Obbligazioni indicizzate inflazione Carcabar: Btp, Etf, Bond, commenti liberi sugli investimenti (48 lettori)

ARANCIA

Forumer storico
Buona giornata a TT/E ciao "Scarlattina"hai perfettamente ragione


Roma - La Banca centrale europea sarebbe pronta a tagliare i tassi per salvare l'Europa. E' quanto riportano fonti di mercato.Insieme alla Unione europea, la Bce sta studiando un piano d’azione congiunto per stabilizzare la situazione nell’Area euro e rafforzare la moneta unica. Tra le varie proposte una maggiore integrazione dei bilanci dei paesi membri, unione bancaria, unione politica e una serie di riforme strutturali ad ampio raggio. È quanto riporta il giornale tedesco Welt-am-Sonntag, citando fonti europee.

Nel frattempo secondo il Wall Street Journal la Germania starebbe mandato un messaggio forte alle altre autorita' europee circa la volonta' di fare concessioni in materia di eurobond comuni e di utilizzare le risorse del fondo permanente salvastati (ESM) per salvare le banche, ma solo nel caso in cui i singoli governi europei trasferiscano parte del loro potere all'Europa.

Il cambio di rotta, se si dovesse materializzare, avrebbe l'effetto di raffrozare enormemente l'unione politica e fiscale e rappresenterebbe uno dei passi in avanti piu' 'importanti' dai tempi della nascita dell'euro.

Durante il meeting dello scorso 23 maggio, pare che i leader dell’Area euro abbiano commissionato a Mario Draghi (Presidente della Banca centrale europea), Herman Van Rompuy (Presidente del Consiglio Europeo), Jose Barroso (Presidente della Commissione europea) e Jean-Claude Juncker (Presidente dell'Eurogruppo), la preparazione di un vero e proprio piano d’azione per uscire dalla crisi, da presentare durante il prossimo Summit Ue di fine giugno.

Draghi, Van Rompuy e Barroso vogliono convincere Angela Merkel ad accelerare l'integrazione europea soprattutto nella politica fiscale per dare l'ok agli eurobond.

I quattro presidenti dovranno preparare il piano nei dettagli ed illustrare i modi e i tempi con la quale seguire i consigli che verranno suggeriti nel report. In attesa di avere maggiori dettagli sulle possibili proposte, da Berlino invitano alla calma e a non creare aspettative eccessivamente ottimiste.

Venerdi ho preso ISR a 0,835 provo a tenere se danno lo stesso dividendo del 2011 è il 10% scarso stem e vega.

AssassiniBastardiCriminali
M5S ci saremo anche NOI in TANTI
:ciao::ciao::ciao:avete fatto il 45500 FATELOOOOO
belli,bekki&brutti
:ciao:

Buongiono

Certo che a quei prezzi :wow: e come farsi pagare un rendita vitalizia (almeno si spera :tie: ) da isp.
Speriamo che i tedesci mollano sulla proposte :rolleyes:
 

il carcarlo

only etf
Bce pronta a taglio tassi. Super-piano con Ue. Mercato rimane scettico

di: WSI Pubblicato il 04 giugno 2012| Ora 09:51
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Mario Draghi, Herman Van Rompuy, Jose Barroso e Jean-Claude Juncker vogliono convincere Angela Merkel ad accelerare l'integrazione europea soprattutto nella politica fiscale per dare l'ok agli eurobond. Secondo indiscrezioni stampa, Germania e' pronta a fare concessioni. Ma nessuno crede più ai proclami.



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Jean-Claude Juncker (Presidente dell'Eurogruppo) con Mario Draghi (Presidente della Banca centrale europea).
Roma - La Banca centrale europea sarebbe pronta a tagliare i tassi per salvare l'Europa. E' quanto riportano fonti di mercato.Insieme alla Unione europea, la Bce sta studiando un piano d’azione congiunto per stabilizzare la situazione nell’Area euro e rafforzare la moneta unica. Tra le varie proposte una maggiore integrazione dei bilanci dei paesi membri, unione bancaria, unione politica e una serie di riforme strutturali ad ampio raggio. È quanto riporta il giornale tedesco Welt-am-Sonntag, citando fonti europee.

Nel frattempo secondo le ultime indiscrezioni stampa, la Germania starebbe mandato un messaggio forte alle altre autorita' europee circa la volonta' di fare concessioni in materia di eurobond comuni e di utilizzare le risorse del fondo permanente salvastati (ESM) per salvare le banche. Ma cio', sottolinea il Wall Street Journal, avverrebbe solo nel caso in cui i singoli governi europei trasferiscano parte del loro potere all'Europa.

Il cambio di rotta, se si dovesse materializzare, avrebbe l'effetto di raffrozare enormemente l'unione politica e fiscale e rappresenterebbe uno dei passi in avanti piu' 'importanti' dai tempi della nascita dell'euro.

Durante il meeting dello scorso 23 maggio, pare che i leader dell’Area euro abbiano commissionato a Mario Draghi (Presidente della Banca centrale europea), Herman Van Rompuy (Presidente del Consiglio Europeo), Jose Barroso (Presidente della Commissione europea) e Jean-Claude Juncker (Presidente dell'Eurogruppo), la preparazione di un vero e proprio piano d’azione per uscire dalla crisi, da presentare durante il prossimo Summit Ue di fine giugno.

Draghi, Van Rompuy e Barroso vogliono convincere Angela Merkel ad accelerare l'integrazione europea soprattutto nella politica fiscale per dare l'ok agli eurobond.

I quattro presidenti dovranno preparare il piano nei dettagli ed illustrare i modi e i tempi con la quale seguire i consigli che verranno suggeriti nel report. In attesa di avere maggiori dettagli sulle possibili proposte, da Berlino invitano alla calma e a non creare aspettative eccessivamente ottimiste.



i maggiori euroburocrati inutili riuniti per inventarsi un piano per "salvare" l' eurozona, che poi puntualmente i nazi diranno di no.....:rolleyes::rolleyes:

mercati scettici??? logico...quando si ha a che fare con dei pagliacci.......

perfino bary si e' incaz.zato.....:D



buon carcargiorno....
 

luzzogno

Forumer storico
:ciao:

Buongiono

Certo che a quei prezzi :wow: e come farsi pagare un rendita vitalizia (almeno si spera :tie: ) da isp.
Speriamo che i tedesci mollano sulla proposte :rolleyes:

Ciao "Spremuta" vedrai che molleranno abbi fede io la tengo
sto ascoltando su cnbc il grandissimo(x me)Arcucci che ho conosciuto personalmente.
Ho trovato questo leggetelo

Nelle settimane precedenti al terribile terremoto in Emilia si sono verificati alcuni eventi che non si possono escludere come causa/effetto del sisma. Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi hanno decretato la compatibilità ambientale e quindi l’autorizzazione di opere di indagine geologica, ossia trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione, allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, all’interno di una altrettanto gigantesca cavità naturale situata a quasi tre chilometri di profondità ed in grado di servire allo stoccaggio di 3,2miliardi di metri cubi di gas metano (equivalente al volume di un’enorme sfera dal diametro di quasi 2km). Tutto ciò in una zona ad elevato rischio sismico e contro il parere dei cittadini e dai vertici della stessa Regione che da anni si oppongono agli studi di fattibilità già promossi sin dal 2005 dai governi Berlusconi e Prodi.

Una strana coincidenza forse, vede i comuni oggetto delle opere di trivellazione, essere anche quelli più interessati dal sisma.
A seguito delle prime scosse significative il Governo ha comprensibilmente dato segni di imbarazzo. Il Ministro Clini ha subito parlato di “ulteriori necessari accertamenti“, ricordando a tutti che i Ministeri hanno concesso solo una “valutazione favorevole alla esplorazione” (che si fa trivellando n.d.r.). La società autorizzata alla realizzazione dell’opera, la Erg Rivara Storage srl, società angloitaliana riconducibile, tra gli altri, al patron della Sampdoria Garrone, che nega di aver «realizzato nell’area di Rivara nessuno studio o perforazione, tanto meno con l’iniezione di gas, e di aver compiuto del “fracking“».
Il fracking consiste nell’iniettare acqua ad altissima pressione allo scopo di fratturare la roccia, allargare progressivamente la frattura e penetrare in profondità. L’acqua di scarto, trattata con lubrificanti e agenti chimici, tende normalmente a tornare in superficie ed il problema dello stoccaggio di questo residuo fluido, normalmente contaminato da polveri radioattive, è risolto attraverso la creazione di pozzi profondissimi dove l’acqua reflua viene scaricata ad altissima pressione e il problema sarebbe risolto.
Nel testo del decreto Ornaghi-Clini si individuano le due fasi che precedono l’insufflamento di gas: quella preliminare “di accertamento” che ha inizio dopo il rilascio delle autorizzazioni e la fase “di sviluppo” per la realizzazione dei pozzi di stoccaggio.
Questa seconda fase “di sviluppo” è una rinomatissima causa di terremoti, lo affermerebbe la comunità scientifica internazionale. Infatti si legge nel Huffington Post del 9 maggio c.a., che lo stato dell’Ohio, che ospita 177 di questi pozzi, ha recentemente preso dei seri provvedimenti verso questa pratica, in quanto pare ormai consolidata l’idea che il trivellamento dei pozzi di stoccaggio abbia causato nella zona “una dozzina di terremoti”. E ancora più interessante è ciò che si legge nel sito del Lamont-Doherty Earth Observatory, dipartimento di Scienze della Terra della prestigiosa Columbia University che spiega la correlazione tra il pompaggio profondo di acque reflue da fracking e terremoti pari o superiori al grado 5,0 della scala Richter, sarebbe cosa nota sin dagli anni ’60 come documentato negli eventi sismici occorsi in Arkansas, Texas, Oklahoma, e nel Regno Unito.
E’ inquietante il verificare che il recente sciame sismico ha modalità che appaiono molto simili a quelle riconducibili ad operazioni di pompaggio di acque reflue nel sottosuolo, come ad esempio la fuori uscita di metri cubi di melma grigiastra che si vedono affiorare ovunque nei comuni interessati dal sisma.
Ci auguriamo che la magistratura possa fare luce su questa “coincidenza”
Pierre S

AssassiniBastardiCriminali
M5S ci saremo anche NOIin TANTI
:ciao::ciao::ciao: avete fatto il 45500 FATELOOOOO
belli,bekki&brutti
 

il carcarlo

only etf
“Europa Unita”: piano segreto di Draghi, Barroso, Juncker, Von Rompuy. Germania ridimensionata, accetterà?
L'intesa a quattro contro Berlino per arginare la crisi euro porterà all'isolamento della Germania
Oggi, ore 13:21 - 0 Commenti
Ieri, il settimanale tedesco “Welt am Sonntag” ha pubblicato un articolo-bomba, che sarebbe il frutto di alcune indiscrezioni fatte trapelare da alti esponenti dell’Unione Europea. Si tratterebbe di affermazioni, secondo le quali in Europa in questi giorni si starebbe lavorando a un piano segreto per cercare di riformare l’Eurozona. Il piano sarebbe stato abbozzato già per mano del governatore della BCE, Mario Draghi, del presidente della Commissione UE, José Manuel Barroso, del presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, del presidente della UE, Herman van Rompuy.
Il piano poggerebbe su quattro pilastri: riforme strutturali, riforma bancaria, riforma fiscale e riforma politica. Stando alle indiscrezioni, i quattro starebbero lavorandoci sù dal vertice UE dello scorso 23 maggio e sarebbe tenuto segreto per le implicazioni che esso comporterebbe, se fosse anticipato. L’obiettivo dei quattro sarebbe di presentare una vera e propria “road map” delle riforme al vertice europeo di fine giugno. Gli alti esponenti delle istituzioni europee avrebbero preso atto che così com’è l’Eurozona non funziona e che tutto il mondo ci chiede cosa fare da due anni, mentre non siamo stati in grado di dare risposte e sembra sia arrivato il momento di darle.

Le riforme strutturali per cambiare l’Europa
Partiamo dal primo pilastro: le riforme strutturali partirebbero da una revisione molto forte dei sistemi del welfare nazionali, mentre si punta anche a rafforzare il mercato interno. Il secondo pilastro è senz’altro uno dei più perniciosi e parte dalla consapevolezza che non avrebbe senso un’unione monetaria con debiti gestiti a livello nazionale. Pertanto, la proposta dei quattro sarebbe di creare strumenti di messa in comune dei debiti nazionali, puntando anche a una politica che sostenga maggiormente la crescita, pur senza rinunciare al risanamento dei conti pubblici.
Terzo punto, non meno complesso del precedente, riguarda la volontà espressa particolarmente dal governatore Draghi di giungere a un sistema più accentrato di sorveglianza sul sistema bancario, ritenuto la soluzione più ovvia per un’area che ha la stessa moneta.
Ultimo punto, infine, ha a che fare con la riforma delle istituzioni politiche, andando nella direzione di una maggiore integrazione e prendendo anche in considerazione l’ipotesi di una Europa a doppia velocità: ciò che mette d’accordo tutti sarà condiviso dalla UE-27, mentre il resto sarà solo per l’Eurozona. Ovviamente, quest’ultimo punto non esclude che le tensioni tra gli stati membri dell’Unione siano destinate a crescere, come è successo a marzo con Gran Bretagna e Repubblica Ceca, che non hanno firmato il Fiscal Compact, al contrario di tutti gli altri partner.

Chi è contro la Germania?
Ora, è evidente che i quattro pilastri su cui si reggerebbe l’intesa segreta tra i quattro alti funzionari della UE porteranno a uno scontro senza precedenti con Berlino, che già si coglie nel diverso significato che il governo di Angela Merkel vorrebbe assegnare al vertice di fine giugno. Da Berlino, infatti, si fa sapere che esso sarà finalizzato a stabilire alcuni punti fermi da qui ai prossimi mesi, ma che sarebbe sbagliato attribuire alla riunione un significato più ampio di quello che avrà nei fatti. Un modo sibillino, per stoppare sul nascere il clima di attesa verso la presentazione della succitata “road map” per le riforme, che i quattro vorrebbero fosse destinata a segnare la visione dell’Europa per almeno i prossimi 5-10 anni.
Quanto al merito, è indubbio che i “nein” dei tedeschi sugli Eurobond saranno ribaditi con maggiore forza. La Germania non ha alcuna intenzione di mettere in comune il suo debito con gli altri, perché si dovrebbe sobbarcare di decine di miliardi di euro all’anno di spesa per interessi in più da corrispondere agli investitori. Questo punto potrebbe anche determinare la disintegrazione dell’Eurozona, perché Berlino su ciò non ha intenzione di cedere e contrariamente alla vulgata comune, i tedeschi sarebbero anche disposti a mettere fine all’esperienza della moneta unica, pur di non mutare le basi su cui sono nati i Trattati di Maastricht. Neppure l’ipotesi graduale di introduzione degli Eurobond farebbe breccia nei cuori teutonici.
Altro punto altrettanto controverso resta quello dell’accentramento della vigilanza bancaria. Qui, la questione è di prestigio e di interesse. Quanto al primo, la Bundesbank teme di perdere quella centralità che ancora oggi le deriva, pur non stampando più moneta, dal fatto di supervisionare il sistema bancario più importante d’Europa. Ma i tedeschi temono che il maggiore accentramento corrisponda anche con un mutamento degli obiettivi della BCE, che potrebbe trasformarsi in un prestatore di ultima istanza, magari erogando liquidità agli istituti a rischio insolvenza, tramite l’Esm, il Fondo europeo di stabilità permanente.
Insieme al tema fiscale, quello della figura della BCE sarebbe il più esplosivo per i tedeschi, che fondano la loro visione economica sul monetarismo, tale per cui la banca centrale non può battere moneta per fronteggiare la crisi e non può immettere liquidità in circolazione per salvare stati nazionali o banche. Unico suo obiettivo sarebbe la lotta all’inflazione.
Non è un caso che il piano sia stato scritto segretamente e può non essere un caso che siano uscite queste indiscrezioni, magari appositamente volute dai quattro alti funzionari, al fine di tastare le reazioni ufficiose di Berlino.
Tuttavia, aldilà delle ragioni degli uni e degli altri, di certo non si può applaudire al testo sotto il profilo della caratura democratica. Se è vero che si punta a riformare l’Europa, è altrettanto indubbio che ciò dovrebbe passare per una maggiore vicinanza al sentire dei popoli, che dovrebbero così anche essere responsabilizzati nelle scelte strategiche da adottare. Ma molto difficilmente si potrebbe concludere che un piano “segreto” abbia quelle caratteristiche di coinvolgimento che oggi centinaia di milioni di europei chiedono. Sembra quasi un atto di sabotaggio sotterraneo contro Berlino, una controffensiva di pezzi di apparati europei contro i tedeschi. Forse avranno pure ragione, ma resta l’assenza di una visione partecipata delle istituzioni e delle loro scelte. Quello che tutti i test elettorali in Europa hanno chiaramente palesato.
 

ottimista 2011

forza magico torino
x carcarlo

carca sono dentro alla grande sui btp la restante liquidita' 85k l'ho messa sul dic 2013 3,75 preso 99,65 un prezzaccio da portare a scadenza ,il 2023 60k a 96,60 perdo ma briciole confrontandolo con quello che perdevo nel 41btpi .
speriamo bene anche perche non ho piu' niente da parte, solo 4k sul cc.
ciao e ' ottimismo .
 

ottimista 2011

forza magico torino
CARTAIGENICA-EU_2165.jpg


Lo vado ripetendo dall'anno della mia iscrizione al FOL che bisogna tagliare i privilegi della casta e dei loro tirapiedi, ma nemmeno riducendo del 90% il loro stipendio e obbligandoli a portarsi da casa la carta igenica riusciremmo a risparmiare i 200-300 miliardi che ci servono per rilanciare il Paese, bisogna cominciare a dismettere le proprietà dello Stato, non c'è alternativa..:(
 

il carcarlo

only etf
carca sono dentro alla grande sui btp la restante liquidita' 85k l'ho messa sul dic 2013 3,75 preso 99,65 un prezzaccio da portare a scadenza ,il 2023 60k a 96,60 perdo ma briciole confrontandolo con quello che perdevo nel 41btpi .
speriamo bene anche perche non ho piu' niente da parte, solo 4k sul cc.
ciao e ' ottimismo .

tu almeno hai 4 sul c/c.....

a me son rimasti 1,5k+ qualche liquido delle ferie passate.....

totale 2 circa......spendibilissimi...poi il 1 settembre arrivano i rinforzi....:lol::lol:
 

il carcarlo

only etf
CARTAIGENICA-EU_2165.jpg


Lo vado ripetendo dall'anno della mia iscrizione al FOL che bisogna tagliare i privilegi della casta e dei loro tirapiedi, ma nemmeno riducendo del 90% il loro stipendio e obbligandoli a portarsi da casa la carta igenica riusciremmo a risparmiare i 200-300 miliardi che ci servono per rilanciare il Paese, bisogna cominciare a dismettere le proprietà dello Stato, non c'è alternativa..:(



l' ho stradetto...abbiamo i musei decrepiti e le opere d' art nelle cantine degli stessi in mezzo ad un mare di polvere.....

vendiamo tutto e con buona parte si pagano debiti e si rilancia l' economia.....


se mio figlio fa' la fame, il lusso l' arte me le attaco.....:D
 

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