Questo ragazzo dalla faccia rubiconda, gli occhi buoni e il sorriso gentile, che vive amorevolmente con la propria fidanzata e una bambina, avrebbe stuprato a Roma una ragazza di 26 anni, Martina.
Simone Borgese, nel tempo però aveva già colpito altre volte: una ragazza di diciassette anni nel 2014, una tassista nel 2015 e per tutto questo aveva racimolato quasi 9 anni di carcere, finiti di scontare nel 2022.
Nel 2015 Borgese disse che non voleva essere definito un mostro (e certo, come lo vuoi chiamare uno così?).
Ora gl'inquirenti lo chiamano "presunto" stupratore seriale. Giuro, presunto.
E il GIP lo manda agli arresti domiciliari.
Ora, io solo una cosa voglio sapere.
Ma così, per curiosità.
Cosa ci vuole a capire che i maltrattanti, gli abusanti, i sex offenders, insomma queste carogne rimangono tali se non sono sotto sorveglianza (e non dico necessariamente in galera).
Cosa non è chiaro?
Sui social, ovviamente si spende come padre premuroso e amorevole, innamorato di sua figlia e della squadra del cuore, la Roma, e tanto basta alla stampa per raccontarci l'ennesima storia di un ragazzo con un'infanzia difficile, dedito alle botte (come confermeranno altre persone) agli stupri, alle rapine.
Ma non è un mostro per carità, è solo un povero ragazzo che ha sofferto tanto.
Sì, ma tenetelo lontano dalle donne e dalle bambine.