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BOSSI é "UMBERTO MAGNO, l'imperatore della Padania"

ON. FILIPPO (ESPULSO LEGA) PARLA DEGLI SPRECHI VOTATI DAL CARROCCIO

INDAGATA MONICA RIZZI, ASSESSORE FINTA LAUREATA IN REGIONE LOMBARDIA
Una finta psicologa, una sensitiva che ama parlare con gli alieni e un maresciallo dei finanzieri. Sono questi i tre protagonisti dell’inchiesta bresciana su Monica Rizzi, assessore regionale della Lega in Lombardia da ieri ufficialmente indagato per “trattamento illegale di dati”: un reato per il quale rischia fino a tre anni di reclusione.

BOSSI é "UMBERTO MAGNO, l'imperatore della Padania"
 
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I giornali boicottino la Lega Nord

di Biagio Simonetta - 5 Gennaio 2012
E’ necessaria una presa di coscienza collettiva da parte dei media: boicottare la Lega Nord è un’azione di civiltà




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Non ho ancora l'età giusta per fare paragoni storici, ma sulla Lega Nord "peggior partito della storia Repubblicana" scommetterei tutti i miei risparmi.
Quello che sta mettendo in mostra il Carroccio in queste ultime settimane, cioè dallo scorso 12 novembre (giorno della caduta dell'impero Berlusconiano), è forse addirittura più imbarazzante rispetto a quanto fatto negli ultimi sedici anni.
Mi verrebbe facile raccontare di Comuni leghisti ad alta densità mafiosa. Sarei agevolato, per deformazione professionale, a scrivere storie di clan calabresi che abbracciano realtà lombarde. Altro che federalismo. Ricorderei con molta facilità i casi di città come Lecco, non proprio Sud, inquinate dal potere mafioso calabrese che ha reso ricchi imprenditori e politici lombardi. Già, tutto questo sarebbe facile.
Sarebbe facile come è facile ironizzare su Renzo Bossi, figlio di Umberto, già ribattezzato il Trota. "E' simpatico", dice lui stesso del suo soprannome. Certo, simpatico. Questione di gusti...

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Ma voglio parlar d'altro. Nelle ultime ore Calderoli ha chiesto conto a Mario Monti circa un'ipotetica festa di fine anno svolta all'interno di Palazzo Chigi. Non ci sarebbe nulla di male se a chiederlo fosse qualcun altro. Ma trattandosi di Calderoli la domanda, come direbbe il celebre Lubrano, sorge spontanea: dov'era la Lega, Calderoli, mentre l'ex presidente del Consiglio dava feste nei suoi palazzi? Pare sia successo spesso negli ultimi 16 anni. E, da quanto abbiamo potuto apprendere, si trattava di feste di tutt'altro tipo.
E' evidente che la Lega Nord stia cercando di far emergere un'immagine di se stessa che non esiste.
Con la caduta del governo Berlusconi la Lega si è riscoperta partito dei giusti e dei puri, dopo 16 anni di complicità. Sta cercando di raccattare qualche voto con uscite che lasciano sgomenti.
E' necessaria, allora, una presa di coscienza collettiva da parte dei media: boicottare la Lega Nord è un'azione di civiltà. E' un momento difficile per il Paese. Il lavoro, le tasse, lo stato sociale che implode: c'è bisogno di un'informazione giusta. Si può fare sicuramente a meno del Calderoli di turno.
I giornali boicottino la Lega Nord - Cadoinpiedi
 
:ciao:



Noi paghiamo e loro godono, stipendi stellari, pensioni da 90.000€ al mese, burocrazia al massimo livello in Europa, privilegi da fantascienza, 650.000 auto blu, politici che solo la Cina ci sorpassa per numero,però con 1.500.000.000.000 abitanti, bebito 120.000.000.000 di euri solo di interessi, e lui dice l’evasore è il responsabile, nooooo non ci gredo che monti sia così, se ha detto cosi non fa davvero l’interesse del’Italia ma è un servo dell’america.

Vuole far pagare per ingrassare tutti i parassiti.

Fare attenzione.






Mario Monti dice che se ci sono gli evasori fiscali i sacrifici sono inutili
Mario Monti dice che se ci sono gli evasori fiscali i sacrifici sono inutili - Notizie Investireoggi.it




:ciao::ciao::ciao:
 
chissà se quel 10% che ha il 60% della ricchezza degli italiani paga le tasse?

;)

comunque non ho dubbi Monti e' li per il bene dell'Italia :lol:
 
la Lega oltre ad odiare l'Italia non ama neppure la Padania

I fondi pubblici alla Lega finiscono in Tanzania: imbarazzo nel partito

Submitted by juble on 09/01/2012
http://www.infonodo.org/node/30947
di Elsa Muschella da corriere della sera




MILANO — Dal Regno dei fiordi all’isola di Afrodite, con un ultimo passaggio in Africa Orientale. È il percorso dei milioni di euro appena investiti dalla Lega [questi soldi sono quelli del finanaziamento pubblico dei partiti ripristinato per proposta di Calderoli] e minuziosamente documentato ieri da Giovanni Mari sul Secolo XIX. Secondo la sua ricostruzione, il segretario amministrativo federale — Francesco Belsito, tesoriere del Carroccio ed ex sottosegretario alla Semplificazione nell’ultimo governo Berlusconi — alla fine del 2011 ha messo in moto una considerevole serie di operazioni finanziarie coordinate da Banca Aletti, il sistema di private e investment banking del Banco popolare.

Ecco il giro dei soldi:

il 14 dicembre «un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per 6 mesi a un interesse del 3,5%»;

il 28 dicembre «1,2 milioni di euro per l’acquisto di quote del fondo Krispa Enterprise ltd» di base a Larnaca, nell’isola di Cipro, e infine

il 30 dicembre «il collocamento di 4,5 milioni di euro in Tanzania.

È l’ultimo spostamento dell’anno e, nei fatti, svuota una delle dotazioni consegnate a Banca Aletti da Belsito per conto della Lega Nord».

Totale: quasi 8 milioni di euro in una decina di giorni, se si aggiungono anche i movimenti-base di 700.000 euro trasferiti ad altri conti del partito, di 450.000 euro emessi in assegni circolari e di 50.000 euro ritirati in contanti direttamente da Belsito.
L’operazione in Tanzania, inoltre— specifica Il Secolo XIX— «coinvolge il consulente finanziario Stefano Bonet, coinvolto in un rocambolesco fallimento societario nel 2010 e in affari con l’ex ministro "meteora" Aldo Brancher».

Il tesoriere del Carroccio — che come sanno tutti i lumbard è figura con un enorme autonomia decisionale e, di fatto, rende conto solo al grande capo Umberto Bossi — ha risposto con fastidio alle domande del quotidiano ligure: «Queste informazioni sono una grave violazione della privacy e delle regole bancarie».

E però non si è sottratto all’intervista, spiegando che i soldi investiti arrivano dal finanziamento pubblico — «rimborsi elettorali»—che personalmente non conosce l’entità delle operazioni perché «noi ci affidiamo a banche e promotori di cui ci fidiamo» e che i contanti prelevati sono serviti a rimborsare «spese per i nostri collaboratori».

Gli spostamenti all’estero, poi, «non sono operazioni in paradisi fiscali ma investimenti alla luce del sole. Noi investiamo con concretezza [cioè? si fidano di + dei negher ed usano i nostri soldi là? BRAVI BRAVI!], ci fidiamo dei nostri consulenti e scegliamo le cose migliori».

Anche se in quel periodo i Bot rendevano più del 6%? «Evidentemente quei fondi erano più convenienti ». A Belsito, comunque, non risulta che il fondo africano sia legato a Bonet, «ma anche se fosse così, non vedo quale sia il problema». Il problema è che la girandola di milioni ha a dir poco stupito i vertici del Carroccio: persino i notabili di primissimo piano non sapevano nulla delle destinazioni finali di quei soldi e qualche imbarazzo in via Bellerio c’è.
Uno sbalordito Matteo Salvini parla a nome dei padani, preoccupandosi del bene della Lega e del nord: «Ci sono diverse sezioni che chiedono 100 euro ai militanti per pagare l’affitto a fine mese. La Padania, il nostro quotidiano, versa in difficoltà economiche che tutti conoscono. E poi leggiamo della Tanzania... Spero, per rispetto dei militanti, che ci sarà una spiegazione per ogni quattrino speso». [la Lega Nord non ha ancora smesso di mungere i beoti che le credono]

Un’interpretazione economica dei movimenti prova a darla Angelo Drusiani, esperto obbligazionario della banca italo-svizzera Albertini Syz: «Affidarsi a promotori specializzati è prassi: i tesorieri di partito li scelgono spesso. Avere in portafoglio diverse valute, poi, è naturale per chi fa investimenti di rilievo: la corona norvegese è la moneta di un Paese ricco che non dovrebbe subire contraccolpi. Piuttosto, le operazioni in Tanzania e a Cipro sono una scelta estrema: serve un rapporto di estrema fiducia con un intermediario esperto. La decisione di non comprare Bot, però, mi sembra politica: se fossero stati al governo non l’avrebbero fatta».
 
Lega Nord: meglio i titoli africani dei Bot

Roma - Xenofobi i leghisti, specie con gli africani? Ma niente affatto, anzi investono i loro soldi - o meglio, i soldi del finanziamento pubblico ai partiti - in Tanzania, Africa nera. Fondi "neri" solo in senso geografico solo in senso geografico, tutto trasparente.

Lega Nord: meglio i titoli africani dei Bot




La Lega ritiene più affidabile l’economia di quel Paese rispetto all’Italia visto che nell’ultima settimana di dicembre - racconta il Secolo XIX autore dello scoop -, mentre Monti cercava di «piazzare» Bot e Btp (tra l’altro con interessi super vantaggiosi), ha sottoscritto 4,5 milioni di euro in Purchase Investment Funds Tanzania, un fondo basato appunto nel paese del Kilimanjaro, del Serengeti National Park e di Zanzibar. Operazione considerata vantaggiosa dal tesoriere leghista Francesco Belsito (ex sottosegretario alla Semplificazione) e dai suoi consulenti finanziari, quelli di Banca Aletti (gruppo Banco Popolare), in particolare Stefano Bonet, «executive consultant» ma anche amministratore di società già in affari con Aldo Brancher, ex ministro più breve della storia in quota «asse Lega-Pdl».

Lo spostamento di 4,5 milioni di euro da uno dei (tanti) conti correnti intestati al partito «Lega nord» al fondo della Tanzania è datato 30 dicembre 2011, quando cioè il Bot rendeva più del 6%. Un investimento forse ancora più redditizio, ma sicuramente più rischioso visto che un dossier della Farnesina e dell’Ice riporta che «la Tanzania figura nella sesta categoria di rischiosità Ocse (su sette)».

E non è l’unico movimento estero del Carroccio. Due giorni prima, il giorno 28, il tesoriere Belsito investe per conto della Lega 1.200.000 euro a Cipro, precisamente nel fondo Krispa Enterprise Ltd basato a Larnaca, città turistica dell’isola che fino a poco tempo fa era nella lista nera dei «paradisi fiscali», ma che nel 2010 il ministero delle Finanze ha promosso a economia «bianca» insieme a Malta (Paese, detto per inciso, dove Belsito avrebbe preso una contestata laurea in Comunicazione).

Ma lo shopping finanziario dicembrino della Lega si completa con un’altra operazione, questa volta su valute estere. Si rimane però in Europa, perché il fiuto finanziario degli uomini di Bossi, per l’esattezza il 14 dicembre, li ha spinti a comprare - nel pieno della tormenta sull’euro - 7,7 milioni di corone norvegesi (pari a circa un milione di euro), investimento vincolato a sei mesi con un tasso di interesse del 3,5% (anche questo quindi meno vantaggioso dei Bot, almeno sulla carta). Quindi in totale, nel giro di due settimane, dai conti del Carroccio presso Banco popolare (a Genova, dove risiede e opera Belsito) sono partiti 7 milioni di euro circa, una cifra considerevole, pari a oltre una rata annuale del rimborso spettante alla Lega per le ultime regionali. Tanzania, Norvegia, Cipro. «Diversifichiamo per far rendere meglio i nostri soldi - spiega il tesoriere fedelissimo di Bossi -. Tenere vivo un partito come la Lega costa».

Emergono poi altri movimenti interessanti (che fanno lamentare a Belsito la violazione del segreto bancario) nell’ultimo semestre sui conti correnti liguri della Lega. Da lì sono stati staccati assegni per un valore complessivo di 450mila euro. Poi risultano trasferiti dai conti liguri circa 700mila euro ad altri conti correnti della Lega nord, su cui avrebbe la firma sempre Belsito come amministratore del partito. Tutto in regola, tutto chiaro. Come anche i 50mila euro prelevati direttamente da lui, in contanti. Soldi che servono a finanziare le sedi locali e le spese, spiegano dalla Lega. Dove però c’è una corrente che non ha particolari simpatie per l’attuale tesoriere (ruolo di estrema delicatezza...), poiché esponente del cosiddetto «cerchio magico» leghista.

Dopo l’incidente con la laurea misteriosa (a Malta, poi disse di averla presa a Londra), Belsito si fece beccare a parcheggiare il suo Porsche Cayenne negli spazi della Questura a Genova. Anche lì, tutto in regola, tutto chiaro, solo maliziosa curiosità dei giornalisti.
 
non è che Bossi voleva far sparire il malloppo in Africa e a Cipro
ben sapendo che la lega ha perso il consenso della poplazione
dopo la schifezza di suo figlio Trota divenuto cocainomane ad opera dell'altra leghista MONICA RIZZI, ASSESSORE FINTA LAUREATA
 
non è che Bossi voleva far sparire il malloppo in Africa e a Cipro
ben sapendo che la lega ha perso il consenso della poplazione
dopo la schifezza di suo figlio Trota divenuto cocainomane ad opera dell'altra leghista MONICA RIZZI, ASSESSORE FINTA LAUREATA
sappiamo che la Monica parla con gli ALIENI
magari con la coca voleva introdurre ai piani alti di HORUS-POLLO [termine coniato dal prof. Malanga] pure il TROTA

è preferibile essere trota o essere pollo?

il padre del trota è una faina
 
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