Bruciata viva...

Vita con Lloyd

- “Lloyd, secondo te è vero che si può uccidere per troppo amore?”
- “Solo se questo troppo amore è quello che qualcuno prova per se stesso, sir”
- “E ha un nome tutto questo, Lloyd?”
- “Certo, sir. Si chiama egoismo”
- “Molto chiaro, Lloyd”
- “Buona serata, sir”
 
Basta. Non ce la faccio più. Ma che problemi hanno gli Italiani con le donne? :-x

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Luca Pesenti, docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (sociologo), ha commentato in questo modo a proposito dell'episodio di bullismo avvenuto presso il Collegio San Carlo di Milano.
In pratica, un po' di ammaccature ci stanno nella normale dinamica di una scuola elementare. Ci deve spiegare l'espressione "una bimba ammaccata più del dovuto". "Dovuto"??? Che sia una bimba poi entra nel normale assetto di potere tra i sessi. Secondo Pesenti parlare di bullismo e violenza per una costola incrinata è adoperare parole fuori dal mondo. Far uscire la notizia sui giornali, parlarne, renderla pubblica sarebbe una violenza molto peggiore di quella usata dai bambini che hanno mandato all'ospedale una compagna. Vorrei, dal mio modesto punto di vista, ricordare che la violenza e il bullismo vanno prevenuti sin sai primi anni di vita, proprio per evitare di giungere a simili atti. Che l'omertà non è cura di questo tipo di atti, che coprire questi giovani rampolli non li educherà al rispetto degli altri, ma rafforzerà il loro ego e il loro senso di impunità che gli deriva dallo status familiare. Sapete perché bisogna parlarne? Perché non si pensi che la violenza e il bullismo prosperino solo in ambienti con disagio socio-economico-culturale. La cultura che alimenta e giustifica la violenza e la sopraffazione è dappertutto e non va sottovalutata, considerata una cosa "naturale". Bullismo è bullismo. Prego il professore di informarsi adeguatamente e di non derubricare certi fenomeni. Perché è facile buttare in prima pagina quartieri come Quarto Oggiaro o Baggio, e chiedo perché non dovremmo parlare di simili episodi solo perché accadono in "ambienti bene"? Per caso dobbiamo avere differenti approcci? Al professore è mai capitato di frequentare i pronto soccorso cittadini e di incontrare piccole vittime di bullismo a scuola? Ha mai osservato i loro occhi, ha mai visto il loro trauma, lo stato di shock che patiscono? Un bagno nella realtà forse servirebbe per fargli comprendere che oltre alle costole rotte ci sono traumi ben più permanenti e gravi inflitti dal bullismo. Non sono "accidenti" che fanno parte della normale vita scolastica, sono episodi di violenza. Se non si interverrà con progetti educativi e di prevenzione mirati non ne usciremo e non servirà mettere la polvere sotto il tappeto. Non servirà nemmeno un'espulsione dal prestigioso Istituto. Questi bambini dovremo educarli al rispetto e al fatto che la violenza non è mai normale dinamica relazionale. Forse, anzi certamente, anche gli adulti attorno avrebbero bisogno di un piccolo ripasso di civile relazione. Compreso Pesenti che a quanto pare non riesce a leggere la società in cui viviamo, pur essendone (forse) per studi e professione competente.

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a questa gente sarebbe da augurare che quelle "ammaccate più del dovuto" fossero le loro figlie, se non fosse che - appunto - le vere vittime sarebbero queste innocenti creature.
 
Questi bambini dovremo educarli al rispetto e al fatto che la violenza non è mai normale dinamica relazionale. Forse, anzi certamente, anche gli adulti attorno avrebbero bisogno di un piccolo ripasso di civile relazione.
come si suol dire: "la mela con cade mai lontano dall'albero" ...
 

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