C'E UN TEMPO PER CAPIRE, UN TEMPO PER SCEGLIERE, UN ALTRO PER DECIDERE. C'E' UN TEMPO CHE ABBIAMO

DANY1969

Forumer storico
VISSUTO, L'ALTRO CHE ABBIAMO PERSO E UN TEMPO CHE CI ATTENDE. (Seneca)
Buona settimana a tutti :)
Oggi ritorno sulle aurore boreali che mio fratello ha fotografato in Lapponia :)


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«Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.»
 
Gli servirà per pagare le bollette ..............a quelli di roma.

Una preziosissima collana di Dolce e Gabbana donata in voto alla Madonna.

Un misterioso emissario del Vescovo di Agrigento che arriva nella notte per “sequestrarla”.
E il gioiello che sparisce.

Quanto accaduto nel convento di clausura del piccolo comune di Palma di Montechiaro, in Sicilia,
sembra uscito direttamente da un romanzo giallo d’altri tempi. Eppure è tutto vero.

I fatti risalgono a qualche giorno fa, come riferisce Leggo: gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana
hanno tenuto un’esclusiva mostra della loro collezione di Alta Gioielleria proprio nel comune barocco dell’agrigentino
e, con l’occasione, hanno donato in segno di devozione una delle loro preziose creazioni alla Madonna di Palma di Montechiaro,
custodita in un antico convento dalle monache di clausura.

Un gesto molto personale, fatto in forma privata e che doveva rimanere assolutamente segreto.

E così sarebbe stato se non fosse che nel cuore della notte tra il 5 e il 6 luglio si è presentato in convento un delegato del vescovo di Agrigento
che ha chiesto alle monache di consegnargli la preziosissima collana per non meglio specificati “motivi di sicurezza“.

Una motivazione che non ha affatto convinto le anziane religiose, che da secoli custodiscono un tesoro milionario,
fatto di ex voto alla Madonna, che si tramanda di generazione in generazione senza mai avere un furto o un ammanco.

Così, le monache hanno deciso di rompere il silenzio nel quale sono solite vivere per rendere pubblico quanto accaduto,
lamentandosi del ritiro a loro dire immotivato del gioiello.


Dalla Curia ancora non è arrivato alcun commento ufficiale ma intanto la vicenda ha suscitato scalpore:

“Se venisse confermato quanto sta circolando in queste ore, per quanto mi riguarda, rappresenta un atto di una gravità inaudita.
La collana deve rimanere nella nostra città e non in altri luoghi, senza se e senza ma”,
ha commentato il consigliere comunale di Palma di Montechiaro Salvatore Malluzzo.

“Non c’è giustificazione che tenga! Il nostro paese – aggiunge – vive di tradizioni, di usi, di un forte devozionismo e di un’intensa fede.
L’atto di requisizione da parte della Curia arcivescovile di Agrigento rappresenta una vera azione di forza,
per non dire di offesa, nei confronti della nostra comunità”.
 
Arriva il maxi-piano di ristrutturazione di Deutsche Bank,
che prevede una perdita netta di 2,8 miliardi nel secondo trimestre dopo gli accantonamenti proprio per rimettere in sesto l’istituto.

Al termine del consiglio di amministrazione, la banca ha annunciato una serie di misure a partire dal taglio di 18mila posti di lavoro,
cioè un quinto della sua forza lavoro, entro il 2022.

Contestualmente verrà creata una bad bank in cui saranno trasferiti asset per 74 miliardi di euro
e verrà ridotto del 40% degli asset allocati in corporate e investment banking, oltre all’uscita dal global equity.

Attraverso queste mosse, il piano punta a consentire a Deutsche Bank di concentrarsi e investire nelle sue attività principali per ritrovare redditività.

I costi totali dell’operazione saranno di 7,4 miliardi.


Per finanziare il piano di ristrutturazione, l’istituto di credito non chiederà un aumento di capitale ai propri soci.
Il board, si legge in una nota, ha stabilito che l’attuale livello di capitale è “forte” e che “le attività future possono essere adeguatamente svolte”
con una richiesta di capitale più basso. Dopo una consultazione con le autorità di vigilanza,
Deutsche avrà un livello di capitale Cet1 minimo del 12,5%.

Nell’ambito del piano, si legge ancora nella nota della prima banca tedesca,
la banca oltre alla cessione degli asset ridurrà la leva finanziaria di 288 miliardi di euro.

È inoltre prevista l’uscita dalle attività azionarie di trading, concentrandosi su quelle di equity capital market.
Le attività principali saranno quelle di banca di investimento, di finanziamento, mercati valutari, consulenza, gestione risparmio e private.
 
Vi prego, CORREGGETEMI SE SBAGLIO:

1) Mi risulta che il SALVATAGGIO DELLA GRECIA è stato, in realtà,
il SALVATAGGIO DELLE BANCHE TEDESCHE E FRANCESI che avevano investito in Grecia in maniera DEMENZIALE.
A tale salvataggio NOI ITALIANI nel 2012 abbiamo contribuito, grazie a MONTI, con "APPENA" 50 MILIARDI di euro...

2) Mi risulta che la Deutsche Bank ha in pancia TITOLI TOSSICI (DERIVATI) per un importo pari a 4-5 volte il PIL TEDESCO ... ....

E POI TEDESCHI E FRANCESI CI HANNO SEMPRE CONSIDERATO DEI PEZZENTI
 
18mila fanno impressione.

I modelli di business cambieranno anche velocemente ,

ma la domanda che mi faccio è: a questi cosa gli facevano fare fino ad oggi?? Mah..
 
Quel censimento, compiuto oltre dieci anni fa, costò alla Sicilia oltre 80 milioni di euro.

Ma i risultati di quel lavoro sono custoditi in una banca dati che la Regione, che allora sborsò i soldi, non può consultare.

Il motivo? Non dispone della password.

Il caso salta fuori durante una seduta d’Aula dell’Assemblea regionale siciliana.

Il governo, infatti, ha deciso di inserire in una legge attualmente in discussione nel parlamento dell’Isola,
una norma che attribuisce agli uffici della pubblica amministrazione il compito di censire il patrimonio immobiliare siciliano.

E così, dai banchi di Sala d’Ercole, sono emersi i dubbi: quel lavoro non era stato compiuto anni fa ed era pure costato parecchio?

La risposta è affermativa, ma l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha dovuto allargare le braccia: “Non disponiamo della password”.
 
Com’è possibile?

La risposta è in un contenzioso tra la Regione e un imprenditore finito più volte nelle cronache giudiziarie dell’isola e non solo:
Ezio Bigotti
per molti anni è stato l’amministratore della società regionale Sicilia patrimonio immobiliare.

Una società mista, controllata per tre quarti dalla Regione e per un quarto in mano ai privati. Cioè a Bigotti, appunto.

È stata questa società a portare avanti un censimento milionario su cui si sono presto allungate molte ombre.

I dubbi, anche sull’entità dell’appalto, sono stati messi nero su bianco dalla Corte dei conti.
 
“Ma è giusto giocare qua? Maledetti inglesi maledetti, scoppiasse una bomba su questo circolo qua, una bomba deve scoppiare qua”.

È il duro sfogo di Fabio Fognini che conclude così tra le polemiche la sua avventura a Wimbledon.

Il 32enne ligure, numero 10 del mondo e 12 del seeding, ha perso contro Tennys Sandregren nel secondo set del match del terzo turno del torneo inglese
e si è scagliato contro la decisione degli organizzatori di programmare la sfida contro lo statunitense sul campo numero 14.

I campi sono più consumati rispetto al solito, perché quest’anno ha piovuto molto poco. Da metà campo in poi ci sono stati oggi diversi brutti rimbalzi.
 
Sto con Fognini.

Prima di giudicare bisogna capire cosa e' successo.

Fognini numero 9 al mondo (da domani), lo hanno fatto giocare nel campo n.14, adiacente ad un BAR e una zona di passaggio di Wimbledon.

Quando lui pronuncia quelle frasi passate alle cronache si vede benissimo c'e' gente a bivaccare e di spalle al campo da tennis
e, inoltre, si sente un chiacciericcio come se si fosse ad un mercato. Per non parlare delle condizioni dell'erba.

Insomma, un n.9 al mondo che si gioca l'ingresso agli ottavi lasciato in mezzo a gente che non guarda neanche il match
e il famoro "quiet please" rivolto praticamente solo agli atleti in campo perche' quelli al BAR figuriamoci se si tacciavano.

Per una volta cerchiamo di essere meno ITALIOTI.
 

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