P.S. C'ho la Mediobanca 5.75% sub, presa in collocamento, a 112 che azz faccio??? boh!
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Buon dì e un
belli,bekki&brutti
Scarlattina vendi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!guadagna e pentiti
La tassazione sui redditi di natura finanziaria va azzerata - Rischio Calcolato
Alberto Bolis
13 maggio 2014 - 11:27
MILANO (Finanza.com)
Tra il 2001 e il 2011 la corruzione in Italia ha "mangiato” 10 miliardi di euro l’anno di Pil per complessivi 100 miliardi in dieci anni. Sono i dati allarmanti nell’ultimo studio pubblicato da
Unimpresa, secondo cui il fenomeno della corruzione in Italia
diminuisce gli investimenti esteri del 16% e fa aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti. Inoltre le aziende che operano in un contesto corrotto crescono in media del 25% in meno rispetto alle concorrenti che operano in un’area di legalità. Per il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, "l’
inchiesta su Expo 2015 rende urgente un intervento serio da parte del Governo e del Parlamento per ridurre i costi dell’illegalità che gravano sulle imprese italiane”.
Lo studio di Unimpresa parte dal presupposto che
il costo della corruzione nell’Unione Europea raggiunge i 120 miliardi di euro l’anno, pari all’1% del Pil dell’Ue. La corruzione può far aumentare del 20% i costi complessivi dei contratti di appalti pubblici. Allargando l’orizzonte, si legge nello studio, "
nel mondo ogni anno si pagano più di 1.000 miliardi di dollari di tangenti e va sprecato, a causa della corruzione, circa il 3% del Pil mondiale: a questi danni economici vanno aggiunti quelli altrettanto gravi del degrado etico e sociale”.
Secondo una recente analisi internazionale, il peggioramento di un punto dell’indice di percezione della corruzione in un campione di Paesi determina una riduzione annua del Pil pari allo 0,39% e del reddito pro capite pari allo 0,41%. "Visto che l’Italia nel decennio 2001-2011 ha visto un crollo del proprio punteggio nel Cpi da 5,5 a 3,9, si può stimare una perdita di ricchezza causata dalla corruzione pari a circa 10 miliardi di euro annui in termini di Pil, circa
170 euro annui di reddito pro capite ed oltre il 6% in termini di produttività”, calcola Unimpresa.
Senza dimenticare, come spiegato nello studio, che
la corruzione diffusa altera la libera concorrenza e favorisce la concentrazione della ricchezza "in capo a coloro che accettano e beneficiano del mercato della tangente a scapito di coloro che invece si rifiutano di accettarne le condizioni”.
M5S