzioni riguardanti società operanti nel settore delle costruzioni all'estero e in Italia, e tra queste «anche il gruppo Astaldi», con l'obiettivo di «valutare ogni possibile opzione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria e creazione di valore». Lo rende noto il gruppo aggiungendo che ad oggi non «è stata assunta alcuna determinazione» anche perché l'eventuale intervento per acquisire rami d'azienda è legato alla realizzazione del piano concordatario.
Il piano di concordato preventivo con riserva, in continuità aziendale ex art. 161 sesto comma legge fallimentare, deciso dal cda straordinario presieduto da Paolo Astaldi, riunitosi alle 19,05 di giovedì 27 settembre e presentato al tribunale di Roma, contiene una prima bozza di piano in corso di definizione orientato, in primo luogo alla «salvaguardia del business (e immediatamente, di riflesso, del ceto creditorio), con particolare riferimento alle commesse estere», si legge nel verbale della riunione, redatto con l'ausilio del notaio Salvatore Mariconda di Roma.
LE CAUSE DEL DISSESTO
La bozza di piano in elaborazione da parte di Valerio Di Gravio dello studio legale Di Gravio, è stato illustrato dall'ad di Astaldi, Filippo Stinellis. Il dissesto del gruppo è stato causato dalla mancata cessione a un consorzio cinese della concessione sul terzo Ponte del Bosforo cui era legata la realizzazione del riassetto. Il tutto a fronte di un'esposizione di 750 milioni relativa a un bond high yield scadenza 2020 e 1,250 miliardi di finanziamenti.
Il general contractor romano ha individuato il seguente percorso di ristrutturazione di massima che allo stato prevederebbe, tra laltro: «la concessione in affitto a due Società di nuova costituzione, possedute al 100% da Astaldi spa, dei rami di azienda comprensivi, il primo, delle attività eseguite tramite joint venture operation con partners internazionali e, il secondo, delle attività eseguite direttamente attraverso succursali locali (in entrambi i casi Astaldi rimarrebbe solidalmente responsabile con le società affittuarie dei rami di azienda nei confronti dei committenti)».
Nella bozza si legge che «al servizio della continuità aziendale del gruppo, l'acquisizione di finanza prededucibile (prestiti bancari con priorità di rimborso, ndr) e un aumento di capitale in esecuzione del concordato». E' il caso di ricordare che fintanto Astaldi è rimasta in bonis, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas-Bnl e Banco Bpm stavano lavorando a un'operazione di finanza-ponte di 100 milioni. E l'assemblea aveva varato un rafforzamento patrimoniale di 300 milioni nel quale sarebbe entrato il colosso giapponese Ihi Corp con il 18% (13% dei diritti di voto visto il regime di voto doppio) investendo 112,5 milioni, mentre la FinAst, finanziaria della famiglia, avrebbe messo 45 milioni diluendosi al 50,1% dei diritti di voto.
Ad Astaldi Enterprise viene trasferito un ramo d'azienda per un valore di 391 mila euro comprensivo di «joint operation agreements ed i contratti necessari per il funzionamento del ramo aziendale conclusi, anche con fornitori e subappaltatori, ai sensi dei joint operation agreements, sinteticamente rappresentati per i relativi elementi attivi e passivi in uno degli allegati più crediti e passività.
Ad Astaldi Infrastructure invece viene trasferito un altro ramo di azienda così composto: avviamento ivi compreso luso non esclusivo del marchio Astaldi, i contratti di costruzione e di appalto con i committenti esteri. Astaldi trasferisce alla affittuaria le partecipazioni detenute in alcune società estere. Il corrispettivo della cessione è di 53,4 milioni. Al termine dellaffitto laffittuaria retrocederà alla Locatrice le predette quote.
Ieri la società ha specificato che il declassamento di S&P a D è una misura inevitabile a seguito del default che non va confuso con un fallimento.
r. dim.
 
avviso ai possessori del bond : Rinnovo l'invito ad unirci per farci rappresentare tavolo trattative da ADUC scrivere a: [email protected]

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FINANZA E MERCATI
05 Ottobre 2018
Il Sole 24 Ore


COSTRUZIONI



Astaldi, Salini fissa le condizioni Le banche aprono alle nozze


Il potenziale buyer chiede garanzie su debito e asset Vitale e Merrill Lynch advisor


Messina: «Favorevoli alle operazioni che rafforzano» Balzo in Borsa per i due titoli



L’idea di un cavaliere bianco per Astaldi, il costruttore romano che ha chiamato in soccorso il Tribunale, esalta la Borsa, fa tremare gli speculatori e fa tirare un sospiro di sollievo al mercato. Sul general contractor romano c’è l’interesse di Salini Impregilo, il più grande gruppo italiano di costruzioni, ma perché il salvataggio si concretizzi Pietro Salini pone una serie di condizioni, legate al debito e agli asset di Astaldi.
Dopo giorni di crolli, che hanno fatto bruciare il 60% ad Astaldi, vittima dello short selling, ieri il titolo ha fatto un maxi-rimbalzo del 30%, recuperando quota 0,55 euro. Salini-Impregilo dopo il crollo iniziale ha chiuso a + 0,69%. Un matrimonio Salini-Astaldi, che ieri ha ricevuto anche la benedizione di Carlo Messina, il numero uno di Intesa SanPaolo («Tutti quei processi che tendono a rafforza e consolidare gli operatori sul mercato li vediamo con favore») deve fare i conti con una serie di nodi da sciogliere. Il primo è le dimensioni: Salini Impregilo e Astaldi non sono nemmeno paragonabili. L’ipotetico cavaliere bianco capitalizza un miliardo; la società romana, presa pure di mira dagli speculatori, vale attorno ai 50 milioni, 20 volte di meno. Sulla carta Salini se la potrebbe fagocitare in un sol boccone ma ci sarebbe un’Opa da lanciare sul mercato (con pure un eventuale delisting, visto che Salini è già quotata e sta pure studiando un double listing a Wall Street). E un futuro aumento di capitale che però rischia di dover essere più grosso di quanto valga oggi l’azienda, che dunque sconta un equity negativo. Il colosso romano non sarebbe disposto ad accettare azioni Astaldi come concambio a questi valori.
Martedì mattina Pietro Salini e Paolo Astaldi si sono incontrati a Milano al direttivo di Assonime, e una stretta di mano è stata letta come la conferma del buon rapporto tra i due. Ma in ogni caso la multinazionale italiana delle costruzioni scenderebbe in campo solo dopo l’ok al concordato, e questa è un’altra condizione: Astaldi ha una zavorra da 2,2 miliardi: solo quando si saprà quanto debito verrà cancellato, Salini si muoverà. Al momento non è disposta a farsi carico di Astaldi così indebitata. Lo snodo di tutto passa per i creditori, a cui Astaldi dovrà chiedere dei sacrifici con il piano di concordato, su cui stanno lavorando il consulente Enrico Laghi, l’avvocato Franco Gianni e l’advisor Rothschild dal lato delle banche; per Salini, invece, sono in campo Guido Roberto Vitale e Merrill Lynch. Più sacrifici si chiederanno ai creditori, più debito verrà stralciato e più sarà fattibile una Salini-Astaldi. Ma più sacrifici significa aumentare il rischio che i creditori non accettino il piano.

Ecco perché proprio sul versante dei creditori che si concentrano le attenzioni: il bond da 750 milioni di Astaldi è in mano a investitori istituzionali e anche singoli risparmiatori. I bondholder cercheranno di avere un rimborso totale, ma questo è lo scenario più remoto

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Più verosimile che si vada verso un haircut, ossia un rimborso parziale. Il sacrifico potrebbe essere intorno al 35%, con un rimborso pari al 65% come è successo in Safilo anni fa. Un simile trattamento anche per le banche alleggerirebbe Astaldi di circa 800 milioni di debiti complessivi, rendendo più facile l’operazione.

Infine, la geografia: un affondo su Astaldi, aumenterebbe di nuovo l’esposizione sull’Italia, dove Salini si sta invece riducendo; e toglierebbe il focus sugli Usa che è il mantra di Pietro. Molti cantieri di Astaldi non interessano a Salini o perché c’è sovrapposizione o perché sono in perdita. Per quello ieri il mercato si è spaventato all’idea del matrimonio Salini-Astaldi e ha spedito in ribasso il titolo (-9% in apertura) e l’azienda è corsa a tranquillizzare il mercato con l’annuncio del progetto Bullet Train in Texas, commessa che se venisse assegnata varrebbe 20 miliardi di dollari (in consorzio), per far vedere che il baricentro è sempre sugli States.

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ROMA (MF-DJ)--Corsa contro il tempo per salvare Astaldi. ll concordato in bianco va omologato il prima possibile, perchè altrimenti l'azienda non arriverà al 2019. Pietro Salini, che è l'unico pronto a correre certi tipi di rischi e che è l'ultimo dei costruttori romani con le spalle larghe, è pronto a buttarsi nell'operazione, ma non a tutti i costi.
Lo scrive "Affari&Finanza" di Repubblica riferendo che Salini Impregilo avrebbe dato mandato a Bofa e a Vitale e Co di fargli da advisor e tirare fuori un'operazione di salvataggio in continuità che assicuri i 10.000 dipendenti più i 13.000 dell'indotto, ma anche un ritorno economico.
Insomma ci vorrebbe un'operazione di sistema. Astaldi, d'altro canto, tra creditori e fornitori si è affidata al professor Enrico Laghi per quadrare il cerchio, magari con un compromesso come quella che fece Salini su Todini.
 
per ora l'attività è su base volontaria è stato creato un gruppo su whatsApp - Astaldi Bond rif Nico 3937744330 per tenerci aggiornati sull'evoluzione con il contributo di tutti i partecipanti siamo piu di 300 persone
Il Riferimento legale per rappresentarci ora è in questo momento è ADUC - Giuseppe d'Orta - il legale designato è l'avv. Anna D'Antuono che collabora nelle sedi Aduc di Roma e Napoli.

Costi vedremo con l'evolversi , non sono stati quantificati ne decisi, ma sicuramente muoversi insieme e meglio che subire da soli

https://www.investireoggi.it/obblig...i-obbligazionisti-per-aderire-basta-una-mail/
 
per ora l'attività è su base volontaria è stato creato un gruppo su whatsApp - Astaldi Bond rif Nico 3937744330 per tenerci aggiornati sull'evoluzione con il contributo di tutti i partecipanti siamo piu di 300 persone

Il Riferimento legale per rappresentarci ora è in questo momento è ADUC - Giuseppe d'Orta - il legale designato è l'avv. Anna D'Antuono che collabora nelle sedi Aduc di Roma e Napoli.

Costi vedremo con l'evolversi , non sono stati quantificati ne decisi, ma sicuramente muoversi insieme e meglio che subire da soli

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Giuseppe D'Orta

E' responsabile nazionale Aduc per la tutela del risparmio nonché delegato per le questioni bancarie, finanziarie ed assicurative nelle sedi Aduc di Roma e Napoli.

Collaboratore di alcuni tra i principali siti internet di informazione ed analisi finanziaria e di periodici del settore.

Oltre ad occuparsi di precontenzioso -dai reclami ai ricorsi presso Arbitro Bancario Finanziario, Ombudsman, Arbitro Consob, ecc.- riveste anche ruolo di perito e consulente tecnico di parte nelle vertenze legali nei confronti degli intermediari.

ADUC - Portale - Info - Giuseppe D'Orta
 
Giuseppe D'Orta

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io speriamo che me la cavo
 

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