Buffoni

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Bello questo forum, complimenti.......Sai sono anche IO convinto che lo stato deve possedere anche la sovranità monetaria, anzi dirò di più credo che se parliamo di uno Stato VERO, inteso come serio, che si adopera per la sua popolazione, le banche dovrebbero essere nazionalizzate in modo da poter attivamente condizionare l'economia, ma invece viviamo in questa pseudo unione europea con al governo dei banchieri, che tristezza....:down:
 
tontolì pensi ceh la kulona sia meglio per noi italiani?
faccio fatica a pensare in questa situazione
dove il debito lasciato da craxi è stato raddoppiato dal suo amico berlusconi


ci aspettano anni tenebrosi

quelli difficili li abbiamo appena vissuti
con Berlusconi che ha tagliato sanità scuola... efficienza a favore dei meno abbienti
e ha raddoppiato gli stipendi dei politicanti
le poltrone a 250mila euro per gli amici

ha ripristinato il finanziamento pubblico dei partiti con la dicitura proposta dal leghista Calderoli: rimborsi elettorali

e Bossi li investe in Tanzania.... e fa il bene della PanZania


mi ha appena fatto visita un amico.... un conoscente del Trota...
gli ho chiesto:"che tipo è?"
LUI:"è davvero stupido ... ma gli escono fuori i soldi anche dal naso"
 
faccio fatica a pensare in questa situazione
dove il debito lasciato da craxi è stato raddoppiato dal suo amico berlusconi


ci aspettano anni tenebrosi

quelli difficili li abbiamo appena vissuti
con Berlusconi che ha tagliato sanità scuola... efficienza a favore dei meno abbienti
e ha raddoppiato gli stipendi dei politicanti
le poltrone a 250mila euro per gli amici

ha ripristinato il finanziamento pubblico dei partiti con la dicitura proposta dal leghista Calderoli: rimborsi elettorali

e Bossi li investe in Tanzania.... e fa il bene della PanZania


mi ha appena fatto visita un amico.... un conoscente del Trota...
gli ho chiesto:"che tipo è?"
LUI:"è davvero stupido ... ma gli escono fuori i soldi anche dal naso"

abbiamo parlato anche di Nicoli Cristiani del PDL
e mi ha riferito che la somma trovata in suo pèossesso era formata da pessi di 100 e 500 euro
mentre la tangente che ha portato al suo arresto fu pagata con pezzi di 50€

adesso stanno indagando su chi ha fatto la seconda dazione
 
abbiamo parlato anche di Nicoli Cristiani del PDL
e mi ha riferito che la somma trovata in suo pèossesso era formata da pessi di 100 e 500 euro
mentre la tangente che ha portato al suo arresto fu pagata con pezzi di 50€

adesso stanno indagando su chi ha fatto la seconda dazione
ovviamente il discorso poi si è spostato sul Sindaco Paroli che si è dimesso da Deputato del PDL proprio prima della fine dell'anno
per poter salvare il suo vitalizio

Paroli ha PATEGGIATO la condanna mi pare per peculato
ai danni del nostro comune



il discorso si è fatto ampio
e così ora so che la corruzione è a tutti i livelli

gli imprenditori offrono i denari
e i governanti li prendono
non c'è nessuno di questo centro destra che li rifiuti
 
da Voci dall'estero: ZIMBABWE! WEIMAR! COME LA MMT RISPONDE ALLA SINDROME DELL'IPERINFLAZIONE (1 PARTE)


ZIMBABWE! WEIMAR! COME LA MMT RISPONDE ALLA SINDROME DELL'IPERINFLAZIONE (1 PARTE)


Daniele ci manda la traduzione di un bell'articolo (in tre parti) di Randall Wray sulla questione tanto dibattuta della stampa di moneta (o pigiare tasti) che causa iperinflazione...il solito Zimbabwe! Ecco gli argomenti della MMT




Nell'ultima settimana ho risposto alla critica mossa alla MMT da Paul Krugman, il quale mette in discussione che un governo sovrano che emette la su moneta con cambio flottante non possa essere “imprigionato in un vincolo di solvibilità” – il che significa che non puo' essere forzato a un default involontario su un debito contratto nella propria valuta. La sua critica in realtà è fondata su un malinteso riguardo dettagli operativi – come lavorano le banche, come realmente spenda il Governo Federale, e il ruolo giocato dalla Fed nel far sì che queste operazioni filino lisce. Non riprendero' questi punti qui.

Vediamo l'argomento secondo cui se un governo opera secondo le linee MMT, allora ci troviamo sulla china di una rovinosa iperinflazione.
Senza dubbio gli Austriaci hanno a lungo arguito che tutti i regimi di moneta “fiat” siano soggetti a questi pericoli, anche quelli che non seguono le raccomandazioni MMT.
Le raccomandazioni MMT sono comunemente accusate di promuovere politiche che ricreano le esperienze iperinflazionistiche di Weimar e Zimbabwe.
Si suppone che queste siano state causate da governi che hanno fatto ricorso alla stampa di moneta per finanziare deficit rigogliosi – incrementando l'offerta di moneta in misura tale che l'inflazione ha accelerato fino a dimensioni monumentali.


E' estremamente facile solleticare il pubblico con grafici come il seguente, che illustra il deprezzamento rapido delle banconote di Weimar in rapporto al valore dell'oro:


O con una immagine di una banconota dello Zimbabwe, con il suo numero record di zeri (one hundred trillion dollars).

Nessuno qui vuole difendere l'elevata inflazione, e ancor meno l'iperinflazione. Nel suo studio del 1956 Phillip Cagan ha definito l'iperinflazione come inflazione con un tasso di oltre il 50% mensile. Chiaramente gli “zeri” crescono rapidamente in questo contesto, e la vita economica ne risulta demolita.

La più popolare spiegazione dell'iperinflazione è la teoria Monetarista della quantità di moneta: il governo stampa troppo, causando l'incremento dei prezzi. Tuttavia, al salire dei prezzi, aumenta la velocità di circolazione della monetanessuno vuole tenerla a lungo, visto che il suo valore crolla rapidamente. I salari vengono richiesti quotidianamente, così da far sì che ogni giorno sia speso il reddito incassato, in quanto il giorno dopo varrà meno. Cio' significa che anche se l'offerta di moneta si sviluppa di pari passo con la rapidità con cui il governo stampa moneta, non riesce a star dietro alla crescita dei prezzi. E quanto più i prezzi crescono rapidamente, tanto più aumenta la velocità di circolazione – alla fine arriverai a domandare di essere pagato con paga oraria, ogni ora, e correrai ai negozi all'ora di pranzo perchè all'ora di cena i prezzi saranno già aumentati.

In sostanza, questa spiegazione di Cagan, per il fatto che è una versione semplificata della teoria della quantità non ha centrato i dati: se i prezzi crescono così tanto più rapidamente dell'offerta di moneta, come possiamo arrivare alla conclusione che l'iperinflazione è causata da “troppa moneta per troppo pochi beni”? Per centrare i fatti dell'esperienza concreta, la teoria quantitativa fu rivista per arrivare a dire che in un contesto di elevata inflazione, il postulato della vecchia teoria quantitativa secondo cui la velocità e stabile (che è necessario per mantenere un collegamento diretto tra moneta e prezzi) non funziona più.


Così, armati con la rivisitazione della teoria quantitativa, possiamo ancora proclamare che un'elevata e addirittura “iper” inflazione è risultante da troppa moneta anche se la velocità non è stabile (cresce quanto più la crescita di moneta sta dietro all'inflazione). E come proclamano i Monetaristi che il governo controlla l'offerta di moneta, l'inflazione deve essere imputata alla politica del governo. Si aggiunga a questo l'osservazione che nei periodi di iperinflazione l'offerta di moneta governativa (banconote) cresce rapidamente (con l'aggiunta di zeri). Ulteriormente, il governo va in deficit come si rende conte che la sua raccolta tasse non puo' star dietro a quanto sta spendendo, così freneticamente stampa moneta per colmare la differenza, e la aggiunge alla “troppa moneta circolante per troppo pochi beni”

Così la maggior responsabilità per l'iperinflazione ricade sul governo che stampa per finanziare il deficit (Tu puoi vedere il parallelo con USA, UK, Giappone oggi – grossi deficit che riempiono banche di riserve, che presumibilmente possono essere usate per pompare offerta di moneta e prezzi)
La soluzione? Legare le mani del governo. Nei giorni andati, l'oro poteva servire come ancora (e senz'altro i “gold bugs” della scuola Austriaca vorrebbero tornare a quel bel tempo andato). Oggi cio' di cui abbiamo bisogno è la disciplina, sotto forma di previsioni di budget, limiti di indebitamento, o per le “colombe” del deficit come Paul Krugman, un impegno “alla fine” a rientrare dal deficit spending una volta che la ripresa economica è stata avviata.



Scusate, è un'introduzione lunga per il blog di oggi. Come al solito, io prego di dissentire dalla saggezza dei luoghi comuni. Io non accetto questi ragionamenti. Facciamo un grande balzo in avanti verso una saggezza alternativa, basata sulla MMT.


Vorrei fissare 3 punti:

1) Quando la MMT dice che il governo spende “pigiando tasti”, questa è una descrizione, non una prescrizione. Se i critici erano nel giusto dicendo che la spesa governativa fatta stampando moneta necessariamente porta all'iperinflazione, allora le nazioni più sviluppate dovrebbero avere perenne iperinflazione. Perchè noi tutti spendiamo pigiando tasti. E tutti i governi che emettono la propria moneta devono spenderla prima di poterla riacquisire tramite le tasse (o vendita di buoni del tesoro), nessuno puo' crearla. Non c'è modo alternativo di spesa per questi governi – fino ad ora essi non hanno sperimentato casi di iperinflazione (punto da dimostrare). Cio' che dobbiamo esplorare nei casi come Weimar o Zimbabwe (o indietro nel tempo nell'America) ci dice tanto della connessione fra “stampare moneta” e iperinflazione. La connessione causale non puo' essere trovata qui.

2) Le iperinflazioni sono causate da circostanze piuttosto specifiche, sebbene ci siano alcune caratteristiche condivise fra paesi e regimi monetari che la vivono. Io non rivendichero' la piena comprensione delle cause dell'iperinflazione – ma la spiegazione monetarista non ha quasi legame con l'esperienza concreta. C'è un'alternativa ragionevole. Ci concentreremo su 3 casi ben noti da un punto di vista alternativo.

3) Non c'è niente nell'attuale prospettiva futura di USA, (o UK o Giappone) che possa condurre ad aspettarsi alta inflazione, men che meno iperinflazione.

Avvio il primo punto nel blog di oggi.
La settimana prossima parlero' del secondo e terzo punto.

La maggior parte dei critici della MMT e della moneta fiat in genere immaginano un passato nel quale la moneta era ancorata saldamente a un bene come l'oro, che limitava la capacità di governi e banche di creare moneta dal nulla. Il miglior esempio era la moneta di metallo prezioso che si supponeva dare un “valore reale” alla moneta del governo, e forzava il governo ad accaparrarsi oro se voleva spendere. Un gold standard rigido con il 100% di oro a copertura delle banconote emesse (da governo o banche) otteneva il medesimo scopo.

La realtà era abbastanza differente, ad ogni modo. Ovviamente non posso presentare una storia della moneta qui. Vedete per cortesia il capitolo 12 e 13 del Blog nel Modern Money Primer , per una critica della storia della moneta. Mettiamola così, oro e argento erano il “io vi devo” del Sovrano, che era registrato su metallo (piuttosto che su carta o bilanci informatizzati). In realtà le monete usualmente circolavano non secondo il valore del metallo, ma a un valore nominale proclamato dal sovrano (questo è chiamato “nominalismo” - il sovrano stabilisce il valore nominale con un editto, esattamente come oggi le monetine che valgono 1 cent). E il loro valore non era necessariamente stabile: i governi svalutavano la moneta con il “deprezzamento della moneta” (annunciando che sarebbe stata accettata al 50% del valore precedente nei pagamenti verso il governo). Inoltre la declassavano mediante la riduzione del contenuto metallico – cosa che non necessariamente cambiava il valore nominale, ad ogni modo. Sicuramente, ci sono casi di coniatura relativamente stabile e prezzi stabili per lunghi periodi di tempo, ma questi sono associati a governi forti e stabili che hanno adottato un rigido “nominalismo” piuttosto che non il “metallismo” (il principio secondo cui una moneta dovrebbe essere accettata al valore determinato dal suo contenuto metallico).

Effettivamente, i periodi più instabili per la moneta sono coincisi con Re deboli che facevano ricorso alla rasatura del metallo prezioso dalla moneta (per ottenere lingotti), pur rifiutando le monete leggere. Questo creo' la dinamica della “legge di Gresham” (la moneta cattiva caccia quella buona, NDR), costringendo tutti a pesare le monete, accettare in pagamento le monete pesanti ma al contrario cercar di effettuare i pagamenti con monete leggere. Una vera strage monetaria (vedi il mio Blog cap. 12 e 13). Questo alla fine fu risolto ricorrendo al nominalismo, coniando solo su una base metallica e distruggendo il business della rasatura.

Inoltre, il gold standard non operava secondo le modalità immaginate dai “gold bugs” odierni. Anzitutto, gli stati entravano ed uscivano dal regime aureo. Quando arrivava una crisi, dovevano abbandonare l'oro. Con la ripresa, vi tornavano, fino a che i limiti entro cui li costringeva l'oro li obbligavano a fuoriuscirne quando l'economia andava nuovamente in crash. Piuttosto che contribuire alla stabilità monetaria, il gold standard destabilizzava l'economia.
Secondo punto, nessuno in realtà rispettava le regole. Era sempre troppo forte la tentazione di usare l'oro in leva, per emettere più banconote (IoTiDevo) di quelle che si sarebbero potute realmente convertire. (Addirittura Milton Friedman lo ha ammesso, ed è il motivo per cui lui osservava che mentre un gold standard potrebbe essere un sistema ideale in teoria, in pratica non funziona)

Terzo, i periodi di relativa stabilità – Bretton Woods dopo la 2a GM, o la pax britannica pre 1a GM – furono in realtà “dollar-standard” e “sterling-standard”, rispettivamente. In ogni caso, la nazione dominante stabiliva il suo ancoraggio all'l'oro, e le altre nazioni fissavano la loro parità con la valuta dominante. In realtà consisteva in un programma di “immagazzinamento” di riserve auree (con i punti dell'oro come limite massimo e minimo del suo prezzo), col commercio internazionale che in effeti avveniva prima in pounds, e più tardi in dollari ( e l'oro di Bretton Woods requisito al sicuro a Fort Knox).

Le condizioni per la stabilità erano difficili da mantenere – motivo per cui nessun sistema è durato a lungo. Dopo la 1a GM il sistema basato sulla sterlina non potè essere riavviato, e fra l'altro pose le condizioni per Weimar (che discuteremo la settimana prossima) e alla fine Hitler.
Il sistema di Bretton Woods collasso' nei primi anni '70, una generazione dopo. In entrambi i casi, il collasso di questi sistemi a cambio fisso porto' a turbolenze internazionali.

E questa è in genere la conclusione finale della maggior parte di tentativi di ancorare una valuta a una sorta di tasso di cambio fisso (che sia l'oro o una valuta straniera): funziona fino a che non si schianta.

I gold bugs e gli aficionados del regime di cambio fisso sono nel giusto sul fatto che un paese che sta sperimentando un'alta inflazione puo' domarla rapidamente adottando uno stretto standard esterno. Lo ha fatto l'Argentina. Ma cio' ha creato due problemi: la maggior parte dei paesi non riesce a guadagnare sufficiente valuta estera per provvedere alle proprie politiche fiscali necessarie per tenere florida l'economia

In secondo luogo, non c'è una facile via d'uscita dal regime di cambio fisso una volta riconosciuto che lo spazio della politica fiscale è evaporato, scambiato con problemi di nessuno sviluppo interno e disoccupazione crescente. L'Argentina ha sperimentato un attacco speculativo sulle sue riserve in dollari (anche se la politica fiscale era abbastanza equilibrata, la disoccupazione era elevata, e lo sviluppo era evaporato – causando i dubbi dei mercati sulla sua capacità di convertire la moneta) ed essa ha colto l'occasione di una crisi per sganciarsi dal dollaro. Una volta fatto, rapidamente ha ripristinato lo sviluppo economico con lo spazio fiscale resosi disponibile grazie al ritorno alla propria valuta.



E questo ci porta a parlare di “come realmente spendono i governi”.
Ogni governo che emette la propria moneta spende “premendo tasti” - accreditando il conto del ricevente e simultaneamente accreditando le riserve della banca del ricevente (Potrebbe stampare moneta e fare i pagamenti in questo modo – ma gli effetti saranno gli stessi perchè i riceventi creerebbero depositi nelle banche, che riceverebbero i crediti nelle loro riserve). Ripeto, questa NON E' UNA PROPOSTA. QUESTA E' LA REALTA'. Non c'è altro modo. Tu non puoi stampare dollari nella tua cantina. Il Governo deve “pigiare i tasti” per crearli prima che tu possa pagare le tasse o acquistare titoli di stato.

Ci puo' essere qualche procedura operativa complessa che coinvolge specialmente le banche private così come alcuni passaggi intermedi riguardanti la banca centrale e i conti delle banche del Tesoro, ma alla fine il risultato è sempre il medesimo: i conti delle banche vengono accreditati e la banca ottiene riserve. Usualmente il il Tesoro allora vende bonds per far si che le banche guadagnino interessi più elevati di quelli che esse ricevono sulle riserve (vedete la discussione nella seconda parte)
In un sistema di cambio fluttuante la storia finisce qua. Le banche possono usare le loro riserve per acquistare titoli di stato; i depositanti possono domandare cash (nel qual caso la banca centrale lo consegna alle banche mentre contestualmente lo addebita alle riserve delle banche stesse). Ma nessuno puo' cambiare gli IOU IoTiDevo) del Governo con oro o valuta straniera a un tasso di cambio fisso. Non c'è limite di disponibilità; non c'è vincolo di valuta straniera o di oro. Il Governo puo' soddisfare tutte le richieste di conversione in cash; puo' inoltre pagare tutti gli interessi dovuti semplicemente “pigiando tasti” ulteriormente.

Tuttavia in un regime di cambio fisso, gli “IOU (IoTiDevo) della banca centrale e del tesoro devono essere convertiti in valuta straniera (o oro). E per tale ragione, un governo prudente deve limitare il suo “schiacciare i tasti”. Il governo infatti puo' finire a secco di valuta estera o oro. Puo' essere forzato al default per l'incapacità di rispettare la promessa di convertibilità della valuta emessa. E questo vale come “default sul debito”, senz'altro.

La sua affidabilità è chiamata in causa dai mercati quando essi dubitano che sia in grado di rispettare la convertibilità al tasso prefissato. L'imprudenza è mortale. La Storia è senz'altro costellata di governi imprudenti, quelli che emettono troppi IoTiDevo relativamente alle riserve promesse per la convertibilità su richiesta.

Il tasso fluttuante rende disponibile uno spazio di politica economica che puo' essere usato dai governi prudenti per perseguire scopi di politica interna con un grande grado di libertà. La Storia, anche qui, è piena di esempi di governi imprudenti. NON C'E' SOSTITUTO DI UN BUON GOVERNO. Ancora, è curioso che eccetto gli sconfitti della 2a G.M. (più Polonia e Russia, che erano dalla parte dei vincitori ma ugualmente persero la guerra, come si usa dire) non ci sono casi di paesi capitalisti occidentali nominalmente democratici che hanno sperimentato iperinflazione nel secolo scorso. E se noi limitiamo il nostro set di dati a quelli a valuta fluttuante, non ce ne sono stati neanche con crisi del tasso di cambio.

Abbastanza buffo, no? Solo i paesi con tasso di cambio fisso o altre promesse di convertibilità verso valuta straniera o oro (come i debiti contratti in valuta straniera) sembrano avere avuto iperinflazione e crisi valutarie. E questo sembra sempre legato all'imprudente espansione di questi IoTiDevo rispetto alla capacità di consegnare la valuta straniera o l'oro.

L'idea che il cambio fisso garantisca prudenza sembra essere un concetto folle. Il cambio fisso fa da apripista alla possibilità di crisi valutarie e involontari default, nella pia speranza che i governi siano prudenti. Sfortunatamente, i governi a cambio fisso adottano più spesso la preghiera di Sant'Agostino: “Signore, fa che io sia prudente, ma non adesso”

Lungi dall'assicurare prudenza e protezione dall'elevata inflazione, quando il governo sovrano promette la convertibilità in valuta straniera espone la nazione ai rischi iperinflazionistici della Repubblica di Weimar, come vedremo la prossima settimana.
Per concludere.
Non è vero che il cambio fisso elimina il rischio di crisi di cambio e iperinflazione, perchè i governi sovrani non necessariamente sono prudenti.

E anche se lo sono, non necessariamente lo sono le loro banche (Pensa all'Irlanda! Mentre il governo era un esempio in tema di prudenza finanziaria, le sue banche hanno emesso prestiti in valuta estera, fino a che i buoi non sono tornati alla stalla. Quando i mutuatari hanno fatto default, il governo Irlandese si è fatto carico di tutto il debito in valuta estera – abbastanza imprudente!)
Inoltre, non è vero che il tasso fluttuante per forza conduce all'iperinflazione. Se fosse vero, noi avremmo dovuto avere una perenne iperinflazione.

In conclusione, non è vero che la capacità di “stampare moneta” attraverso il semplice “pigiare tasti” conduca all'iperinflazione.
Tutti i governi sovrani che emettono la loro propria moneta spendono “pigiando tasti” .
Anche se promettono di convertire a un tasso di cambio fisso, ugualmente spendono pigiando tasti.
Se il pigiare tasti inevitabilmente conducesse all'iperinflazione, noi dovremmo avere perenne iperinflazione.
Ma non la abbiamo.
Le iperinflazioni sono esiti inusuali.

La settimana prossima li analizzeremo. E daremo uno sguardo all'ipotesi ventilata da chi prospetta una “iperinflazione” per gli USA.
 
da Voci dall'estero: Non vale un continental! COME LA MMT RISPONDE ALLA SINDROME DELL'IPERINFLAZIONE (PARTE 2)


Non vale un continental! COME LA MMT RISPONDE ALLA SINDROME DELL'IPERINFLAZIONE (PARTE 2)


La seconda parte della traduzione di Daniele dell'articolo (in tre parti) di Randall Wray sulla questione tanto dibattuta della stampa di moneta (o pigiare tasti) che causa iperinflazione...Qui si parla delle cause dell'inflazione, di Weimar e dello Zimbabwe




La settimana scorsa abbiamo iniziato una serie in 3 parti sulle risposte della MMT ai critici che sostengono che un governo che segue i principi della MMT genererà necessariamente iperinflazione.

Nella prima parte ho spiegato che quando la MMT dice che il governo spende premendo dei tasti, si tratta di una descrizione, non di una prescrizione. Se fossero nel giusto i critici che sostengono che il governo che spende “premendo tasti” necessariamente conduce all'iperinflazione, allora le nazioni più sviluppate dovrebbero essere in perenne iperinflazione. Perchè tutti noi spendiamo “pigiando tasti”. E tutti i Governi che emettono la propria valuta debbono spenderla prima che possa essere raccolta con la tassazione (o emissione di titoli) – nessun altro puo' crearla. Per cui, il governo spende sempre, essenzialmente, “stampando moneta” (emettendo elettronicamente flussi di entrata sui bilanci) – nessuno puo' creare la moneta che è usata per pagare le tasse o acquistare i titoli governativi.

E ciononostante, alta inflazione e iperinflazione sono eventi rari.



Ho inoltre puntato l'attenzione sul fatto che ritornare alla “vera moneta” basata sull'oro è un fraintendimento del reale funzionamento del gold standard. Le monete d'oro sono realmente delle monete governative “fiat”, in cui il IoTiDevo del governo è stampato su una moneta contenente del metallo prezioso. Inoltre, i lingotti d'oro non sono stati realmente utilizzati come base per le monete internazionali, dal momento che prima della II G.M. il sistema dei pagamenti internazionali era basato sulla sterlina, mentre il sistema di BrettonWoods era basato sul dollaro.
In ogni caso, la nazione emittente la valuta di riserva internazionale (prima il pound poi il dollaro) fissava il prezzo dell'oro - e i pagamenti erano fatti in pound e dollari, rispettivamente.

Inoltre, lungi dal dare stabilità ai sistemi nazionali e internazionali, il gold standard operava più come gli odierni regimi di cambio a tasso fisso basati sull'ancoraggio al dollaro o su un accordo di cambio fisso. Questi non solo soffrono di inflazione (e a volte deflazione), ma sono esposti a crisi del tasso di cambio, che tipicamente conducono a sganciare la valuta dal tasso fisso. E' nata una mitologia sul gold standard decisamente deviante rispetto alla realtà. Entrambi i sistemi basati su dollaro e sterlina sono crollati quando l'emittente della valuta di riserva internazionale ha abbandonato l'impegno a fissare il gold-price. Mentre in teoria il gold standard potrebbe funzionare, in pratica non funziona – così come i regimi di cambio o altri sistemi a tasso fisso.


Infine, ho brevemente esaminato la popolare teoria monetarista dell'iperinflazione, sviluppata da Cagan. Friedman ha affermato che l'inflazione è “sempre e ovunque un fenomeno monetario”, con l'incremento dei prezzi strettamente correlato all'eccessiva crescita dell'offerta di moneta.
Ad ogni modo, nell'iperinflazione i prezzi crescono veramente molto più velocemente della crescita della moneta – così Cagan ha supposto che questo accada perchè la domanda di moneta collassa (la velocità della moneta accelera) così che nessuno vuole mantenere la moneta che rapidamente crolla di valore. Quindi l'eccesso di moneta è sempre da condannare; e siccome si suppone che il governo controlli l'offerta di moneta, dev'essere colpa del governo. Questa ipotesi è ulteriormente supportata dall'osservazione che in iperinflazione i deficit governativi tendono a salire.

La prossima settimana guarderemo alla prospettiva di alta inflazione o addirittura iperinflazione negli USA (e di conseguenza in UK, Giappone, e altri paesi con alto debito pubblico e tasso di cambio flottante).

Questa settimana guardiamo agli esempi storici dei periodi di iperinflazione. Le iperinflazioni sono causate da circostanze abbastanza specifiche, sebbene ci sono alcuni caratteri comuni e condivisi di paesi e regimi monetari che sperimentano iperinflazione. La semplice spiegazione Monetarista non fa chiarezza sulla realtà.

Prima, a ogni modo, è importante esaminare la relazione tra deficit di bilancio e alta-iper inflazione.
Quando Luiz Carlos Bresser Pereira era ministro delle finanze in Brasile durante un periodo di alta inflazione, lui fornì una perspicace analisi dell'alternativa. In un senso importante, le tassazioni sono “tarate sul passato”, basate sulle performance economiche passate. Le tasse sul reddito, ad esempio, sono calcolate e riscosse su un intervallo temporale piuttosto lungo. Anche le tasse sulla vendita sono riscosse con un certo ritardo. Quando l'inflazione viaggia al 2% annuo, il ritardo non ha molta importanza, ma se l'inflazione viaggia al 10% o 50% mensile, anche un piccolo ritardo fa una grossa differenza. La spesa pubblica è più contemporanea, contestuale – come i prezzi salgono, il Governo spende di più.

Senz'altro, questo effetto dipende dall'indicizzazione – con quanta frequenza i salari, i prezzi, e i trasferimenti aumentano all'aumentare dei prezzi. In paesi come il Brasile, con alta inflazione, il periodo di indicizzazione tende a cadere – così che la spesa pubblica cresce più o meno alla stessa velocità dell'inflazione. Con le entrate pubbliche che crescono più lentamente, si crea un deficit di bilancio. Senz'altro, anche l'indicizzazione tende a sviluppare un'inflazione “inerziale” (la spirale salari-prezzi si crea come la crescita dei prezzi provoca l'incremento dei salari, che induce le imprese ad aumentare i prezzi per coprire i costi.) Bresser realizzo' che il modo di ridurre la crescita del deficit e tagliare l'inflazione era controllare l'indicizzazione. Anche se può essere penoso,
se il governo puo' posticipare l'incremento dei salari, dei sussidi welfare e dei prezzi pagati dal governo, esso puo' ridurre la pressione inflattiva e allo stesso tempo ridurre il deficit di bilancio.

Il punto importante da notare, a ogni modo, è che i deficit di bilancio sono almeno in una certa misura da considerare un effetto, non una causa dell'inflazione.

Ancora, è vero che se il governo riduce il suo deficit (eliminando l'indicizzazione, ad esempio), ridurrà la pressione inflattiva.
Per essere sicuri, puo' ottenere lo stesso risultato attraverso aumenti draconiani della tassazione. Notare che anche questa raccomandazione di politica fiscale non è incongruente con la visione convenzionale che la austerità fiscale puo' ridurre l'alta inflazione.
In effetti gli MMTers sono sempre stati d'accordo sull'idea che una strada per combattere l'alta inflazione è tagliare la spesa governativa o aumentare le tasse. Cio' che essi respingono è la credenza dei Monetaristi che la causa dell'inflazione sia semplicemente “troppa moneta”.

C'è un legame tra alta (o iper) inflazione, deficit di bilancio, e offerta di moneta – sebbene non sia la semplice dinamica monetarista. Come discusso, il governo spende sempre con “pressioni di tasti” che accreditano conti, e tassa (o vende bonds) mediante pressioni di tasti al contrario, che addebitano le somme sui conti.
I deficit significano che il governo ha accreditato i conti più di quanto li ha addebitati, così che gli IoTiDEvo governativi sono stati creati sotto forma di “base monetaria” (base monetaria o riserve + cash) e buoni del tesoro (di lungo e breve termine). Come discusso sopra, in periodi di alta o iperinflazione, le tasse (addebiti sui conti) crescono più lentamente della spesa governativa (accrediti sui conti) così che ne risulta un deficit – che significa che gli IoTiDevo esistenti del governo crescono.

Questa non è la semplice storia monetarista in cui il governo “stampa troppa moneta” che causa alta inflazione, ma piuttosto una più complicata sequenza casuale in cui l'alta inflazione agevola la creazione di deficit – che equivale ad accreditamenti netti nei bilanci. Le cose peggiorano se la banca centrale persegue una politica di alti tassi di interesse. Questo perchè il governo di solito vende un bell'ammontare di titoli al crescere del deficit (alcune volte veramente questo è richiesto dalle procedure operative adottate, o è dovuto alla politica di tenere il tasso di interesse overnight sopra il tasso commerciale – negli USA questo potrebbe essere il caso in cui il target dei FED's funds fosse superiore al tasso che paga sulle riserve in eccesso), e il pagamento degli interessi sui bonds si aggiunge alla spesa governativa. Se la banca centrale reagisce all'incremento del deficit con un rialzo dei tassi di interesse, aiuta ad alimentare la crescita del deficit e inoltre aggiunge dello stimolo da domanda all'economia.

Stoppare l'inflazione (ad esemio eliminando l'indicizzazione della spesa pubblica) probabilmente ridurra' i deficit e la crescita della base monetaria e i buoni del tesoro (cosa che ridurrà inoltre gli interessi pagati dal governo, rallentando la crescita dei redditi privati e deprimendo la domanda). In alternativa, accelerare la tassazione potrebbe ottenere lo stesso scopo.
Abbassare il tasso di interesse potrebbe aiutare, anche.


Torniamo agli episodi storici di iperinflazione. L'America ha avuto due esperienze ben note di questo tipo: i “Continentals” e la valuta Confederata (noi abbiamo ancora il detto “non vale un Continental”). Nel periodo prerivoluzionario, le colonie Americane hanno sperimentato un buon successo con le valute “fiat” cartacee. In qualche misura, questo fu un comportamento d'emergenza – ad essi era proibito dalla Corona Inglese coniare moneta. Alcuni analisti dell'epoca – incluso Adam Smith – notarono che anche se tali banconote non erano convertibili in metalli preziosi, mantenevano il loro valore finché l'emissione non era eccessiva relativamente alle tasse totali.
Come dicono gli MMTers, "le tasse guidano la moneta" – fino a che gli IoTiDevo governativi cartacei sono accettati in pagamento delle tasse, essi saranno anche accettati nei pagamenti tra privati. Ancora, il loro valore sarà determinato da “quanto difficili” sono da ottenere. Se la moneta crescesse sugli alberi, varrebbe solo lo sforzo necessario per coglierla. Se i governi coloniali avessero speso troppo così che fosse facile ottenere le banconote per pagare le tasse, allora avrebbero circolato con un valore più basso.

Entrambe le valute “Continentale” e “Confederata” condividevano difetti comuni.
Primo, le esigenze della guerra (Bretagna contro colonie, Nord contro Sud) hanno reso le valute eccessivamente abbondanti. Certamente non c'è niente di nuovo al riguardo – le guerre generalmente vedono crescere l'inflazione come la spesa governativa supera la domanda, causa scarsità , e fa salire i prezzi.
Ad ogni modo, cio' è stato vero per la valuta emessa nell'Unione – che ha sofferto di inflazione molto alta, ma non come quella esistente al Sud. La differenza furono le tasse – essenzialmente non c'erano tasse che sostenevano le monete “Continental” o “Confederate”.
Nel primo caso, la disunita confederazione delle colonie non aveva sufficiente autorità per imporre e applicare le tasse;
nel secondo, i rappresentanti degli stati confederati credevano che la popolazione stesse già soffrendo troppo per la prosecuzione della guerra di liberazione – così non volevano aggiungere il peso della tassazione.
Per contrasto, anche se il Nord accumulò grossi deficit, manteneva un sistema di tassazione per guidare la valuta e evitò l'iperinflazione. Mentre si potrebbe pensare che la peggior sorte del Sud possa essere attribuita al pessimismo sulle prospettive di vittoria, questo non sembra essere il caso. Anche vicino alla fine della guerra, quando le prospettive erano più deprimenti, la Confederazione era ancora capace di emettere i bonds a un tasso relativamente basso.


Oggi, i casi più conosciuti di iperinflazione sono accaduti durante la Repubblica di Weimar e più recentemente in Zimbabwe (meno conosciuta ma più spettacolare è stata l'iperinflazione Ungherese). Le migliori analisi di questi casi che io abbia visto sono quelle fatte da William Mitchell:
Modern monetary theory and inflation – Part 1 | Bill Mitchell – billy blog
Modern monetary theory and inflation – Part 2 | Bill Mitchell – billy blog
Rob Parenteau:
Parenteau: The Hyperinflation Hyperventalists naked capitalism,
e Cullen Roche
HYPERINFLATION IN THE USA? | PRAGMATIC CAPITALISM
Mythologies: Money and hyperinflation.

Cullen ha analizzato 10 iperinflazioni moderne (dopo il 1900) e ha rilevato molti tratti comuni.
Primo, la la maggior parte di queste dieci sono avvenute durante una guerra civile, con un cambio di regime. Poi La maggior parte inoltre è accaduta con un grosso debito denominato in valuta estera (questo ha incluso Austria, Ungheria, Weimar, Argentina, Zimbabwe).
Io non voglio ripetere qui queste analisi eccellenti, ma lasciatemi tratteggiare un rapido sommario per punti chiave riguardo Weimar e Zimbabwe, per rassicurare i lettori sul fatto che non si è trattato di semplici casi di “troppa stampa di moneta” per finanziare il governo che correva freneticamente.

La storia raccontata di solito riguardo a Weimar è che il governo inizio' a stampare liberamente una moneta fiat senza gold standard sottostante, senza riguardo per le conseguenze iperinflazionistiche.
La realtà è più complessa.
Primo, dobbiamo capire che anche nei primi del ventesimo Secolo, la maggior parte dei governi spendevano con l'emissione di “IoTiDevo” - sebbene molti fossero convertibili su domanda in sterline o oro.
La Germania aveva perso la 1a guerra mondiale
e soffriva sotto il giogo di insostenibili risarcimenti di guerra da ripagare, risarcimenti che dovevano essere fatti in oro. A peggiorare le cose, la maggior parte della sua capacità produttiva era stata distrutta o conquistata, e aveva ridottissime riserve auree.
Si supponeva che avrebbe dovuto esportare per guadagnare l'oro necessario ad effettuare i pagamenti richiesti dai vincitori (Keynes scrisse il suo primo libro famoso a livello mondiale notando che la Germania non avrebbe avuto la possibilità di pagare i debiti – notare che questi erano debiti esteri denominati essenzialmente in oro)

La capacità produttiva della nazione non era nemmeno sufficiente a soddisfare la domanda interna, e ancor meno a esportare per pagare i danni di guerra.
Il Governo sapeva che era non solo economicamente, ma anche politicamente impossibile imporre tasse a un livello sufficiente per spostare risorse verso il settore pubblico e permettere all'export di realizzare i pagamenti dei debiti di guerra. Quindi invece faceva affidamento sulla spesa. Questo significa che il governo competeva con la domanda interna per una limitata offerta di beni, spingendo i prezzi verso l'alto. Al tempo stesso i produttori interni della Germania dovevano indebitarsi all'estero (in valuta estera) per comprare i beni d'importazione necessari. L'ascesa dei prezzi più l'indebitamento estero causo' una svalutazione della valuta nazionale, che incremento' le necessità di indebitamento (dal momento che l'importazione dall'estero costa di più se misurata in valuta nazionale) e al tempo stesso incremento' i costi delle riparazioni misurate in valuta nazionale.

Mentre si è spesso gridato che la banca centrale abbia contribuito all'inflazione acquistando titoli del tesoro, effettivamente operava più che altro come fa la FED: comprava il debito governativo dalle banche, offrendo loro degli assets a rendimento maggiore in cambio delle riserve. Per le ragioni sopra discusse, il deficit di bilancio risultava dall'alta/iper inflazione nel momento in cui la tassazione non riusciva a star dietro all'aumento dei prezzi.
Alla fine nel '24 la Germania adotto' una nuova valuta e anche se non aveva valore legale fu dichiarata utilizzabile per i pagamenti delle tasse. L'iperinflazione termino'.
Dire che l'iperinflazione di Weimar è venuta fuori semplicemente dalla “stampa di moneta” del governo è ovviamente troppo semplicistico.





Ma guardiamo allo Zimbabwe. Qui c'è un paese che stava viaggiando tra tremende tensioni socio politiche, con disoccupazione dell' 80% della forza lavoro e recessione del 40%. Questo in seguito a una controversa riforma fondiaria che aveva diviso le aziende agricole e condotto al collasso della produzione agroalimentare. Il Governo doveva fare affidamento sul cibo importato e prestiti del FMI – un altro caso di debito estero. Con scarsità di cibo e con i settori pubblico e privato in competizione su una offerta molto ridotta, i prezzi si impennarono. Questo fu un altro caso in cui il governo non poteva imporre tasse, per ragioni politiche e economiche. Di nuovo, etichettare questo come un semplice caso monetarista di “governo che stampa la moneta" davvero non aiuta a capire il problema dello Zimbabwe.


Il mio argomento non vuole sostenere che un maggior vincolo sulla spesa pubblica (o una maggior capacità di aumentare le tasse) non avrebbe potuto prevenire con successo l'inflazione.

A ogni modo, studiando casi specifici di iperinflazione ci si rende conto che non è la semplice storiella di un governo che decide di adottare la moneta fiat e inizia a stampare così tanto da finire in iperinflazione.

Ci sono probabilmente molte vie per arrivare all'iperinflazione, ma ci sono dei problemi comuni: tensioni politico sociali,
guerra civile,
collasso della capacità produttiva (che puo' essere dovuto alla guerra),
governo debole,
debito estero denominato in valuta estera o oro.


Certo, possiamo osservare anche il deficit di bilancio in crescita e (per identità) notevole crescita dei IoTiDevo del governo. Ma noi troviamo anche le banche che creano moneta per finanziare la spesa privata che compete con il governo nello spingere i prezzi verso l'alto. E, sì, una politica fiscale più restrittiva avrebbe aiutato a ridurre le pressioni inflazionistiche.
Questo probabilmente non avrebbe ridotto complessivamente i disagi, dal momento che una causa comune di iperinflazione è un qualche tipo restrizione dell'offerta.

La settimana prossima termineremo questa serie analizzando il potenziale di alta/iper inflazione in Stati Uniti, UK,Giappone.

 
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=NZzFi9BWKaI&feature=related]TOP SECRET:La causa della crisi economica 1di3 - YouTube[/ame]
 
venerdì 13 gennaio 2012

Voli di stato per affari di famiglia: indagato Calderoli, il censore del cotechino di Monti


L’ex ministro leghista Roberto Calderoli è indagato dal pm romano Emanuele Di Salvo per truffa nei confronti di funzionari della presidenza del Consiglio dei ministri per potere utilizzare un volo di Stato a cui non aveva diritto. Il fatto è avvenuto il 19 gennaio 2011, quando Calderoli ha preso l’aereo di Stato per andare e tornare in giornata a Cuneo, dove è atterrato all’aeroporto di Levaldigi. Il procedimento penale è già incardinato dal 20 luglio scorso al tribunale dei ministri, che ha svolto indagini in proprio, ricevuto una memoria difensiva di Calderoli e accolto le tesi dell’accusa che ipotizza la truffa, attribuendo al ministro un danno da 10.271,56 euro e chiedendo al Senato l’autorizzazione a procedere in giudizio.
L’ex ministro leghista ammette di essere corso a Levaldigi per un’emergenza familiare e non istituzionale: una visita in ospedale al figlio di 10 anni della compagna Gianna Gancia, presidente della provincia di Cuneo. Calderoli si è giustificato però spiegando di avere solo deviato il volo, che sarebbe stato previsto per due impegni istituzionali di quel giorno, che avrebbero preceduto e seguito la visita in ospedale.
Per sua sfortuna Calderoli quel giorno è stato pizzicato da un avversario politico: Fabrizio Biolè, il grillino eletto in consiglio regionale del Piemonte. E’ stato lui a presentare un esposto alla procura di Saluzzo, che poi ha girato per competenza a Roma gli incartamenti.

Il tribunale dei ministri ha preso molto sul serio la vicenda, facendo fare indagini a due sovrintendenti di polizia e sentendone un terzo come testimone. Ed è riuscito a ricostruire tutti i fatti, smentendo anche la ricostruzione di Calderoli. La relazione della polizia nega l’esistenza dei due appuntamenti istituzionali rivendicati da Calderoli. E minuziosamente mette in fila i fatti.
Primo: l’incidente al figlio della Gancia mentre era in auto con la tata, è accaduto alle 8 del mattino dell’11 gennaio 2011. Ritagli della stampa locale ne riportano al gravità (il bambino si è fratturato i due femori, la tibia e il perone), la corsa al capezzale della madre e l’intenzione di Calderoli di correre a Cuneo, fermato però da una telefonata della compagna che lo rassicurava chiedendogli di restare a Roma, dove gli impegni politici erano più importanti.

Il 13 il bambino avrebbe dovuto essere operato per ridurre le fratture, ma poi l’operazione è stata rimandata al 18 gennaio ed è perfettamente riuscita dopo 5 ore di intervento.
Quello stesso 18 gennaio il capo di gabinetto di Calderoli ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri l’utilizzo del volo di Stato per il giorno 19 dal mattino alla sera motivando la domanda con “comprovate e inderogabili esigenze di trasferimento connesse all’esercizio di funzioni istituzionali”. E’ la frase che condannerebbe Calderoli. Secondo il rapporto di polizia infatti appena atterrato l’ex ministro è andato a casa della Gancia. Con lei poi è andato in un’altra abitazione dove si è trattenuto per un’ora. Il poliziotto riferisce: “sul citofono non sono presenti denominazioni di pubblici uffici”. Da lì i due sono andati in ospedale dal bambino e poi Calderoli è ripartito subito per Roma. Non avendo diritto all’aereo il ministro non avrebbe compiuto né abuso di ufficio, né peculato per l’utilizzi a fini personali. Il reato di truffa è proprio nella frase usata per avere il permesso dalla presidenza del Consiglio, che secondo i giudici rappresenterebbe un “artifizio e un raggiro idoneo a indurre in errore”. Fine della storia con Calderoli indagato. E la beffa di una autorizzazione a procedere per truffa proprio all’indomani delle sue polemiche sul veglione di Capodanno di Mario Monti a palazzo Chigi. Costato probabilmente meno dei 10 mila euro del volo di Stato..
 
Radicali e Leghisti salvano dal carcere il deputato del clan dei casalesi




Gli altri 26 coimputati sono tutti al sicuro, rinchiusi nelle carceri italiane.
Quel sodalizio criminale, che ha avvelenato, corrotto e sventrato la regione Campania, che si è mosso negli ultimi anni a cavallo tra camorra, affari e politica, è ora rinchiuso in carcere: dopo il mandato di cattura del pubblico ministero è arrivata poi la convalida del GIP e infine anche l'ulteriore conferma del Tribunale del Riesame
Sono tutti in galera, ma c'è uno uno di loro, Nicola Cosentino, che oggi è libero di continuare a intrallazzare, corrompere, comprare e insabbiare.
Il parlamento ha deciso di autoassolvere un membro della sua casta, che si nascondono senza alcun pudore dietro l'immunità parlamentare.
Un camorrista al parlamento,
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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