Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE BUND, TBOND and the middle of the guado (VM 69) (3 lettori)

Fernando'S

Forumer storico
urca !!!
leggo che il gipanzio s'è ulteriormente riprodotto !!! :eek:

.........ma come fà ?? :-? :-? :-?

partenogenesi ? scissione ?? :D
auguroniiiiiiiiii
:up:
 

masgui

Forumer storico
La moderna teoria finanziaria si basa sull’ipotesi di mercati efficienti. I mercati sono efficienti, in maniera molto semplificata, quando le informazioni e le aspettative degli operatori e del mercato sono pienamente e istantaneamente incorporate dai prezzi degli asset finanziari. Questo comporta (e ne sono pienamente daccordo) che sia inutile trovare notizie o “rumors” che possano in futuro influenzare i prezzi.


La conseguenza è anche quella di rendere inutile l’analisi tecnica e grafica (qui sono leggermente meno daccordo). L’efficienza dei mercati comporta che i movimenti degli stessi siano assolutamente casuali e non permettano, ad esempio di entrare ed uscire da un titolo basandosi sull’analisi grafica e ottenendo extrarendimenti nel medio lungo periodo.


Il mio disaccordo proviene da un problema operativo. Quando i grossi operatori devono o vogliono entrare su un titolo o su un asset lo fanno poco alla volta. Non possono coprire l’intera posizione istantanemante causa la mancanza di liquidità (o di controparti disposte a vendere quell’ammontare a quel prezzo) quindi i movimenti grafici possono segnalare la forza relativa di quel titolo o comunque la presenza di mani forti che hanno la volontà di assorbire le quantità in vendita.

Questa non è comunque la soluzione, ma solo un aiuto operativo nell’analisi degli asset finanziari utilizzato anche da tutti gli operatori professionali.
La grande diffusione dell’analisi grafica e tenica e la nascita di molti “guru” della stessa deriva dalla relativa semplicità nell’apprenderla. Vi assicuro che è molto più semplice imparare l’analisi tecnica che ottenere una laurea in economia o in finanza.


La soluzione ottimale è quella di conoscere gli strumenti finanziari dal punto di vista tecnico, saper valutare l’efficienza (costi) e comporre il portafoglio in base ad una diversificazione idonea al patrimonio e alle aspettative di rischio e reddito e di obiettivi. L’aiuto a questo può venire in piccola parte anche dall’analisi grafica.


L’efficienza dei mercati mi porta anche a dire che nel medio lungo periodo nessun gestore è bravo. Ma nel 98% dei casi sarà il mercato a vincere e il gestore arriverà inesorabilmente al rendimento (Benchmark al netto dei costi del fondo). Quindi, unica attenzione allo studio degli strumenti, alla loro composizione e struttura finanziaria e ai COSTI.
Tutto il resto è perdita di efficienza.


Mercati che nel frattempo aggiornano i nuovi massimi arrivando ai valori prepanico novembre 2008. Ieri nuova conferma positiva dall’indice ISM manufatturiero uscito prossimo ad area 50 ( espansione ). Positivo anche il dato sulla vendite immobiliari e discreti i dati sull’occupazione.


Stellari invece le trimestrali delle banche che approfittano del taglio di costi, della pulizia dei bilanci e del ritorno alla normalità del mercato interbancario. L’aggiustamento del pricing del rischio da parte delle banche permette in condizioni di normalità nella disponibilità di fondi del mercato monetario (da overnight ad un anno) e nel mercato dei capitali (oltre l’anno) di recuperare margine di interesse e leva finanziaria.


La fase attuale rientrà però ancora nell’euforia post panico. Diciamo che il paziente è fuori pericolo ma avrà problemi per diverso tempo. Nel prossimo futuro inizierà a rientrare anche l’occupazione per la reintegrazione delle scorte ma la spinta sui prezzi non appare ancora vicina. La riduzione del reddito disponbile avrà sicuramente impatto sui consumi e i prossimi dati macro su questo fronte saranno ancora molto tiepidi.



Guardando le reazioni del mercato dopo le forti fasi emotive come quella in corso troviamo una interessante analogia con il 2001.
A caratterizzare questa analogia sono i tre momenti: panico crollo dei prezzi – rimbalzo violento uscita dalla paura – pullback e immediato ritorno sui massimi. Fasi evidenziate di numeri 1 – 2 – 3.
La fase successiva è quella dell’euforia causata dall’illusione che il sistema sia così forte da uscire immediatamente dalla recessione (trappola della liquidità?) e quando ci si accorge che così non sarà il mercato adeguerà le stime sugli utili.

Se i mercati sono efficienti le analogie grafiche non hanno senso.


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Sharnin 2

Forumer storico
Bad news dalla Svizzera

UBS di nuovo nelle cifre rosse
Nel secondo trimestre deficit di 1,4 miliardi di franchi
4 ago 2009

ZURIGO - L'UBS ha reso noto i propri risultati d'esercizio, che nel secondo trimestre dell'anno indicano una perdita netta di 1,4 miliardi di franchi. Il risultato della grande banca svizzera, comunque, erano previsti dalla propria dirigenza e si aggiungono alla chiusura del primo trimestre, quando il deficit era risultato di 2 miliardi.
La banca è stata ancora confrontata a un deflusso di capitali, pari a 39,5 miliardi di franchi, scrive l'UBS in un comunicato odierno. Sul risultato pesano perdite sui propri crediti pari a 1,213 miliardi, costi di ristrutturazione di 582 milioni e una svalutazione dell'avviamento di 492 milioni in seguito alla cessione di UBS Pactual. Senza questi oneri straordinari, nota bene, l'utile prima delle imposte ammonta a 971 milioni di franchi.
Da ricordare che la stessa UBS, nel 2008, aveva chiuso i propri bilanci con un disavanzo record di 21 miliardi di franchi.


Scendono ancora i prezzi al consumo
Registrato in luglio lo 0,7% in meno rispetto a giugno
4 ago 2009

NEUCHATEL - L'indice nazionale dei prezzi al consumo si è ridotto dell'1,2% in luglio, rispetto al mese corrispondente del 2008, attestandosi a 103 punti (100 = dicembre 2005). Lo indica l'Ufficio federale di statistica (UST) in una nota odierna, in cui precisa che rispetto a giugno il livello dei prezzi è in calo dello 0,7%.
La flessione da un mese all'altro è da attribuire soprattutto ai saldi dell'abbigliamento estivo: l'indice del gruppo indumenti e calzature è infatti diminuito del 10,7%.
Una flessione è stata registrata anche per i gruppi mobili, articoli e servizi per la casa (-1%), abitazione ed energia (-0,4%), prodotti alimentari, bevande analcoliche (-0,4%), tempo libero e cultura (-0,2%) e altri beni e servizi (-0,1%). Hanno segnato un aumento, invece, i gruppi bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%), sanità (+0,2%) e comunicazioni (+0,1%). Gli indici dei gruppi trasporti e ristoranti e alberghi sono rimasti sostanzialmente invariati.


La crisi colpisce l'albergheria
Pernottamenti in calo del 7,4% nel primo trimestre 2009

Berna - Da gennaio a giugno 2009, i pernottamenti negli alberghi e stabilimenti di cura in Svizzera sono diminuiti del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo è da attribuirsi alla recessione mondiale, alla situazione monetaria sfavorevole e alla crescente diffusione dell'influenza suina. Su questo sfondo, hotelleriesuisse s'impegna energicamente per il proseguimento del programma d'impulso della Confederazione.
Il bilancio del primo semestre del 2009 corrisponde alle aspettative di hotelleriesuisse, con 17,1 milioni di pernottamenti, pari a una diminuzione del 7,4 percento. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la domanda degli ospiti stranieri ha subìto un crollo notevolmente più incisivo (-9,4%) della domanda degli svizzeri (-4,6%). Il mese di giugno risulta nettamente al di sotto del calo medio del primo semestre 2009 con una diminuzione del 4,9 percento.
Stando alle previsioni di BAK Basel Economics, i pernottamenti dovrebbero diminuire del 6,7 percento nel corrente anno turistico. Anche per il 2010 si prevede un andamento negativo.


Swiss, utile in calo del 74%
Diminuito nel primo semestre 2009 a causa della crisi
30 lug 2009
BASILEA - La compagnia aerea Swiss ha subito gli effetti della crisi economica nel primo semestre: l'utile è sceso del 74% a 65 milioni di franchi. Il fatturato è diminuito del 17% a 2,12 miliardi di franchi, ha comunicato oggi la stessa Swiss.
La compagnia aerea attribuisce il calo del risultato alla situazione congiunturale mondiale e alla derivante flessione della domanda, in particolare in prima classe e in business. I provvedimenti adottati hanno permesso di compensare solo in parte la riduzione dei ricavi, si legge in una nota. Nel secondo trimestre il risultato operativo è stato di poco al di sopra della parità (3 milioni di franchi).
Anche il trasporto merci ha subito un andamento negativo. Sui conti pesano poi l'aumento del 50% del costo del petrolio.
La compagnia ha ridotto le frequenze dei voli soprattutto nei collegamenti intercontinentali, senza però stralciare destinazioni e ha introdotto nel piano di volo anche Lione e Oslo.
In Europa il tasso di occupazione dei posti è migliorato dal 70,9 al 71,7%, mentre sui collegamenti intercontinentali è sceso di 4,6 punti al 77,9%. Swiss ha trasportato 6,51 milioni di passeggeri contro 6,49 milioni nei primi 6 mesi dell'anno passato e compiuto 66'752 voli (+1,5%). A inizio dello scorso mese la compagnia ha introdotto l'orario ridotto nella divisione cargo.
 

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