Euro, il no inglese: salta l' accordo a 27
Il vertice Ue trova un'intesa tra i 17 Paesi dell'euro «aperto a chi vorrà partecipare». Sarkozy durissimo con Londra
BRUXELLES
Euro, il no inglese: salta l' accordo a 27
Il vertice Ue trova un'intesa tra i 17 Paesi dell'euro «aperto a chi vorrà partecipare». Sarkozy durissimo con Londra
Nicolas Sarkozy all'uscita dal vertice notturno (Reuters)
MILANO - Si è concluso con una durissima rottura tra i Paesi dell'euro (in particolare la Francia) e la Gran Bretagna il vertice notturno dell'Unione europea. Per l'opposizione di Londra è saltata la possibilità di un accordo a 27 Paesi sulle misure da adottare per l'Europa. Si è così dovuto ripiegare su un accordo tra i 17 Paesi della zona euro più altri 6.
SARKOZY - Se oggi è nata un'Europa a due velocità è colpa della Gran Bretegna. Ne è sostanzialmente convinto il presidente francese Nicolas Sarkozy, il quale, visibilmente provato dalle quasi dieci ore di riunione, ha spiegato in una conferenza stampa all'alba che è stato a causa delle condizioni «inaccettabili» poste dal premier inglese David Cameron se non si è potuto procedere sulla strada di una riforma dei Trattati a 27. «Abbiamo avuto un dibattito approfondito e difficile sulla forma giuridica da dare alla riforma dei Trattati e attuare le riforme», ha detto Sarkozy riferendosi agli interventi necessari per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere sulla strada dell'unione economica. «Ma non è stato possibile procedere a 27 - ha poi aggiunto - e quindi abbiamo deciso di andare avanti con un accordo intergovernativo tra i 17 Paesi della zona euro aperto a chi vi vorrà partecipare». Il premier David Cameron, ha detto Sarkozy, ha chiesto un protocollo allegato al trattato per esonerare la Gran Bretagna dall'applicazione delle regole sui servizi finanziari. Una condizione non accettabile, ha aggiunto, poiché proprio da questo settore sono nati molti dei problemi dell'attuale crisi.
CAMERON - Poco dopo è arrivata la replica del primo ministro inglese: «Noi non rinunceremo mai alla nostra sovranità». E ha aggiunto: «Se non si riescono a contenere gli eccessi all'interno di un Trattato, meglio restarne fuori».
GLI ACCORDI-Il vertice nella notte è stato ad altissima tensione. Un primo accordo è stato raggiunto per arrivare a una «unione di bilancio», mettendo vincoli più stretti e puntando a un «sostanziale pareggio» come regola base dei bilanci degli Stati. Viene previsto infatti uno sforamento strutturale massimo pari allo 0,5% del Pil, lasciando la possibilità di aggiustamenti del deficit a fronte di cicli economici sfavorevoli o eccezionali circostanze economiche.
200 MILIARDI- In ogni caso gli Stati dell'Eurozona e altri stati Ue puntano ad aumentare la disponibilità del Fondo monetario internazionale per 200 miliardi
FONDO SALVA STATI- E nel Frattempo sarà la Banca Centrale Europea ad amministrare il fondo Salva Stati. Ad annunciarlo è stato il presidente francese Niscolas Sarkozy, ma questa possibilità avrebbe convinto tutti.
MERKEL - Nonostante le tensioni, la cancelliera tedesca si dice soddisfatta, perché è un «buon risultato» grazie al quale l'euro riconquisterà la sua «credibilità». Per poi aggiungere «Ho sempre detto che i 17 Paesi dell'eurozona devono recuperare credibilità. E credo che con la decisione di oggi questo possa essere ottenuto, e lo sarà».
DRAGHI- Soddisfatto anche il presidente della Bce Mario Draghi. «Si è arrivati a conclusioni che saranno dettagliate e attuate nei prossimi giorni - ha detto - siamo vicini all'accordo per il patto fiscale, una buona base per una disciplina nella politica economica dei paesi membri»
Redazione Online