C'E UN TEMPO PER CAPIRE, UN TEMPO PER SCEGLIERE, UN ALTRO PER DECIDERE. C'E' UN TEMPO CHE ABBIAMO

Mi sembra che esista in natura almeno un animale che trasforma il colore della sua pelle adattandosi al luogo in cui si trova.
......questo signore non è un animale. Ma abilmente si trasforma fra Forza Italia - Ncd - ritorna in Forza Italia - ed ora Toti.
Un bell'esempio da non votare.....ah, è quello che qui da noi aveva previsto che un "futuro alleato" di centro destra non sarebbe stato
eletto al parlamento europeo........Eletto ed incornato. Ahahahahahah

“Siamo grati al presidente Berlusconi per aver dato inizio ad una stagione di rinnovamento attraverso la nomina
di Mara Carfagna e Giovanni Toti quali nuovi coordinatori nazionali – spiega Mauro Piazza
Ora è il momento di applicare un nuovo metodo di valorizzazione dei territori per realizzare quel necessario cambiamento interno,
altrimenti la crisi di consenso che sta attraversando Forza Italia rischia di divenire irreversibile”.
 
AzZecca la prevenzione!

E’ partita in questi giorni la campagna informativa delle malattie infettive trasmesse dalle zecche.

Poche, chiare e semplici regole codificate dall’ATS della Montagna che ha avviato una stretta collaborazione
con le sezioni di Sondrio e Brescia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna.

Sono, infatti, in aumento i casi di puntura da zecca, parassiti di piccole dimensioni e di colore scuro
che si nutrono di sangue e che talvolta possono costituire un pericolo per l’uomo.

“L’attività di analisi e controllo delle zecche – spiega il Direttore dell’istituto Zooprofilattico di Sondrio, Irene Bertoletti
è iniziata già nel 2012 per conto del Ministero che allora aveva finanziato il progetto, oggi per noi è diventata una prassi.
Grazie a questa campagna informativa promossa dall’ATS della Montagna – conclude – la popolazione sarà più informata
e maggiormente sensibilizzata rispetto al tema e dunque avremo maggiori riscontri in termini di raccolta di campioni”.

Le zecche popolano gli ambienti naturali, in particolare quelli caratterizzati da microclima fresco e umido – boschi, bordi dei sentieri, prati, campi incolti, parchi e giardini.
Sono più attive dalla primavera all’autunno, ma in presenza di inverni miti, l’attività delle zecche può protrarsi anche tutto l’anno.
Vivono a stretto contatto con gli animali selvatici, che rappresentano i principali ospiti parassitati, ma possono infettare anche animali domestici e uomo.

La puntura di zecca, di solito, non è né dolorosa né pruriginosa, tuttavia può essere pericolosa per l’uomo
sia per le gravi reazioni allergiche che per il potenziale rischio di trasmettere malattie infettive.

In Italia le principali malattie trasmesse da zecche sono la malattia di Lyme e la rickettsiosi (fra cui la febbre bottonosa del Mediterraneo).
Meno frequenti le ehrlichiosi, la meningoencefalite da zecche (TBE) e la tularemia.

Come proteggersi, cosa fare in caso di puntura, come rimuoverla ma soprattutto come fare a sapere se il parassita è infetto
e dunque portatore delle malattie sopraelencate è molto semplice. Basta rimuovere la zecca mediante una pinzetta
(vedi procedura illustrata nella brochure), conservarla in un barattolo e portarla nel più breve tempo possibile
presso le sezioni di Sondrio o di Brescia dell’Istituto Zooprofilattico, oppure presso uno degli 8 servizi veterinari
presenti sul territorio dell’ATS della Montagna (verifica elenco e orari nella brochure).

Il parassita sarà analizzato e il referto sarà comunicato telefonicamente al cittadino interessato dagli operatori del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS della Montagna
 
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ALTO LARIO – A chi non è mai successo di trovarsi una zecca addosso, o di trovarla tra il pelo dei nostri animali domestici?

La zecca è un animale che da sempre popola le nostre zone.
Avendo come habitat perfetto zone boschive, umide e dove vivono cervidi.
Essere stato suo “bersaglio” non è una cosa da sottovalutare.
Milioni i rimedi casalinghi per toglierle… e una volta estratta ce ne si dimentica.

Nulla di più sbagliato.



È un animale “infimo“, si apposta all’estremità degli alberi o sui prati aspettando pazientemente un altro animale o un essere umano di passaggio.

Non vola e non salta, semplicemente, quando individua un “ospite” vi si attacca,
conficcando il suo rostro (testa) nella cute e da lì inizia a succhiare il sangue.

Il lasso di tempo che può intercorrere dall’attacco al distacco spontaneo può essere di alcune ore, fino a settimane.
Il morso è generalmente indolore perché, come accade per le zanzare, emette una sostanza che contiene principi anestetici.

Quello che molti non sanno è che la zecca è un vettore di malattie: alcune batteriche, altre virulente.
Tra le più citate la Tbe e la malattia di Lyme – quest’ultima avrebbe colpito alcune persone nella zona dell’Alto Lario e della Bassa Valtellina.

Non serve farsi prendere dal panico e correre subito al pronto soccorso o dal dottore,
perché non tutte le zecche sono pericolose o infette. Ma bisogna prestarvi attenzione ed essere molto accorti.

Cosa importante innanzitutto è sapere come comportarsi in caso di morso.


Una volta individuato il parassita, deve essere afferrato con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle,
e rimossa tirando dolcemente – cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione.
Per agevolare la rimozione si possono trovare in commercio delle pinzette-uncini appositamente studiate per una corretta e agevolata rimozione.

Sempre meglio farsi aiutare, perché l’operazione risulta poco agevole.

Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca,
per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni e il contrarre malattie delle quali è portatrice.
Naturalmente si consiglia di disinfettare con acqua ossigenata la zona, sia per stordire l’animale sia per scongiurare infezioni.

Una volta estratta la zecca non va semplicemente buttata (tornerebbe in agguato, pronta ad attaccare qualcun altro) ma va distrutta, possibilmente mettendola in alcol.

Una volta che smette di muoversi l’animale sarà morto; si consiglia di conservarlo per un paio di settimane all’interno di pellicola trasparente.

Se la “testa ” o più scientificamente il “rostro” rimane nella pelle bisogna eliminarlo immediatamente con un ago sterile,
ma se non ci si sente in grado è bene di contattare il proprio medico curante.

Buana prassi è quella di annotare la data della rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni, per individuare eventuali segni e sintomi di infezione.



Falsi miti girano attorno alle rimozioni.
Non bisogna MAI utilizzare alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati,
fiammiferi o sigarette
per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.

Classico è il metodo dell’anello pieno d’olio: nulla di più sbagliato in quanto la zecca respira per poche volte in un’ora,
dunque potreste rimanere li immobili con un anello pieno d’olio e non venirne a capo.

Se nei giorni o nelle settimane successive si riscontrano eritemi o infezioni, si consiglia di rivolgersi immediatamente al medico, informandolo dell’accaduto.
 
”Ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela per diffamazione nei confronti dell’assessore di Reggio Emilia, Valeria Montanari."

Moltissime le reazioni dopo l’ignobile post istigatore all’odio contro Giorgia Meloni su facebook,
nel quale la leader di Fratelli d’italia è messa a testa in giù da un assessore del Pd di Reggio Emilia,
a evocare ancora una volta la barbarie di piazzale Loreto.

“Un’assessore del Pd a Reggio Emilia ribalta una foto di Giorgia Meloni e la pubblica a testa in giù.
Il presidente di Fratelli d’Italia chiama in causa direttamente il segretario Nicola Zingaretti ma lui non si degna nemmeno di rispondere.
Zingaretti sei connesso o sei anche tu su qualche nave ong? Non pretendiamo che venga sospesa
perché come dimostra il caso Bibbiano il Pd non sospende mai nessuno ma almeno la solidarietà in questi casi sarebbe d’obbligo”.
 
Azz...che risposta. Genio. Le vede solo lui le campagne infamanti.

Alla fine parla anche Nicola Zingaretti:
“La foto contro Giorgia Meloni è un errore da condannare.
Tutti collaboriamo a difendere la dignità del confronto.
Così non si va avanti, l’odio sta portando indietro le lancette della storia.
Ce lo dicono anche le campagne infami nei social e le aggressioni ai circoli Pd”.
 
Fatemi un favore. Firmate la petizione : "riapriamo i manicomi".

Si sta arrivando a situazioni surreali. “Una coppia di papà che stavano registrando all'anagrafe la loro bambina”...
siamo al delirio: una bambina NON PUO’ nascere da due papà. È scientificamente impossibile.
Quella bambina ha una madre naturale e fisicamente sana, che certo non è l’attuale compagno del padre.
Il solerte impiegato del comune di Palermo scriva pure nell’apposita casella il nome della madre della piccola,
con buona pace dei due papà e di questo Spadafora, che evidentemente ritiene che l’ideologia abbia più valore della realtà scientifica.
Per fortuna Galileo visse molti secoli fa: fosse vissuto adesso tra PD e grillini l’avrebbero messo al rogo per aver osato difendere la verità scientifica.

“L'Italia vive una pericolosa deriva sessista, come facciamo a contrastare la violenza sulle donne,
se gli insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti?”,
provoca il fedelissimo di Luigi Di Maio con un chiaro riferimento.

Quello agli “attacchi verbali" del vicepremier alla capitana della Sea Watch 3. “L'ha definita criminale, pirata, sbruffoncella”, continua Spadafora.
“Parole, quelle di Salvini – prosegue il sottosegretario - che hanno aperto la scia dell'odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social”.

Poi c’è la “tragedia delle donne migranti” che secondo l’esponente grillino porta "la firma della Lega".
“Il decreto sicurezza peggiorerà ancora di più la loro condizione di vulnerabilità, il ministero dell'Interno le sta lasciando senza più supporti",
denuncia nel giorno della presentazione del primo censimento nazionale dei centri antiviolenza.

E tra le vittime del clima di ostilità, per il sottosegretario, non ci sarebbero solo le donne ma anche gli omosessuali.
“Ero a Palermo, con una coppia di papà che stavano registrando all'anagrafe la loro bambina,
l'ufficiale di stato civile ha allargato le braccia dicendo: 'Non ci possiamo fare niente, lo spazio è quello, uno di voi due verrà definito madre per legge'",
racconta criticando una delle prime misure volute dal ministro dell’Interno.
 
Seicentomila euro di bollette mai pagate:
per questo il comune di Asti ha deciso di razionare l’acqua in un campo nomadi attrezzato della città e occupato da famiglie sinti.

Eccome se attrezzato: le telecamere di Studio Aperto, il tg di Italia1, sono entrate in quel presidio cittadino
con regolari impianti idro-elettrici e tanto di piscine generosamente colme di acqua…non pagata.

E ha poco da dire una delle residenti del campo che, interpellata dai microfoni del tg Mediaset,
ha risposto all’invito a regolarizzare le fatture da parte degli inquilini del campo nomadi con un sonoro «col cavolo»:
bisognerà pagare, e certo non con verdura o ortaggi, ma con euro sonanti e con buona pace di un’altra intervistata del servizio che,
all’esortazione a saldare il conto reiterata dalla giornalista di Studio Aperto, non ha opposto un netto diniego,
limitandosi a rispondere laconica (e provocatoria): «ma già paghiamo la luce»…

Intanto, fino a che i conti del campo nomadi non saranno saldati e regolarizzati,
l’amministrazione comunale astigiana ha deciso di razionare la fornitura idrica dell’insediamento.
 
Questi 3 in galera, ma su un'isola deserta.

Uno scatto che la ritrae in abbigliamento intimo, poi il ricatto sessuale e gli abusi.
Protagonista dell’incubo una ragazzina di 15 anni di Palermo.

Adesso tre 19enni, tutti compagni di scuola della vittima, sono stati arrestati dai carabinieri con un’accusa pesante: violenza sessuale.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo, coordinate dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi
e dai sostituti Giorgia Righi e Sergio Mistritta, hanno fatto luce sull’orrore vissuto dalla ragazzina.

La 15enne e uno dei suoi aguzzini si conoscono a scuola e si fidanzano.
Con il passare dei giorni il giovane si fa insistente, le chiede una foto, ma vuole che indossi la biancheria intima e la ragazzina alla fine accetta e invia lo scatto.
Da quel momento per lei inizia l’incubo.
Il fidanzato 19enne la ricatta: se non soddisferà le sue richieste diffonderà la foto on line.
Ricatti e richieste via sms sono stati acquisiti dagli investigatori dell’Arma.

Lo scorso novembre l’incubo si materializza.
Prima il rapporto sessuale in auto in un parcheggio di corso Calatafimi, poi la violenza sessuale nei viali dell’ex manicomio.

Ad abusare di lei, a turno, non solo il 19enne, ma anche altri due compagni di scuola.

La denuncia arriva anche grazie alla segnalazione della scuola.
E le indagini squarciano il velo sulla storia di violenza e ricatti.

Adesso per i tre il gip ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.

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qui la mappa, sta entrando anche da noi, qui in friuli e' pieno ormai Encefalite trasmessa da zecche - Wikipedia

micidiale l'encefalite..uno nelle mie zone e' rimasto rincoglionito..non penso ci sia malattia peggiore

una volta nei boschi ci si poteva sdraiare o fare il picnic...ora in certe zone e' una condanna
ho letto che non mettono cartelli ecc. per non allarmare i turisti e perdere clienti

la mia esperienza mi dice pero' che sopra i 1400 1500 si sta abbastanza tranquilli..poi c'e' l'estratto di piretro dove inzuppare gli indumenti preventivamente
 
Ultima modifica:
Di gente fuori di testa ce n'è a bizzeffe..........Invece che scrivere cazzate su cazzate - chiudere l'hotel - ????????
Andare a cercare il proprietario. Quello no, vero ? Perchè il micro chip obbligatorio chissà dov'è ........

A denunciare l'accaduto Pelosi nel cuore.
"Aveva cercato aiuto all'interno del Palace Hotel di Mondello ma a quanto pare gli dava fastidio
e secondo dei testimoni l'hanno presa e buttata sul marciapiede, senza chiamare neanche i vigili urbani - scrivono sulla propria pagina Facebook -.
Una signora passava per caso di lì e con l'aiuto di alcuni passanti l'ha portata in clinica, hanno fatto di tutto per salvarla, ma non ce l'ha fatta".

Il cane, morto nella notte tra domenica e lunedì, secondo Pelosi nel cuore si poteva salvare:
"era molto disidratata, non beveva sicuramente da tempo. Ha avuto infezione alle vie urinarie,
poi infezione con pus nell'intestino. Purtroppo era troppo tardi".

Sui social è arrivata l'ondata di indignazione, centinaia di messaggi hanno inondato la pagina Facebook dell'hotel
e in molti si augurano che adesso la struttura chiuda i battenti.

Al di là dell'indignazione però, nessuno ha cercato di sentire l'altra versione dei fatti, perlomeno per cercare di ricostruire la vicenda.
 

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