Tornando su Israele.
Israele ha fatto una vaccata epocale. Non ha capito che sono cambiati gli equilibri nel Mediterraneo e sono cambiati gli equilibri nel mondo. Non ha capito il momento, una cecità politica fatale.
Si è potuta permettere quello che si è potuta permettere finora perchè faceva comodo ai suoi padrini, metà del mondo che conta, ma adesso i suoi padrini non contano più come prima e sono nella m. fino al collo per conto loro. Prima o poi la molleranno.
L'azione anacronistica di Israele nei suoi amici in realtà ha creato solo fastidio e irritazione, e senza il sostegno di questi Israele resta uno starello di 6 mln e mezzo di abitanti (e in calo demografico) - la Turchia ne ha 76 mln eh - che non ha neanche l'autonomia economica.
Ovviamente per ora gli amici devono danzare un po' sulle uova, ma la sostanza, domani. è già quella che dicevo sopra.
Io di solito vedo un po' troppo avanti, però ci prendo sempre.
Comunque NOI invece dobbiamo stare molto attenti ai mutamenti degli equilibri nel Mediterraneo e individuarne i trend.
Poi c'è da fare un discorso sul petrolio. Il petrolio non è finito, ci sono ancora moltissime zone inesplorate, ma il problema sono i COSTI. Quando una risorsa costa troppo è come se fosse finita. Nei costi ci vanno messi gli impianti di estrazione di raffinazione, che in mezzo mondo le compagnie petrolifere hanno lasciato invecchiare e sono diventati obsoleti e pericolosi.
La storia della marea nera (che probabilmente seppellirà la BP) è la dimostrazione di una impasse irresolubile. Per QUESTA ragione il petrolio comincia ad essere una risorsa troppo problematica (infatti ENI sta puntando più sul gas).
Tutto questo alla lunga cambierà la geopolitica mondiale.