Cazzeggiando per il web,,ho incontrato queste news..

fonte:Icebergfinanza

INSIDER: LA GRANDE FUGA!

Non di rado negli ultimi mesi abbiamo evidenziato come spesso gli insider, ovvero coloro che come manager o dirigenti di azienda sono in possesso di informazioni riservate spesso di dominio non pubblico, sono alcuni dei migliori termometri ed indicatori di mercato.

Che si tratti di assimetrie o di informazioni privilegiate, gli insider sono spesso l'ago della bilancia dei mercati, in maniera particolare quando alleggeriscono le loro posizioni, scaricando azioni sul mercato. Inutile ricordare al lettore che spesso gli insider a conoscenza del possibile fallimento della propria azienda trovano il modo di liberarsi dei propri pacchetti azionari senza destare il minimo sospetto o quasi. Il loro tempismo talvolta è a dir poco leggendario, ma nella sostanza complessivamente agiscono con riflessi incondizionati, che preannunciano movimenti importanti nei mercati.

Su Pragcap.com scopriamo che la recente esuberanza dei mercati non è stata accolta con molto entusiasmo dagli insider, i quali nella settimana terminata il 26 febbraio, hanno venduto la bellezza di 1, 88 miliardi di azioni rispetto ai soli 13, 22 milioni acquistati, con vendite aumentate sostanzialmente la scorsa settimana. Questo è il più alto livello di vendita dall'inizio dell'anno. Naturalmente come sottoline l'articolo non è tanto il volume di vendita che attira l'attenzione o il suo rapporto, ma la mancanza di acquisti, di fiducia nella dinamica del rialzo stesso, dinamica che si sta presentando anche sul mercato cinese. Alcune interessanti tendenze nelle vendite, aiutano a comprendere meglio le dinamiche dei vari settori.

Bloomberg inoltre segnala che alcuni fondi stanno bruciando liquidità al ritmo più veloce da oltre 18 anni, facendo scendere al 3,6 % le riserve di liquidità, rispetto al 5,7 % del gennaio 2009. Ecco che allora torna alla mente l'alba dell'ormai famigerato ottobre rosso 2007, quando lo S&P500 si avviò sullo scivolo che l'avrebbe portato 18 mesi più tardi a scendere all'inferno, toccando l'esoterico livello 666 virgola punti.

Oltre 369 miliardi di dollari immessi nei fondi obbligazionari a reddito fisso (...e meno male che sono in pochi a leggere Icebergfinanza ) dal marzo 2009, contro le briciole dei 23,4 miliardi destinati alla favola della ripresa. Secondo l'articolo vi sono oltre 3000 miliardi di dollari giacenti nei fondi monetari a rendimento nullo che attendono il momento di tornare a dipingere cieli blu infiniti nei rendimenti ( Bloomberg ) Ovviamente è tutto da dimostrare ma l'unica cosa certa è che i volumi raccontano il basso livello di riserve dei fondi azionari, che prelude ad una nuova dinamica per lo S&P500.

Confesso di essere ancora oggi affascinato dall'oceano di ingenuità di coloro che guardano a questa ripresa dei mercati azionari, come un atto di fiducia costruito su fragili basi derivate, che dimenticano la realtà dei volumi che accompagna questo movimento. Ma non solo, se date un'occhiata al Commitments of Traders vi accorgerete che non sono solo gli Insider che si stanno disfando delle proprie azioni ma anche alcuni pezzi da novanta. I volumi sono ai minimi degli ultimi decenni!

Non ho idea di quanto potrà durare questa illusione, sostenuta da un oceano di liquidità che foraggia la speculazione, ma per chi non lo avesse ancora compreso questo è solo un sussulto intermedio, all'interno di un profondo mercato orso secolare, un ridimensionamento di medio e lungo termine che accompagnerà il prossimo decennio perduto dell'economia occidentale. Fanno francamente sorridere gli "happy birthday bull market" sparati in prima pagina nei maggiori siti americani.

Non importa se i media e il consensus si sforzerà di dipingere i dati che verranno come influenzati dalla neve o dalla luna, la realtà occupazionale, profonda, quella nascosta, la dinamica immobiliare con la prossima ondate di mutui Arms con i suoi inventari ombra, le vendite allo scoperto, la tentazione di posporre la realtà, modificando regole e contabilità, il deleveraging e l'immenso arsenale di derivati che tuttora è presente nei mercati insieme alla speculazione più selvaggia, unitamente alle dinamiche deflative in corso, confermeranno nel tempo il prossimo decennio perduto.

Ho parlato con un ragazzo che lavora in una grossa ditta di commercio di materie prime, il quale mi ha confermato che prevedono almeno quattro o cinque anni, prima di tornare al "business as usual" e i livelli pre crisi molto probabilmente non si rivedranno per lungo tempo. Figurarsi cosa significa per l'occupazione una simile aspettativa, confermata ultimamente da alcune autorevoli voci.

Riconfermo per l'ennesima volta la mia visione di sopravvalutazione dei mercati di almeno il 25/30 % rispetto alla media storica degli utili attesi negli ultimi dieci anni, evidenziati dall'indice CAPE SHILLER. Tutto ciò non significa che l'intervento divino non possa spingerli alla ricerca di una nuova e devastante bolla seguita da un crollo improvviso e violento.

Il recento dibattito apparso sul WSJ WSJ tra Robert Shiller e Jeremy Siegel, non può che non vedermi d'accordo con una delle mie stelle polari in questa crisi, ovvero Robert. I due amici, importanti economisti duellano sul futuro dello S&P500, sulle dinamiche che verranno. Shiller sostiene che nonostante i due crolli dell'ultimo decennio, le azioni hanno passato tutto il loro tempo degli utlimi due decenni, ben oltre la media storica del 16,36 sotto evidenziata e che il mercato immobiliare di cui è un autentico luminare, sta per svoltare di nuovo verso il basso.

Siegel dal canto suo ricorda a tutti che ... "This is an extremely cheap market," he says, and its future is bright. ... questo è un mercato estremamente a "buon mercato" e il suo futuro è luminoso!

Oh Yes, mister Siegel, ascoltandola mi tornano alla mente le leggendarie parole di un certo Irving Fisher quando prima del crollo del '29, dichiarò pubblicamente, ma non solo lui, che un altipiano permanente di prosperità attendeva l'America e i mercati azionari. Bene si tratta solo di scegliere, di scegliere da quale lato della regata stare, se controvento o a favore e....buona fortuna. Noi la nostra scelta l'abbiamo già fatta da tempo, da ormai un anno, l'isola di Robinson Crosue, la nostra isola ha datto i suoi frutti.

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Icebergfinanza segue da tempo alcuni indicatori di fiducia che spesso sono snobbati dai mercati ed in particolare quello della National Association of Independent Business NFIB, che contribuisce per oltre due terzi alla creazione di posti di lavoro nel settore dei servizi americano.

Ebbene il loro indice di fiducia, quello delle piccole e medie imprese americane, spina dorsale dell'economia americana come di quella italiana, è scesco di 1,3 punti a febbraio, cancellando l'ottimismo del mese di gennaio e registrando un persistente pessimismo che non trova eguali nelle storia dell'associazione. Difficoltà di accesso al credito, poca propensione ad investiomenti in conto capitale e espansione degli inventari, unitamente a vendite anemiche, sono solo alcuni dei fattori che determinano il pessimismo delle piccole medie imprese.

Comunque vada ognuno è libero di scegliere la sua rotta, la nostra stella polare è l'analisi fondamentale, una stella polare che fa rima con il nostro moto, ovvero " La Verità è figlia del Tempo " il tempo in grado di mitigare qualsiasi illusione, di un mondo che non vuole riconoscere il suo epocale ridimensionamento.
 
PIIGS E DEFICIT: UNO SHOCK PER L'ECONOMIA MONDIALE
di WSI

Non solo la Grecia. Si stanno prendendo sotto gamba gli effetti deleteri che il deterioramento del deficit pubblico degli altri Paesi industrializzati avra' sulla ripresa dell'economia. Si rischia una crescita sotto la media nel 2010. Parola di Pimco.


Il deterioramento delle finanze pubbliche delle economie industrializzate potrebbe compromettere l'intensita' e la rapidita' della ripresa mondiale piu' di quanto non ci si aspetti. A lanciare l'appello e' Mohamed A. El-Erian, al fianco di Bill Gross a capo del fondo obbligazionario maggiore del mondo.

"L'importanza dello shock alle finanze pubbliche delle economie industrializzate e' sottovalutata e male interpretata", ha scritto El-Erian in un articolo pubblicato sul sito Internet del Financial Times e poi ripreso dall'agenzia Bloomberg. Il danno potenziale di un incremento dei debiti governativi dei Paesi dell'Unione Europea e' "attualmente visto principalmente -- ed eccessivamente -- attraverso lo stretto prisma della Grecia".

Dopo essersi indebitati in maniera eccessiva per far fronte alla crisi finanziaria mondiale - avverte El Erian, 51 anni - i governi saranno costretti ad alzare le tasse e ridurre le spese per riportare i livelli di deficit su livelli normali.

Un fallimento nel portare a compimento in tempo tali misure fiscali finirebbe per aumentare il rischio che i governi cerchino di risanare il debito eccessivo tramite l'inflazione o un default.

Pimco ha fatto notare che i problemi finanziari di Grecia, Portogallo, Spagna (e Italia) confermano le previsioni secondo cui il 2010 sara' un anno di crescita sotto la media e come il ruolo e l'apporto dell'economia statunitense alla ripresa mondiale finira' per essere di secondo piano.
 
fonte:Icebergfinanza

INSIDER: LA GRANDE FUGA!

Non ...

James Stack,
presidente di Stack Gestione finanziaria e
InvesTech Research, dice che il mercato toro probabilmente ha molta strada da fare prima della scadenza, se la storia è una guida.
In [a few] weeks, this bull market will be celebrating its first birthday party—that is, if it hasn't already expired (which we doubt).​
In [poche] settimane, questo mercato toro si celebrerà il suo party di compleanno di prima è che, se non è già scaduta (che dubitiamo).
It's not that bull markets can't end in less than one or two years.​
Non è che i mercati toro non può finire in meno di uno o due anni.
But the last time one ended with less than 12 months' duration was during the Great Depression in 1938.​
Ma l'ultima volta che si è conclusa con durata inferiore a 12 mesi è stato durante la Grande Depressione nel 1938.
And one hasn't ended in less than 24 months (two years) since 1947—over 60 years ago.​
E non è finita in meno di 24 mesi (due anni) dal 1947, oltre 60 anni fa.
It's not only the historical odds that are in our favor, but we still feel that technical and economic odds also suggest the bull market has further to run.​
E 'non solo le quote storiche che sono in nostro favore, ma riteniamo che le quote tecnici ed economici suggeriscono anche il mercato toro si è ulteriormente per l'esecuzione.
 

James Stack,
presidente di Stack Gestione finanziaria e
InvesTech Research, dice che il mercato toro probabilmente ha molta strada da fare prima della scadenza, se la storia è una guida.
In [a few] weeks, this bull market will be celebrating its first birthday party—that is, if it hasn't already expired (which we doubt).​
In [poche] settimane, questo mercato toro si celebrerà il suo party di compleanno di prima è che, se non è già scaduta (che dubitiamo).
It's not that bull markets can't end in less than one or two years.​
Non è che i mercati toro non può finire in meno di uno o due anni.
But the last time one ended with less than 12 months' duration was during the Great Depression in 1938.​
Ma l'ultima volta che si è conclusa con durata inferiore a 12 mesi è stato durante la Grande Depressione nel 1938.
And one hasn't ended in less than 24 months (two years) since 1947—over 60 years ago.​
E non è finita in meno di 24 mesi (due anni) dal 1947, oltre 60 anni fa.
It's not only the historical odds that are in our favor, but we still feel that technical and economic odds also suggest the bull market has further to run.​
E 'non solo le quote storiche che sono in nostro favore, ma riteniamo che le quote tecnici ed economici suggeriscono anche il mercato toro si è ulteriormente per l'esecuzione.

ALLA FINE LA LUNA SORRISE. | icebergfinanza.
 

Il sistema finanziario in America è sull'orlo del default
The financial system in America is on the edge of default




Calendario macro della settimana dal 15 al 19 marzo
Calendario macro della settimana dal 15 al 19 marzo - Milano Finanza Interactive Edition




Analisi settimanale mercato azionario italiano
ANALISI TECNICA, clicca qui per leggere la rassegna di Gruppo Banca Sella,
Trend Online





:ciao::ciao::ciao:
 
Crisi: Moody's, Usa e Gb vicine a perdere tripla 'A'
di ANSA

Atteso ulteriore peggioramento rating prima di consolidamento


(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Stati Uniti e Gran Bretagna sono ''vicine'' a perdere la tripla 'A' a causa del peggioramento delle proprie finanze pubbliche. Lo ha detto Moody's. Washington e Londra devono cercare di ridurre il debito pubblico ma senza mettere in pericolo la crescita economica ritirando anticipatamente le misure di stimolo. L'agenzia si aspetta un ulteriore peggioramento dei rating sovrani prima di un consolidamento'. La tripla 'A' indica gli emittenti di titoli di Stato piu' affidabili. Per Moody's, in uno scenario di ripresa economica moderata gli Usa nel 2010 spenderanno il 7% delle proprie entrate per pagare gli interessi sul debito, nel 2013 la percentuale salira' all'11%. Presupponendo uno scenario ostile dove la crescita si riduce ogni anno dello 0,5% e con tassi d'interesse piu' alti, il governo Usa arriverebbe a spendere il 15% delle entrate per pagare interessi sul debito, sforando il 14% che conduce a un taglio del rating ad AA, spiega Moody's. Per la Gran Bretagna, Moody's prevede che quest'anno il 7% delle entrate servira' a coprire gli interessi sul debito, questa percentuale salira' al 9% nel 2013 e al 12% in un quadro di condizioni sfavorevoli per l'economica d'Oltremanica.
 
Allarme Fmi, ancora rischi su banche Belgio
di ANSA

Nonostante aiuti a Fortis, Ing, Kbc sistema ancora fragile


(ANSA) - BRUXELLES, 15 MAR - Allarme dell'Fmi sul sistema bancario belga.Nonostante la ristrutturazione che sta interessando gruppi come Fortis,Ing e Kbc, il settore resta ancora molto fragile e i rischi elevati.Le banche del Belgio-si legge nel rapporto dell'Fmi-hanno poca attivita' in Grecia,ma i tre principali istituti sono fortemente esposti verso alcuni mercati maturi e presentano ancora asset a rischio o quantomeno dubbi.
 
Grecia, Eurogruppo rimanda decisioni su aiuti,crea gruppo lavoro
reuters


La riunione dei ministri delle Finanze della zona euro si chiude prima del previsto con una mancata decisione sulle misure concrete per sostenere la Grecia. Le scelte finali in merito a un'eventuale azione coordinata per Atene potranno arrivare nelle prossime settimane, sulla base di documenti preparati da un gruppo di lavoro incaricato dai ministri. La patata bollente del sostegno ad Atene potrà anche passare ai capi di Stato e di governo.

Sono queste le conclusioni di un meeting da cui si attendeva un impegno concreto e dettagliato per la Grecia dopo la benedizione della Commissione Ue per le misure aggiuntive di risanamento approntate da Atene.

"Il messaggio che mandiamo ai mercati è che siamo convinti che le misure prese dalla Grecia sono credibili. Noi abbiamo discussso... le modalità tecniche" ha detto Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, aggiugendo che le decisioni finali verranno prese probabilmente dai capi di Stato e di governo.
 

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