Rendimenti netti e inflazione: dove si è spostato il livello di "break-even".
I recenti movimenti dei tassi di interesse ci hanno riportato vicini ai minimi (quindi massimi di prezzo) di metà 2003, nonostante sia l'inflazione che i tassi di riferimento della BCE siano "inchiodati" al 2%.
Analizziamo le prospettive per un risparmiatore privato (quindi tassato al 12,5%) che decida oggi di acquistare dei titoli di stato; prendiamo in considerazione la curva dei rendimenti dei BTP da 1 a 10 anni.
Solo investendo su scadenze superiori a 4 anni è possibile "battere" l'inflazione con un minimo di margine; è chiaro però che più lunga è la scadenza dei titoli maggiore è la "duration" e quindi il rischio. Ricordiamo che la "duration" è una misura che indica di quanto si sposta il prezzo dell'obbligazione al variare dei tassi di interesse. Maggiore è la duration maggiore è lo spostamento di prezzo e quindi la rischiosità del titolo.
Per dare un'idea dei rischi delle rispettive scadenze alleghiamo una tavola con i ritorni dell'investimento a un anno in caso di movimento progressivo e costante dei tassi di +1%, +0,5%, -0,5%, -1%.
Ricordiamo che un aumento dei tassi di 1% ci riporterebbe ai livelli già toccati a fine 2003 e giugno 2004, mentre una discesa dell'1% porterebbe i tassi su minimi storici assoluti.
La tabella precedente può servire come un riferimento su quello che ci si può attendere nei prossimi mesi da un investimento in titoli di stato sulle diverse scadenze; ovviamente la scelta dipende in massima parte da quale scenario si ritiene più probabile.
A nostro parere, ulteriori forti ribassi sarebbero giustificati solo da una scenario di deflazione che al momento non sembra imminente; forti rialzi dei tassi invece si potrebbero verificare solo con una ripresa di vigore dell'economia europea (anch'essa sembra assai lontana).
Gli scenari più probabili si concentrano comunque a nostro parere attorno a livelli maggiori di quelli attuali, con la componente speculativa che dovrebbe rientrare riportandoci su livelli più elevati, controbilanciata solo in parte dal flusso in acquisto di titoli in Euro delle Banche Centrali (se decideranno di aumentare le riserve in Euro).
Per concludere l'analisi, cerchiamo di assegnare delle probabilità (sottolineiamo del tutto arbitrarie) ai 5 scenari:
- tassi + 1% -probabilità 20%-
- tassi + 0,5% -probabilità 35%-
- tassi inv. -probabilità 25%-
- tassi -0,5% -probabilità 15%-
- tassi -1% -probabilità 5%-
Applicando queste probabilità alla tabella precedente otteniamo il livello di rendimento atteso per ogni scadenza, "ponderato" con le nostre probabilità.
Concludendo:
Secondo le nostre ipotesi, le scadenze su cui posizionarsi sarebbero:
- 3 anni (BTP 5% 10-07) per i risparmiatori più avversi al rischio;
- 6 anni (BTP 5,5% 11-2010) per i risparmiatori più propensi al rischio
sarebbe interessante riuscirlo a fare con il bund e non con il btp sto ragionamento