Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE BUND, TBOND and the middle of the guado (VM 69) (6 lettori)
- Creatore Discussione masgui
- Data di Inizio
Metatarso
Forumer storico
non volevo dirlo, ma lo dico, mi sembra così strano... sembra una concertazione per ridimensionare l'euro
ahahhahhah che idioti
e io che controllo sempre la fonte (e sistematicamente i giornalisti sbagliano), stavolta stavo per cercare "Fillon" in google news, ma mi sono detto "chissenefotte"ettepareva
f4f
翠鸟科
goooood uikkkèn bbbbanda
G20 finance chiefs mull deficits, banking rules - Yahoo! Finance
BUSAN, South Korea (AP) -- Finance chiefs of leading economies tackled the thorny issue of reforming supervision of banks and other financial institutions Saturday, the urgency of their task sharpened by fears Hungary's debt crisis could bring on a new round of financial turmoil.
The Group of 20 major advanced and developing economies looked likely to put aside discord over technical details for the sake of progress on an outline for a coordinated program of financial reforms to be endorsed by leaders, including President Barack Obama, in a June 26-27 meeting in Toronto.
Friday's talks focused on the need to rein in ballooning deficits.
stanno tirando e strappando finchè hanno la libertà di farlo, per gainare a più non posso strizzando le coglia al mondo
fino al 27 giugno
f4f
翠鸟科
indicativo del modo in cui si vive
un errore, di cui dubito della buona fede, amplificato dalla emotività del mercato
ricordo ancora.... hazz saranno 25 anni fa
, quando un tizio della reuters battè sulla telescrivente che Gheddafi aveva fatto nonsochè di dichiarazione ostile: i metalli schizzarono alle stelle in un amensi scoprì che era un errore 'in mala fede'
ma ormai il ragazzo della reuters era alle Caiman pieno di dollari
Fernando'S
Forumer storico
ricevo questo consiglio:
In estrema sintesi (lascio agli altri eventuali descrizioni più tecniche o più filosofiche):
- la valutazione delle opzioni è puramente matematica, non esiste alcun aproccio "intuitivo" o previsionale
- se anche ci fosse un insider con informazioni certe non impatterebbe sui prezzi dell'opzione ma solo sui volumi (con una certa ragionevole approssimazione)
- gli elementi che condizionano il prezzo dell'opzione, di base sono : il prezzo del sottostante, la volatilità e il tempo oltre, per convenzione, al tasso risk free o di rifinanziamento tempo per tempo
- in ogni momento di mercato aperto 3 valori 4 sono certi : prezzo del sottostante, tempo (giorni a scadenza) e risk free rate. Il quarto elemento, la volatilità, deve essere stimata ed è l'unica parte di alea insita nel calcolo del prezzo corretto dell'opzione. Puoi prendere la volatilità delle altre opzioni più prossime per strike e per pari scadenza oppure introdurre un campo previsionale e stimare una variazione futura della volatilità
- se metti tutti i valori in un frullatore ne esce un solo prezzo centrale, da cui puoi dedurre bid e ask in diversi modi ma non cambia la sostanza
Quindi hai sempre secondo per secondo un prezzo teorico corretto. Questo non significa che sia il prezzo sempre battuto dall'opzione. Se l'ask corretto è 100 ma tu metti un bid a 150 troverai chi ti vende a 150 ben volentieri, ma poi nessun altro comprerà al tuo bid.
Per definizione se tu calcoli il prezzo corretto e derivi i bid e ask in ogni momento trovi applicazione alla tua proposta : se compri mettiti all'ask teorico e viceversa se vendi.
Poi si potrebbe parlare di tutte le altre "greche" e delle modalità di stima della volatilità ma il 90% del prezzo dell'opzione sta nelle 10 righe sopra indicate.
Usa un software di valutazione o una banale macro di excel ma non fare mai le opt a naso o intuito.
......come sembra a voi pratici ?
In estrema sintesi (lascio agli altri eventuali descrizioni più tecniche o più filosofiche):
- la valutazione delle opzioni è puramente matematica, non esiste alcun aproccio "intuitivo" o previsionale
- se anche ci fosse un insider con informazioni certe non impatterebbe sui prezzi dell'opzione ma solo sui volumi (con una certa ragionevole approssimazione)
- gli elementi che condizionano il prezzo dell'opzione, di base sono : il prezzo del sottostante, la volatilità e il tempo oltre, per convenzione, al tasso risk free o di rifinanziamento tempo per tempo
- in ogni momento di mercato aperto 3 valori 4 sono certi : prezzo del sottostante, tempo (giorni a scadenza) e risk free rate. Il quarto elemento, la volatilità, deve essere stimata ed è l'unica parte di alea insita nel calcolo del prezzo corretto dell'opzione. Puoi prendere la volatilità delle altre opzioni più prossime per strike e per pari scadenza oppure introdurre un campo previsionale e stimare una variazione futura della volatilità
- se metti tutti i valori in un frullatore ne esce un solo prezzo centrale, da cui puoi dedurre bid e ask in diversi modi ma non cambia la sostanza
Quindi hai sempre secondo per secondo un prezzo teorico corretto. Questo non significa che sia il prezzo sempre battuto dall'opzione. Se l'ask corretto è 100 ma tu metti un bid a 150 troverai chi ti vende a 150 ben volentieri, ma poi nessun altro comprerà al tuo bid.
Per definizione se tu calcoli il prezzo corretto e derivi i bid e ask in ogni momento trovi applicazione alla tua proposta : se compri mettiti all'ask teorico e viceversa se vendi.
Poi si potrebbe parlare di tutte le altre "greche" e delle modalità di stima della volatilità ma il 90% del prezzo dell'opzione sta nelle 10 righe sopra indicate.
Usa un software di valutazione o una banale macro di excel ma non fare mai le opt a naso o intuito.
......come sembra a voi pratici ?
Grecale
5min e na vita....Picasso
masgui
Forumer storico
ricevo questo consiglio:
In estrema sintesi (lascio agli altri eventuali descrizioni più tecniche o più filosofiche):
- la valutazione delle opzioni è puramente matematica, non esiste alcun aproccio "intuitivo" o previsionale
- se anche ci fosse un insider con informazioni certe non impatterebbe sui prezzi dell'opzione ma solo sui volumi (con una certa ragionevole approssimazione)
- gli elementi che condizionano il prezzo dell'opzione, di base sono : il prezzo del sottostante, la volatilità e il tempo oltre, per convenzione, al tasso risk free o di rifinanziamento tempo per tempo
- in ogni momento di mercato aperto 3 valori 4 sono certi : prezzo del sottostante, tempo (giorni a scadenza) e risk free rate. Il quarto elemento, la volatilità, deve essere stimata ed è l'unica parte di alea insita nel calcolo del prezzo corretto dell'opzione. Puoi prendere la volatilità delle altre opzioni più prossime per strike e per pari scadenza oppure introdurre un campo previsionale e stimare una variazione futura della volatilità
- se metti tutti i valori in un frullatore ne esce un solo prezzo centrale, da cui puoi dedurre bid e ask in diversi modi ma non cambia la sostanza
Quindi hai sempre secondo per secondo un prezzo teorico corretto. Questo non significa che sia il prezzo sempre battuto dall'opzione. Se l'ask corretto è 100 ma tu metti un bid a 150 troverai chi ti vende a 150 ben volentieri, ma poi nessun altro comprerà al tuo bid.
Per definizione se tu calcoli il prezzo corretto e derivi i bid e ask in ogni momento trovi applicazione alla tua proposta : se compri mettiti all'ask teorico e viceversa se vendi.
Poi si potrebbe parlare di tutte le altre "greche" e delle modalità di stima della volatilità ma il 90% del prezzo dell'opzione sta nelle 10 righe sopra indicate.
Usa un software di valutazione o una banale macro di excel ma non fare mai le opt a naso o intuito.
......come sembra a voi pratici ?
è vero ma presuppone che devi comunque conoscerle bene e farci partica.
poi dipende da quello che ci devi fare con le opzioni.
coprire o speculare.
se vuoi coprire è più facile. gli obiettivi te li da il sottostante da coprire. strike nozionale ecc. se vuoi speculare devi conoscere a cosa vai incontro e dopo un pò ti viene voglia di venderle opzioni così perchè si guadagna di più allora guadagni poi perderai perchè andrai molto vicino all'operatività in futures usando le opzioni scoperte e alla fine ti ritroverai a fare futures con un pò meno soldi
Fernando'S
Forumer storico
.... fib l'ho fatto per anni con i miei attrattoriè vero ma presuppone che devi comunque conoscerle bene e farci partica.
poi dipende da quello che ci devi fare con le opzioni.
coprire o speculare.
se vuoi coprire è più facile. gli obiettivi te li da il sottostante da coprire. strike nozionale ecc. se vuoi speculare devi conoscere a cosa vai incontro e dopo un pò ti viene voglia di venderle opzioni così perchè si guadagna di più allora guadagni poi perderai perchè andrai molto vicino all'operatività in futures usando le opzioni scoperte e alla fine ti ritroverai a fare futures con un pò meno soldi
all'inizio senza soldi ho lavorato parecchio con le opzioni ( allora si chiamavano dont e non c'erano tutte le robe di adesso) poi ho cambiato ..insomma la trafila l'ho fatta tutta
adesso è un periodo che mi dedico alle cv e a ...altro
di cui ti posto una foto ...l'altra foto non posso ( se mi sgama s'incaz....
)Allegati
f4f
翠鸟科
è vero ma presuppone che devi comunque conoscerle bene e farci partica.
poi dipende da quello che ci devi fare con le opzioni.
coprire o speculare.
se vuoi coprire è più facile. gli obiettivi te li da il sottostante da coprire. strike nozionale ecc. se vuoi speculare devi conoscere a cosa vai incontro e dopo un pò ti viene voglia di venderle opzioni così perchè si guadagna di più allora guadagni poi perderai perchè andrai molto vicino all'operatività in futures usando le opzioni scoperte e alla fine ti ritroverai a fare futures con un pò meno soldi
uè eccoti si vero, coprire è 'relativamente' facile ... ma talvolta costoso e raramente anche troppo costoso : si tratta in genere di valutare qiuanto si può e si vuole rischiare, e quale sia il costo 'accettabile' della assicurazione
sulla speculazione, in realtà gli opzionisti manco guardano i prezzi ma solo la vola implicità, che viene rappresentata come un grafico tridimensionale dove visualizzare tutti gli smile di tempo e di spazio... ed è proprio perchè questi operatori ( che in genere stando nelle trading room delle banche ) hanno filosofie e strumenti totalemte diversi dai nostri, che le loro azioni ci risultano spesso incomprensibili
un esempio , fernà, lo puoi vedere nei tre grafi della vola impl su Fiuto
Fernando'S
Forumer storico
Euro 'will be dead in five years'
The euro will have broken up before the end of this Parliamentary term, according to the bulk of economists taking part in a wide-ranging economic survey for The Sunday Telegraph.
By Edmund Conway
Published: 10:23PM BST 05 Jun 2010
9 Comments
The survey's findings underline suspicions that the new Chancellor, George Osborne, will have to firefight a full-blown crisis in Britain's biggest trading partner in his first years in office
The single currency is in its death throes and may not survive in its current membership for a week, let alone the next five years, according to a selection of responses to the survey – the first major wide-ranging litmus test of economic opinion in the City since the election. The findings underline suspicions that the new Chancellor, George Osborne, will have to firefight a full-blown crisis in Britain's biggest trading partner in his first years in office.
Of the 25 leading City economists who took part in the Telegraph survey, 12 predicted that the euro would not survive in its current form this Parliamentary term, compared with eight who suspected it would. Five declared themselves undecided. The finding is only one of a number of remarkable conclusions, including that:
• The economy will grow by well over a percentage point less next year than the Budget predicted in March.
• The Government will borrow almost £10bn less next year than the Treasury previously forecast, despite this weaker growth.
• Just as many economists think the Bank of England will not raise rates until 2012 or later as think it will lift borrowing costs this year.
But the conclusion on the euro is perhaps the most remarkable finding. A year ago or less, few within the City would have confidently predicted the currency's demise. But the travails of Greece, Spain and Portugal in recent weeks, plus German Chancellor Angela Merkel's acknowledgement that the currency is facing an "existential crisis", have radically shifted opinion.
Two of the eight experts who predicted that the currency would survive said it would do so only at the cost of seeing at least one of its members default on its sovereign debt. Andrew Lilico, chief economist at think tank Policy Exchange, said there was "nearly zero chance" of the euro surviving with its current membership, adding: "Greece will certainly default on its debts, and it is an open question whether Greece will experience some form of revolution or coup – I'd put the likelihood of that over the next five years as around one in four."
Douglas McWilliams of the Centre for Economics and Business Research said the single currency "may not even survive the next week", while David Blanchflower, professor at Dartmouth College and former Bank of England policymaker, added: "The political implications [of euro disintegration] are likely to be far-reaching – Germans are opposed to paying for others and may well quit."
Four of the economists said that despite the wider suspicion that Greece or some of the weaker economies may be forced out of the currency, the most likely country to leave would be Germany.
Peter Warburton of consultancy Economic Perspectives said: "Possibly Germany will leave. Possibly other central and eastern European countries – plus Denmark – will have joined. Possibly, there will be a multi-tier membership of the EU and a mechanism for entering and leaving the single currency. I think the project will survive, but not in its current form."
Tim Congdon of International Monetary Research said: "The eurozone will lose three or four members e_SEnDGreece, Portugal, maybe Ireland e_SEnD and could break up altogether because of the growing friction between France and Germany."
The recent worries about the euro's fate followed the creation last month of a $1 trillion (£691bn) bail-out fund to prevent future collapses. Although the fund boosted confidence initially, investors abandoned the euro after politicians showed reluctance to support it wholeheartedly.
The euro will have broken up before the end of this Parliamentary term, according to the bulk of economists taking part in a wide-ranging economic survey for The Sunday Telegraph.
By Edmund Conway
Published: 10:23PM BST 05 Jun 2010
9 Comments
The single currency is in its death throes and may not survive in its current membership for a week, let alone the next five years, according to a selection of responses to the survey – the first major wide-ranging litmus test of economic opinion in the City since the election. The findings underline suspicions that the new Chancellor, George Osborne, will have to firefight a full-blown crisis in Britain's biggest trading partner in his first years in office.
Of the 25 leading City economists who took part in the Telegraph survey, 12 predicted that the euro would not survive in its current form this Parliamentary term, compared with eight who suspected it would. Five declared themselves undecided. The finding is only one of a number of remarkable conclusions, including that:
• The economy will grow by well over a percentage point less next year than the Budget predicted in March.
• The Government will borrow almost £10bn less next year than the Treasury previously forecast, despite this weaker growth.
• Just as many economists think the Bank of England will not raise rates until 2012 or later as think it will lift borrowing costs this year.
But the conclusion on the euro is perhaps the most remarkable finding. A year ago or less, few within the City would have confidently predicted the currency's demise. But the travails of Greece, Spain and Portugal in recent weeks, plus German Chancellor Angela Merkel's acknowledgement that the currency is facing an "existential crisis", have radically shifted opinion.
Two of the eight experts who predicted that the currency would survive said it would do so only at the cost of seeing at least one of its members default on its sovereign debt. Andrew Lilico, chief economist at think tank Policy Exchange, said there was "nearly zero chance" of the euro surviving with its current membership, adding: "Greece will certainly default on its debts, and it is an open question whether Greece will experience some form of revolution or coup – I'd put the likelihood of that over the next five years as around one in four."
Douglas McWilliams of the Centre for Economics and Business Research said the single currency "may not even survive the next week", while David Blanchflower, professor at Dartmouth College and former Bank of England policymaker, added: "The political implications [of euro disintegration] are likely to be far-reaching – Germans are opposed to paying for others and may well quit."
Four of the economists said that despite the wider suspicion that Greece or some of the weaker economies may be forced out of the currency, the most likely country to leave would be Germany.
Peter Warburton of consultancy Economic Perspectives said: "Possibly Germany will leave. Possibly other central and eastern European countries – plus Denmark – will have joined. Possibly, there will be a multi-tier membership of the EU and a mechanism for entering and leaving the single currency. I think the project will survive, but not in its current form."
Tim Congdon of International Monetary Research said: "The eurozone will lose three or four members e_SEnDGreece, Portugal, maybe Ireland e_SEnD and could break up altogether because of the growing friction between France and Germany."
The recent worries about the euro's fate followed the creation last month of a $1 trillion (£691bn) bail-out fund to prevent future collapses. Although the fund boosted confidence initially, investors abandoned the euro after politicians showed reluctance to support it wholeheartedly.