Che l’edizione di quest’anno del GF fosse un disastro l’avevo già detto più volte e quindi, poiché anche il mio masochismo ha dei limiti, la mia occhiata al programma si è fatta sempre più distante, tanto che ieri sera mi ero addirittura dimenticato della trasmissione.
Reduce però da 4 ore passate a guardare opere d’arte (la preview di Artissima) e da un piacevolissimo pranzo con amici, una volta tornato a casa ho fatto uno zapping distratto e mi è subito apparsa Silicon d’Urso che annunciava l’arrivo in studio dell’eliminata Pattytude .
La parrucchiera nana è un evidente caso umano, con un equilibrio psichico piuttosto fragile, una malcelata tendenza all’abuso di alcolici, un’insoddisfazione per il proprio disgraziato fisico che l’ ha portata ad abusare anche della chirurgia estetica.
E’ evidente che questa situazione borderline che spesso sconfina sopra le righe, se da un lato può assicurare lo spettacolo dall’altro comporta dei rischi, specialmente quando, come ieri sera, l’umanità e lo scrupolo degli autori e di Barbara d’Urso vanno a farsi benedire.
E’ da anni che il GF sfruculia nelle vite dei subumani desiderosi di comparire in TV prediligendo nella scelta dei concorrenti, più che le doti di simpatia e umanità, l’esistenza alle spalle di casi umani e situazioni familiari aggrovigliate da sfruttare abilmente nel corso del programma con “inserti” del più puro filone “carrambachesorpresachilavisto?” : riconciliazioni familiari, matrimoni in diretta (anche se finti) ecc.ecc.
Ad eccedere però si rischia la figuraccia...che è puntualmente è arrivata, quando a Pattytude hanno mostrato, con pelosa sollecitudine, un video messaggio della madre.
Se noi in quei pochi fotogrammi trasmessi, abbiamo solo potuto vedere un orrido donnone, la figlia ha capito subito dove Silicon d’Urso voleva andare a parare e si è giustamente ribellata.
Tuffatasi giù dallo sgabello, a rischio di rompersi l’osso del collo, se ne è andata via con un : “Ah no!!! Non me ne frega un cazzo!” rifiutandosi dignitosamente di fungere da trastullo con i suoi casi personali alla morbosità degli spettatori.
E mentre la sempre più inadeguata d’Urso l’inseguiva balbettando vergognosamente, la pettineuse da tutti irrisa e derisa (me compreso), le dava una lezione di moralità (“Io ti rispetto…tu mi rispetti!”) che in un colpo solo evidenziava l’incompetenza e l’indecenza della conduttrice costretta a blaterare impossibili, quanto colpevolmente prolungate, scuse e a sprofondare nel guano fino al collo con la misera quanto patetica offerta di un bicchier d’acqua riparatore che , per di più, non vuol proprio saperne di arrivare nonostante i ripetuti e sempre più disperati appelli.
Ma le figure di merda per la conduttrice non sono finite, poiché come dicono i suoi compaesani
:” Quanno è giornata da pijallo 'n culo er vento t'arza la camicia”.Ad alzare metaforicamente la camicia di Silicon è il Topone Toscano che, schiaffato per l’ennesima volta, nonostante la febbre incalzante, nel freddo tugurio si esibiva in una serie prolungata di vaffanculo intercalata ad un rosario di bestemmioni da caserma dove al nome di Dio venivano accoppiate tutte le specie e sottospecie di suini esistenti.
Lo scatto d’ira del Topone proseguiva tra scalciamenti assortiti fino al Tugurio, dove, completamente sordo agli inadeguati tentativi di gestire l’imbarazzante situazione da parte della conduttrice, il Toscanaccio si rifugiava sotto una coperta, mandando affanculo il mondo intero, partendo dal Capo Supremo per finire all’ultima delle merde che, a quel punto, era costretta a chiudere frettolosamente una puntata finalmente memorabile.
Il giorno dopo, a pagare il conto resta il Topone, espulso e mandato mestamente a casa.
E...mandarci anche Silicon d’Urso?
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