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C'è mercurio nei vaccini? Ne parla Stefano Montanari
Nell’Ottocento la società riconosceva entrambi gli approcci terapeutici cioè quello Allopatico e quello Empirico. Le persone potevano scegliere tra i dottori (allopatici) e i naturalisti (empirici o omeopatici).
C’era in corso una battaglia filosofica tra i due gruppi.
Poi qualcosa cambia: con il “Rapporto Flexner” e il drastico ridimensionamento del numero delle scuole tra cui la quasi totalità di quelle Naturali, porta come conseguenza a un controllo delle scuole da parte delle fondazioni private attraverso la supervisione del’A.M.A. (Associazione Americana dei Medici, analoga all’Ordine dei medici in Italia).
La medicina si apre al mercato dell’industria farmaceutica in mano, in modo consistente, ai titolari di suddette fondazioni (es. Carnegie, Rockefeller, Morgan, ecc…), che porta ad una impostazione allopatica della medicina e di conseguenza delle cure ...
il presidente dei biologi italiani:
«Un antibiotico non deve stare in un vaccino.
Un antimalarico neppure.
Come un erbicida».
Nelle analisi, aggiunge, si è trovata «tutta una serie di inquinanti che lì non dovrebbero esserci». Si parla di nanogrammi, precidsa D’Anna: nanoparticelle. Ma attenzione: «Nn si tratta di sostanze ingerite, ma iniettate», quindi interamente assorbite. «E in alcuni casi (ad esempio l’alluminio) non smaltibili».