Val
Torniamo alla LIRA
Dopo Maurice, che ha fatto parlare di sé l'intera Francia, per essere stato portato in tribunale
dagli abitanti infastiditi dai suoi canti troppo mattutini (e giudicato dal tribunale di Rochefort il 4 luglio),
un altro gallo si è ritrovato in questi giorni nei guai con la giustizia.
L'"imputato", stavolta svizzero, fa parte di un pollaio situato in una zona residenziale di un comune vicino a Zurigo.
L'accusa: non potrà più cantare la notte e la mattina presto, soprattutto di domenica.
Il tribunale svizzero, infatti, adito da un vicino che non tollerava più i rumori continui,
ha ordinato al proprietario di tenere l'animale al chiuso e al buio nelle ore notturne, come si legge nella sentenza.
Il pollaio, stando ai fatti riportati da Adnkronos, si troverebbe in una zona residenziale,
"caratterizzata da villette con ampi spazi esterni", dove l'allevamento per hobby di animali è consentito.
Il ricorrente, grazie a un'app scaricata sul telefonino, è riuscito a provare che il numero dei "chicchirichì" del gallo incriminato
si aggirava tra i 14 e i 44 all'ora, sia di giorno che di notte, con un rumore che raggiungeva gli 84 decibel.
Il giudice svizzero ha quindi disposto che il proprietario tenga a bada il pennuto tra le 22 e le 8 e la domenica fino alle nove,
tenendolo al chiuso e al buio. Inoltre, pur salvando il pollaio dallo smantellamento, ha ordinato che lo stesso venga dotato di un isolamento acustico.
dagli abitanti infastiditi dai suoi canti troppo mattutini (e giudicato dal tribunale di Rochefort il 4 luglio),
un altro gallo si è ritrovato in questi giorni nei guai con la giustizia.
L'"imputato", stavolta svizzero, fa parte di un pollaio situato in una zona residenziale di un comune vicino a Zurigo.
L'accusa: non potrà più cantare la notte e la mattina presto, soprattutto di domenica.
Il tribunale svizzero, infatti, adito da un vicino che non tollerava più i rumori continui,
ha ordinato al proprietario di tenere l'animale al chiuso e al buio nelle ore notturne, come si legge nella sentenza.
Il pollaio, stando ai fatti riportati da Adnkronos, si troverebbe in una zona residenziale,
"caratterizzata da villette con ampi spazi esterni", dove l'allevamento per hobby di animali è consentito.
Il ricorrente, grazie a un'app scaricata sul telefonino, è riuscito a provare che il numero dei "chicchirichì" del gallo incriminato
si aggirava tra i 14 e i 44 all'ora, sia di giorno che di notte, con un rumore che raggiungeva gli 84 decibel.
Il giudice svizzero ha quindi disposto che il proprietario tenga a bada il pennuto tra le 22 e le 8 e la domenica fino alle nove,
tenendolo al chiuso e al buio. Inoltre, pur salvando il pollaio dallo smantellamento, ha ordinato che lo stesso venga dotato di un isolamento acustico.