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Borsa, S&P 500: «In arrivo un capitombolo da -57% a quota 450 ai livelli dell' 82»
Altro che paragone con la crisi giapponese. Gli Stati Uniti versano in acque ben peggiori. La riprova avverra' tra qualche mese, quando l'ISM manifatturiero scendera' sotto i 50 punti, segno di recessione. L'analisi di Albert Edwards (Société Générale). Si consiglia ad un pubblico maturo.
Non e' la prima volta che alcuni economisti dicono di intravedere per gli Stati Uniti lo spettro della crisi con cui ancora il Giappone si trova a dover fare i conti dopo due decenni. Ma forse mai nessuno si era spinto oltre dicendo che quanto toccato a Tokyo e dintorni non e' stato nulla rispetto a quanto accadra' agli Usa.
A tracciare questo quadro tutt'altro che entusiasmante e' Albert Edwards, global strategist della divisione Corporate & Investment Banking di Société Générale, che previde agli atti ha la corretta previsione della crisi asiatica del 1998. Dal suo ufficio di Londra, dove lavora, Edwards ha lanciato una previsione che sfida quella dei money manager piu' ribassisti di Wall Street: "L'S&P 500 potrebbe capitombolare fino a quota 450 punti, cioe' al livello del 1982". Rispetto ai valori attuali significa un ritracciamento del 57% circa. Perche? "Gli Stati Uniti si trovano in una situazione molto molto peggiore di quella verificatasi in Giappone".
"Il mercato orso non ha ancora raggiunto la fine. E' da tempo che sosteniamo che il processo di sgonfiamento di bolle (de-bubbling) giungera' a conclusione solo quando i prezzi sull'azionario saranno di nuovo economici", ha spiegato lo strategist.
Secondo Edwards, "fino a quando prevale il mantra "Bond a ogni prezzo" su quello "Azioni nel lungo periodo", non arriveremo "alla fine del nostro viaggio nell'Era Glaciale".
Secondo l'analista di Société Générale, i rendimenti dei Titoli di Stato americani a 10 anni potrebbero scivolare nell'intervallo 1.5-2%. Quello del Bund tedesco e' previsto scenda sotto l'1.5% mentre l'equivalente inglese sotto il 2%.
"L'azionario continua a soffrire dell'abbondante tornata di dati macroeconomici deludenti. Ci aspettiamo che i listini possano cadere come farebbe una casa di carta e cio' accadra' nei prossimi mesi quando l'ISM manifatturiero si portera' sotto il livello di 50, rotto il quale si entra in territorio di recessione", ha concluso Edwards. L'ultimo dato disponibile, quello di luglio, si e' attestato a 55.5.












Altro che paragone con la crisi giapponese. Gli Stati Uniti versano in acque ben peggiori. La riprova avverra' tra qualche mese, quando l'ISM manifatturiero scendera' sotto i 50 punti, segno di recessione. L'analisi di Albert Edwards (Société Générale). Si consiglia ad un pubblico maturo.
Non e' la prima volta che alcuni economisti dicono di intravedere per gli Stati Uniti lo spettro della crisi con cui ancora il Giappone si trova a dover fare i conti dopo due decenni. Ma forse mai nessuno si era spinto oltre dicendo che quanto toccato a Tokyo e dintorni non e' stato nulla rispetto a quanto accadra' agli Usa.
A tracciare questo quadro tutt'altro che entusiasmante e' Albert Edwards, global strategist della divisione Corporate & Investment Banking di Société Générale, che previde agli atti ha la corretta previsione della crisi asiatica del 1998. Dal suo ufficio di Londra, dove lavora, Edwards ha lanciato una previsione che sfida quella dei money manager piu' ribassisti di Wall Street: "L'S&P 500 potrebbe capitombolare fino a quota 450 punti, cioe' al livello del 1982". Rispetto ai valori attuali significa un ritracciamento del 57% circa. Perche? "Gli Stati Uniti si trovano in una situazione molto molto peggiore di quella verificatasi in Giappone".
"Il mercato orso non ha ancora raggiunto la fine. E' da tempo che sosteniamo che il processo di sgonfiamento di bolle (de-bubbling) giungera' a conclusione solo quando i prezzi sull'azionario saranno di nuovo economici", ha spiegato lo strategist.
Secondo Edwards, "fino a quando prevale il mantra "Bond a ogni prezzo" su quello "Azioni nel lungo periodo", non arriveremo "alla fine del nostro viaggio nell'Era Glaciale".
Secondo l'analista di Société Générale, i rendimenti dei Titoli di Stato americani a 10 anni potrebbero scivolare nell'intervallo 1.5-2%. Quello del Bund tedesco e' previsto scenda sotto l'1.5% mentre l'equivalente inglese sotto il 2%.
"L'azionario continua a soffrire dell'abbondante tornata di dati macroeconomici deludenti. Ci aspettiamo che i listini possano cadere come farebbe una casa di carta e cio' accadra' nei prossimi mesi quando l'ISM manifatturiero si portera' sotto il livello di 50, rotto il quale si entra in territorio di recessione", ha concluso Edwards. L'ultimo dato disponibile, quello di luglio, si e' attestato a 55.5.











