...follia della notte
...guardando jpy pare proprio che i disastri producano effetti notevoli ...ciò che accade alle valute non sarà solo la "punta dell'iceberg"
"15 mar - Il Giappone e' in grado di gestire i costi della ripresa dal devastante terremoto e conseguente tsunami che ha messo in ginocchio il Paese nel corso dello scorso fine settimana e non dovra' vendere titoli di stato americani in modo massiccio.
A smussare il timore di una "fuga" dai bond americani e' il
segretario al Tesoro Timothy Geithner che, durante la testimonianza alla
commissione Bancaria del Senato, ha detto che il Giappone "e' un Paese molto ricco" con un alto tasso di risparmio. "
Ha la capacita' di gestire la situazione, non solo la crisi umanitaria, ma la ricostruzione che dovra' seguire", ha detto. Rispondendo a chi chiedeva se vedesse un rischio di una vendita massiccia di bond americani per raccogliere fondi ha semplicemente detto "no".
WASHINGTON (Reuters) - Il Giappone ha la capacità finanziaria per affrontare l'emergenza infrastrutturale e umanitaria generata dal terremoto di una settimana fa.
Lo ha affermato il Fondo monetario internazionale.
La portavoce del fondo Caroline Atkinson ha sottolineato che la politica fiscale giapponese deve dare priorità massima in questo momento allo sforzo per la ricostruzione e al rapido ripristino del funzionamento dell'economia.
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Crediamo che l'economia giapponese sia forte e ricca e che il governo abbia le risorse finanziarie per gestire le proprie esigenze", ha affermato la Atkinson durante una conferenza stampa.
...sinceramente avrei preferito leggere "il fmi è pronto ad appoggiare" ...magari con l'aggiunta di una disponibilità cinese
...ci possiamo fidare
...il qe potrà tollerare la presenza di un possibile "concorrente" in vendita sui periodi lunghi
...povero ben ...e poveri noi ...potrebbe trovarsi all'angolo ...a dover comprare lunghi per evitare un collasso dell'obbligazionario ...e ipoteticamente frenare la mano in acquisto sui corti limitando quindi il sostegno all'equity ...e peggio ancora avvicinare il crack delle carte di credito