ROMA (MF-DJ)--Il salvataggio di Astaldi arriva in zona Cesarini. La prossima settimana il big italiano delle grandi opere finito in concordato, sotto il peso di 2 mld di euro di debiti, dovrà presentare un piano di risanamento ed ha evidentemente bisogno di un sì, ma intanto i tempi sembrano allungarsi. Erano in molti a credere che ieri sarebbe stata la giornata chiave per la svolta con l'arrivo sul tavolo degli advisor delle offerte di Salini Impregilo (potenzialmente in tandem con Cdp, il braccio finanziario del Governo) e della multinazionale giapponese Ihi. Ma i due pretendenti si sono presi del tempo in più.
Lo scrive il "Sole 24 Ore" precisando che il tanto atteso Consiglio di amministrazione che avrebbe dovuto esaminare le proposte, previsto per inizio febbraio, si terrà probabilmente nei primi giorni della prossima settimana. Il termine ultimo a disposizione della compagnia per presentare un piano di ristrutturazione credibile al Tribunale di Roma è ll 14 febbraio, altrimenti il gruppo della famiglia Astaldi rischia di finire in amministrazione straordinaria e, come nel caso di Condotte, l'intero dossier nelle mani di un commissario.
Ipotesi, quest'ultima, che potrebbe non essere del tutto sgradita ai pretendenti. Ieri da Torino, dove al Museo Egizio il gruppo ha celebrato i 50 anni del salvataggio dei templi di Abu Simbel, Pietro Salini, patron di Salini Impregilo, si è soffermato sul salvataggio di Astaldi ribadendo che l'azienda "sta lavorando per presentare un'offerta compatibile con la salvaguardia della solidità patrimoniale" del general contractor ma che "guarda anche al futuro", con l'obiettivo di "trovare una soluzione in grado di salvaguardare il lavoro e dare continuità a un'impresa straordinaria come Astaldi". Al momento, però, nulla è stato inviato agli advisor della società di costruzioni. E i tempi stringono.