Bonds ASTALDI

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 14 feb - Salini
Impregilo presenta un'offerta per Astaldi. L'operazione -
spiega una nota del gruppo - passera' 'attraverso un aumento
di capitale per cassa pari a 225 milioni, per il 65% del
capitale di Astaldi post aumento riservato a Salini,
destinato in parte al pagamento dei debiti privilegiati e
prededucibili e in parte a servizio del piano di
continuita''. L'offerta e' condizionata tra l'altro al
'contributo di coinvestitori di lungo periodo' e 'alla
disponibilita' delle banche di concedere linee di credito' ad

ad Astaldi.
 
L’arrivo dell’offerta di Salini in Zona Cesarini fa guadagnare altro tempo al salvataggio di Astaldi, prima dell’eventuale amministrazione straordinaria. Salini ha presentato un’offerta per Astaldi, attraverso un aumento di capitale per 225 milioni, per il 65% del capitale post aumento di una società “sostanzialmente” senza debito. L’offerta è condizionata tra l’altro al “contributo di coinvestitori di lungo periodo” e “alla disponibilità delle banche di concedere linee di credito” ad Astaldi.
L’operazione di Salini su Astaldi mira ad avere le caratteristiche di “un’operazione di sistema volta anche a consolidare il settore delle grandi opere e delle costruzioni”, per garantirne “stabilità e sviluppo, continuità dei lavori di opere anche strategiche, rafforzamento delle capacità progettuali e industriali tali da proiettare la società così rafforzata in un futuro da protagonista in Italia e all’estero”. Lo specifica la società, spiegando che il suo supporto al piano concordatario di Astaldi “rappresenta un’opportunità per creare uno dei maggiori operatori globali con un portafoglio commesse Epc (engineering, procurement and construction) combinato di circa 33 miliardi e oltre 45 mila dipendenti”.
Ma è lecito farsi delle domande. Salini ha presentato un’offerta senza due condizioni importanti: 1) mancano gran parte dei soldi per l’operazione, che dovrebbero essere dati da alleati finanziari. La Cdp, se mai decidesse di gettare un salvagente, oppure altri investitori finanziari. 2) Manca il via libera delle banche che dovrebbero convertire il loro debito in parte, preferendo questa ad altre soluzioni.
Quindi che succederà? L’opzione più probabile è che venga buttata ancora la palla avanti, probabilmente fino a fine marzo, per vedere se tutti i dettagli del mosaico andranno al loro posto (o meno).
Blog | L'offerta di Salini per Astaldi butta la palla avanti fino a marzo: ma manca l'investitore e il sì delle banche - The Insider
 
ROMA (MF-DJ)--Potrebbero servire da 400 a 500 milioni per ricapitalizzare il polo Salini Impregilo comprendente Astaldi. Negli ultimi giorni, a Milano, si sarebbero tenute riunioni fra Vitale e Merrill Lynch, advisor Salini e le banche creditrici per 1,1 miliardi per cassa nei confronti del gruppo in concordato.
Nella serata di martedì 16 aprile, scrive Il Messaggero, ci sarebbe stato un incontro con alti dirigenti di Unicredit, Intesa Sp e Banco
Bpm; ieri con gli uomini di Bnp, Calyon, Mps, Bper, Ing, Hsbc e altri
istituti. Il consulente ha riproposto il piano per il salvataggio di Astaldi che, secondo l'offerta Salini, sulla base di un piano di concordato, deve ricapitalizzarsi per 225 milioni, con le banche chiamate
a convertire i crediti in capitale. Quest'operazione rientra in una manovra di sistema nella quale unruolo fondamentale dovrebbe averlo Cdp partecipando a un rafforzamento di Salini il cui ammontare non è ancora definito.
Agli istituti sarebbe stato spiegato che il fabbisogno complessivo potrebbe aggirarsi tra 400-500 milioni, per Salini è fatta la cifra tra 200-300 milioni con l'azionista Salini Simonpietro diluito dal 67 al 51%. Oltre all'apporto di Cdp, le banche devono costituire i consorzi di garanzia sulla manovra. Inoltre alle banche è stato chiesto di sostituire Fortress nella finanza-ponte di 75 milioni ad Astaldi destinata a salire a 175 milioni e a concedere 300 milioni di garanzie. Tutte si sono riservate.
 

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