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Forumer storico
Europa: Dopo le dichiarazioni di alcune personalità di spicco della politica europea, le voci di mercato su un eventuale taglio dei tassi della BCE, durante la riunione del 4 marzo, crescono. Venerdì il quotidiano tedesco Handlesbatt, citando fonti anonime, ha riportato che la Banca Centrale è seriamente intenzionata ad un taglio nella prossima assemblea. I commenti che giungono da dall’istituzione europea non sono, però, dello stesso avviso. Il banchiere centrale Garganas ha dichiarato che la politica valutaria attuale è adeguata e che l’Euro non viene visto come un problema. In linea anche il banchiere della Bundesbank Meister che non giudica necessari cambiamenti nella politica monetaria della Banca Centrale e ammonisce il mercato di non preoccuparsi troppo riguardo alla forza dell’Euro.
Questi ultimi richiami dei funzionari di governo non sembrano poter influenzare le decisioni della rigorosa BCE. Si può certo allontanare Duisemberg dalla presidenza ma non si può facilmente epurare la BCE dall’influenza della “mamma” Bundesbank.
Il dato di Gennaio sull’inflazione europea è uscito minore dello 0,2% rispetto la mese precedente. Una discesa maggiore dell’ atteso -0,1% che, però, fa rimanere il dato infrannuale al previsto +1,9%. Stessa tendenza per il dato “core”. Come il grafico dimostra viene confermata la tendenza in atto dal 2002 in poi.
Questo dato rinforza le voci su un vicino taglio dei tassi europei; se infatti la propensione al ribasso dovesse mostrarsi maggiore del previsto si diminuirebbero gli ostacoli per la manovra espansiva. Bisognerà quindi aspettare la formazione di una tendenza, un singolo dato e per di più “flash” (riflesso di soli tre paesi) non può rappresentare una buon fondamento. Anche per questa ragione ci sembra plausibile che la BCE assuma un atteggiamento attendista nelle prossime riunioni e aspetti ulteriori conferme per prendere la tanto agognata decisione.
come dire...il 4 marzo posso fare di tutto...booo per me non tagliano
Questi ultimi richiami dei funzionari di governo non sembrano poter influenzare le decisioni della rigorosa BCE. Si può certo allontanare Duisemberg dalla presidenza ma non si può facilmente epurare la BCE dall’influenza della “mamma” Bundesbank.
Il dato di Gennaio sull’inflazione europea è uscito minore dello 0,2% rispetto la mese precedente. Una discesa maggiore dell’ atteso -0,1% che, però, fa rimanere il dato infrannuale al previsto +1,9%. Stessa tendenza per il dato “core”. Come il grafico dimostra viene confermata la tendenza in atto dal 2002 in poi.
Questo dato rinforza le voci su un vicino taglio dei tassi europei; se infatti la propensione al ribasso dovesse mostrarsi maggiore del previsto si diminuirebbero gli ostacoli per la manovra espansiva. Bisognerà quindi aspettare la formazione di una tendenza, un singolo dato e per di più “flash” (riflesso di soli tre paesi) non può rappresentare una buon fondamento. Anche per questa ragione ci sembra plausibile che la BCE assuma un atteggiamento attendista nelle prossime riunioni e aspetti ulteriori conferme per prendere la tanto agognata decisione.
come dire...il 4 marzo posso fare di tutto...booo per me non tagliano