C'E UN TEMPO PER CAPIRE, UN TEMPO PER SCEGLIERE, UN ALTRO PER DECIDERE. C'E' UN TEMPO CHE ABBIAMO

La carta di famiglia, misura prevista dalla legge di stabilità 2016,
dopo la firma del decreto da parte del Ministro Fontana presto sarà una realtà
per molte famiglie italiane con almeno tre figli e un Isee pari o inferiore a 30.000 euro.

La carta famiglia che, verrà rilasciata dai Comuni e avrà una durata biennale,
consentirà alle famiglie di acquistare beni e servizi negli esercizi convenzionati, usufruendo di sconti interessanti.

Il modulo per fare domanda non è ancora pronto, intanto però vediamo le principali caratteristiche di questo strumento.
I beni e i servizi che si potranno acquistare a prezzo scontato con la carta famiglia sono elencati nell'allegato B del Decreto 20 settembre 2017:

  • prodotti alimentari e bevande analcoliche;
  • prodotti per la pulizia della casa e per l'igiene personale;
  • articoli di cartoleria, cancelleria, libri e sussidi didattici;
  • medicinali, prodotti farmaceutici e sanitari, strumenti e apparecchiature sanitarie;
  • abbigliamento e calzature;
  • fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per il riscaldamento
  • raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani
  • servizi di trasporto
  • servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive
  • palestre e centri sportivi
  • servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero
  • servizi di ristorazione
  • servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità
  • istruzione e formazione professionale
 
La Cassazione con sentenza n. 29292/2019 (sotto allegata) conferma la condanna del titolare di un'agenzia di recupero credito,
per non aver vigilato sulla condotta degli operatori che, con telefonate multiple a tutte le ore del giorno,
hanno recato molestia e disturbo a un ex cliente di una società elettrica per il mancato pagamento di alcune fatture.

Anteporre il profitto al rispetto delle persone,
molestandole e recando loro disturbo
integra il biasimevole motivo richiesto dall'art 660 c.p., per integrare il reato contravvenzionale.
 
A me sembra che qualcuno abbia perso la testa....ma da tempo.

La bolletta o fattura non è idonea a dimostrare l'effettiva esistenza del credito azionato dalla società che ha erogato il servizio idrico.

Nonostante chi ha emesso la fattura possa, in base a tale documento, ottenere l'emissione di in decreto ingiuntivo,
ove nel successivo giudizio di opposizione sia contestato il rapporto principale essa non può costituirne valida prova,
dovendo il creditore fornire nuove prove per integrare con efficacia retroattiva la documentazione offerta nella fase monitoria.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, terza sezione civile, con l'ordinanza n. 17659/2019 (qui sotto allegata),
pronunciandosi sul ricorso di una società di gestione dell'acquedotto.

In sede di gravame, il giudice aveva accolto l'opposizione del Comune contro il decreto ingiuntivo
per il pagamento alla società di oltre 150mila euro di corrispettivo per il servizio di fornitura di acqua potabile.

Per la Corte territoriale aveva ragione il Comune nel sostenere che fossero insufficienti a dimostrare il credito azionato le tredici fatture versate in atti,
in quanto documenti di provenienza unilaterale da parte della stessa società
e in presenza di oggettiva contestazione in ordine all'effettiva erogazione del servizio, sia nell'an che nel quantum.

Gli Ermellini ritengono che il provvedimento sia debitamente motivato e si sottragga a ogni censura
in quanto si è attenuta al principio, enunciato ripetutamene dalla stessa Cassazione secondo cui la
"fattura è titolo idoneo per l'emissione di un decreto ingiuntivo in favore di chi l'ha emessa,
ma nell'eventuale giudizio di opposizione la stessa non costituisce prova dell'esistenza del credito,
che dovrà essere dimostrato con gli ordinari mezzi di prova dall'opposto" (cfr. Cass., sent. n. 5915/2011).



Non giova alla società ricorrente neppure il riferimento al principio secondo cui, in tema di prova dell'inadempimento di una obbligazione,
il creditore che agisca per l'adempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza,
limitandosi alla mera allegazione della circostanza dell'inadempimento della controparte.


Nel caso di specie, infatti, ciò che manca è proprio la prova dell'entità del credito pecuniario azionato
in quanto nel giudizio ex art. 645 c.p.c. non possono valere le fatture poste alla base del provvedimento monitorio.

Tale evenienza, secondo la Cassazione, ha dunque comportato il rigetto della pretesa azionata, confermato in sede di legittimità.
 
Ragazzi ma dove viviamo ? O meglio. Dove stiamo andando ?
Vi supplico ditemi che siamo su scherzi a parte :( :( :( Ennesima prova di distacco dalla realtà.
Allora è possibile catturarli solo in cima al Monte Bianco per tenerli in galera?

Una sentenza choc che finirà inevitabilmente per far discutere a lungo quella della corte di Cassazione.

Gli ermellini hanno fatto scarcerare un pusher, beccato fra i vicoli del centro storico di Genova
dalla polizia che lo aveva pizzicato con 12 involucri di cocaina. http://www.ilgiornale.it/news/crona...ggravante-e-pusher-resta-carcere-1585146.html
Quasi un anno fa i giudici del tribunale del riesame di Genova avevano invece respinto
la richiesta di scarcerazione per lieve entità del fatto presentata dall'avvocato dello spacciatore, un cittadino senegalese.

La liberazione dell'africano è avvenuta dopo che la Cassazione ha dichiarato
che il luogo dove è avvenuto lo spaccio, i vicoli, non può essere considerata un'aggravante.

Secondo i giudici della Suprema Corte infatti

"La conformazione dei vicoli del centro storico di Genova può agevolare l'arresto di uno spacciatore
perché consente di fare ricorso a molteplici soluzioni stradali e non sempre agevola la vendita di droga".

Il giudice - continuano gli ermellini - "dovrà valutare caso per caso perché non sempre i carruggi favoriscono la fuga del malvivente
ma anzi potrebbero essere uno strumento agli investigatori che, conoscendo le strade possono sapere come dislocarsi per bloccare le vie di fuga da precludere le vie di salvezza".

La Uil sicurezza, mediante un comunicato firmato dal segretario nazionale Clemente Manzo,
commenta con durezza la decisione dei giudici di non considerare i vicoli un'aggravante, come fatto invece dai tribunali che li avevano preceduti:
"A nostro avviso è gravissimo che uno spacciatore sia stato rilasciato poiché l’aggravante è decaduta
in quanto per la conformazione toponomastica è per le forze di polizia garanzia per poter con maggiore facilità assicurare la gente di malaffare nelle mani della giustizia".

Noi della Uil Sicurezza – prosegue il comunicato -, siamo a dir poco scandalizzati e vorremmo conoscere le ragioni della surreale decisione.

I vicoli non possono e non devono essere considerate attenuanti o diventare motivo di scarcerazione
poiché non sono luoghi in cui è facile fare il nostro lavoro, anche per chi li conosce palmo a palmo, come gli spacciatori.

Una sentenza come questa, - conclude Manzo - può aprire le strade ad una nuova frontiera interpretativa delle norme
alla quale ogni spacciatore o criminale potrà far ricorso per difendersi dalle proprie malefatte, garantendo così il proliferare di spaccio".
 
Credo che certe sentenze scellerate, per non dire demenziali, dovrebbero essere analizzate in concerto con un pool di psichiatri
in quanto anche per una persona non addetta ai lavori, tali conclusioni fanno sorgere il sospetto che vi siano dei possibili deficit mentali.
 
Poverina. Un TSO urgente.

Se fino a ora è valso il detto “farne una più di Bertoldo”, a partire da quest'anno sarà valido anche il detto “farne una più di Taylor Mega.”

Oggi ha deciso che la sua giornata sarebbe stata scandita dalle decisioni prese dai suoi milioni di follower.

Prima la colazione e poi il look, infatti, sono stati indicati all'influencer tramite sondaggi,
che hanno quindi stabilito che la modella dovesse uscire di casa con un costume da bagno bianco, micro-shorts e un paio pantofole con gli unicorni.

Prima di lasciare la sua abitazione, Taylor Mega ha ritenuto opportuno informare i suoi fan di aver dovuto togliere l'intimo a causa del caldo.

Ed è proprio la canicola milanese ad aver convinto Taylor a proporre ai suoi fan un altro sondaggio:
mangiare un gelato o fare un bagno nella fontana di Cadorna?

Quasi scontata la risposta dei suoi ammiratori, che hanno votato per la seconda opzione.

Il piano di Taylor Mega a quel punto ha subito una battuta d'arresto, perché la fontana davanti alla stazione Cadorna di Milano non è in funzione.
L'influencer trentina ha dovuto trovare un'alternativa, individuata nella fontana di Piazza Castello, davanti all'ingresso del Castello Sforzesco e del Parco Sempione.

Taylor Mega ha mantenuto la promessa fatta ai suoi follower e si è immersa nella fontana in pieno centro a Milano, una delle più grandi e iconiche della città.
Per farlo ha addirittura tolto gli shorts di jeans, mostrando ai passanti il lato b completamente scoperto.
Davanti alla fontana c'era solo uno sparuto gruppo di passanti, sorpreso dalla perfomance della ragazza,
che ha imitato l'iconica scena di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi nel film la Dolce Vita.

In passato le forze di polizia hanno richiamato all'ordine turisti e cittadini che, in preda al caldo,
hanno provato a trovare refrigerio nella fontana ma Taylor Mega (almeno per ora) sembra averla passata liscia.

In Italia non è consentito entrare, anche solo parzialmente, all'interno delle fontane pubbliche.

Taylor Mega sembra non essersene curata e oltre tutto, non si è limitata a immergere i piedi
ma lo ha fatto in tenuta balneare succinta in un luogo altamente simbolico per la città di Milano,
che potrebbero configurarsi come atto contrario alla pubblica decenza.

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D'altra parte, esce da questa scuola ..........cosa aspettarsi di meglio ?

E’ un’Italia divisa in due quella che si presenta dai risultati delle prove Invalsi.
Stamattina a Roma sono stati presentati i numeri che riguardano il 2019 e la fotografia che ne esce divide il Paese.

Partiamo dalla scuola primaria.
I risultati medi di italiano al termine della classe II elementare sono molto simili in tutto il Paese.

Per matematica, invece, si riscontrano valori più bassi della media nazionale in alcune regioni del Mezzogiorno (Campania e Sardegna),
tendenza che diviene più evidente nei gradi scolastici successivi.

Cambia la musica in quinta primaria: aumentano le differenze dei risultati medi con una polarizzazione degli esiti tra le regioni centro-settentrionali e quelle del Mezzogiorno.
In alcune regioni del Sud (in particolare Campania, Calabria, Sicilia) si osserva un numero elevato di allievi con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in matematica.

Per la seconda volta, (la prima è stata nel 2018), gli allievi della V elementare hanno sostenuto anche una prova d’inglese, divisa in due parti: lettura (reading) e ascolto (listening).
I programmi prevedono che alla fine della V elementare i bambini raggiungano il livello A1 del quadro europeo di riferimento delle lingue.
A livello nazionale, la percentuale di allievi che raggiunge questo traguardo è buona: l’88,3% per la lettura e l’84% per l’ascolto.
In particolare nell’ascolto si riscontra un miglioramento rispetto al 2018 (+5,8%).
Le regioni del Mezzogiorno sono quelle che evidenziano variazioni positive più rilevanti rispetto al 2018,
anche se i risultati assoluti permangono meno soddisfacenti di quelli del centro-nord.
Le prove Invalsi di Inglese sembrerebbero quindi aver messo in moto un processo positivo del quale si stanno giovando soprattutto le aree più deboli.


Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado.
Rispetto al 2018 si riscontrano leggeri miglioramenti nella percentuale di allievi che raggiungono i traguardi previsti dai programmi:
italiano (+0,03%), matematica (+1,42%), inglese‐lettura (+3,68%) e inglese‐ascolto (+3,67%).

Il problema maggiore rimane la forte differenza all’interno del Paese, tra Nord e Sud, soprattutto in matematica e in inglese.

In Campania, Sicilia e Sardegna la percentuale di allievi che in italiano non raggiunge i traguardi previsti per la terza media supera il 40%
– contro il 34% a livello nazionale – per raggiungere oltre il 50% in Calabria.

Per la matematica la situazione è ancora più preoccupante.
Se a livello nazionale quasi il 40% degli studenti non raggiunge i traguardi previsti dai programmi,
risultato certamente poco confortante, tale percentuale supera ampiamente il 50% in Campania, Sicilia e Sardegna, sino a sfiorare il 60% in Calabria.

Anche per la prova d’inglese si osservano risultati molto diversi all’interno del Paese
. Nella prova di lettura il 77,6% degli studenti raggiunge il traguardo previsto al termine della terza media (A2),
con valori ampiamente superiori all’80% in tutte le regioni del Nord e nelle Marche.
Tali valori scendono drasticamente al Sud, dove in Sicilia e Calabria solo il 60% degli studenti raggiunge l’A2, ma anche in Sardegna e Campania tale percentuale si alza di pochi punti.

“Sebbene in leggero miglioramento rispetto al 2018, gli esiti degli studenti al termine della terza media – spiegano i ricercatori Invalsi –
non paiono particolarmente brillanti, poiché ancora larghe quote di allievi non raggiungono quanto sarebbe previsto dai programmi nazionali.

Tuttavia, il problema maggiore rimane soprattutto la differenza molto rilevante tra le regioni.
Differenza che nei fatti vanifica l’uguaglianza di opportunità formativa per tutti, mostrando che la vera inclusione,
ossia quella che garantisce buoni livelli di competenza a molti, se non proprio a tutti, è ancora un traguardo lontano”.

Infine le scuole superiori.
A livello nazionale circa 7 ragazzi su 10 in Italiano (69,6%) e 6 su 10 (62,2%) in matematica raggiungono i traguardi previsti
al termine del biennio della scuola superiore, senza variazioni di rilievo rispetto al 2018.

Il problema maggiore rimane la forte differenza all’interno del Paese tra nord e sud, soprattutto in matematica.

Con la sola eccezione dell’Abruzzo e del Molise, in tutte le regioni del Mezzogiorno
gli allievi che non raggiungono i traguardi previsti per la II superiore in italiano sono circa il 40%
,
con punte del 47% in Calabria e Sardegna, quasi 5 allievi su 10.

Per la matematica la situazione è ancora più preoccupante.
In Campania il 53,8% degli studenti non raggiunge i traguardi previsti al termine della II superiore, in Calabria sono il 59,4%, in Sicilia il 56,5% e in Sardegna il 52,7%.

La principale novità del 2019 è stata l’introduzione delle prove anche al termine della scuola superiore.

Quanto si osserva in tutti i gradi scolastici in cui si svolgono i test Invalsi risulta ancora più evidente in V superiore,
dove le differenze territoriali diventano più forti, disegnando, di fatto, un’Italia divisa da Nord a Sud in tre parti.

In italiano, la percentuale di allievi che raggiungono risultati almeno adeguati è il 51% in Campania (-14,4% rispetto all’Italia),
il 46% in Calabria (-19,4% rispetto all’Italia) e il 49% in Sicilia (-16,4% rispetto all’Italia).

Ma le differenze crescono ancora in matematica, dove la percentuale di allievi che raggiungono risultati almeno adeguati
è il 39,6% in Campania (-18,6% rispetto all’Italia), il 36,9% in Calabria (-21,3% rispetto all’Italia), il 39,2% in Sicilia (-19% rispetto all’Italia) e il 41,4% in Sardegna (-16,8% rispetto all’Italia).
 
La hostess è stata impeccabile. Averne così.
Dal punto di vista strettamente igienico nessuna meraviglia:
a contatto col sedile e con lo schienale dei mezzi pubblici non si dovrebbe stare a pelle nuda, per ovvi motivi (sporco, sudore, dermatiti).
Forse hanno solo fatto rispettare il regolamento. Uno/a che si sedesse in costume sul nostro divano credo che ci darebbe molto fastidio....
Se era "caucasica" era solo una maleducata esibizionista, indegno spettacolo per i bambini. Adesso e' una vittima di razzismo.
Gli standard appunto....LE REGOLE. Altro che razzismo.

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Rowe ha raccontato che lei e suo figlio di 8 anni stavano per prendere posto sull'aereo quando un'assistente le ha chiesto se avesse una giacca.
Lei ha risposto di no. Alla donna è stato ordinato di abbandonare l'aereo perché il suo pagliaccetto era troppo striminzito.
Se non avesse trovato una soluzione, non sarebbe potuta tornare a bordo.

«Mi sentivo impotente», ha detto. «Non c'era nulla che potessi fare in quel momento se non rinunciare ai miei soldi e al mio posto per difendere la mia posizione».
La donna ha dovuto legare alla vita una coperta che le è stata fornita dall'equipaggio per poter tornare al suo posto.

«Nei miei confronti non c'è stata nessuna empatia, niente scuse. Mi sono sentita umiliata.
Come medico conosco l'impatto negativo del razzismo sulla salute e sto parlando
perché spero che nessun altro debba sopportare quello che ho sopportato io solo perché si adattano agli standard».
 
L'ennesimo episodio di violenza si è verificato a Terracina, in provincia di Latina.
Qui la giovane è stata avvicinata e dunque importunata dai due extracomunitari, che sono passati presto dalle parole ai fatti, assalendola fisicamente.

I responsabili dell’accaduto sono un iracheno di vent'anni e un egiziano di trenta; arrestati dalle forze dell’ordine, sono stati condotti in carcere.

Il Dicastero ha reso noto che il 20enne aveva già fatto richiesta di asilo politico in Svezia, incassando però tre dinieghi;
in seguito si era spostato nella vicina Finlandia e quindi in Italia: qui ha impugnato il provvedimento di trasferimento in Svezia,
con udienza fissata nel 2020, di cui il Viminale stesso ne chiederà l'anticipazione.
 
Povera Italia. In che mani siamo finiti. D'altra parte non hanno altro mezzo.
Le elezioni li hanno condannati .....e sarà così per parecchi anni. Adattiamoci.

La decisione della toga agrigentina ha fatto parecchio discutere.
La Vella ha infatti sostenuto la necessità da parte della capitana della Sea Watch di entrare nel porto di Lampedusa
sottolineando i rischi che correvano i migranti a bordo della nave dell'ong tedesca.

Adesso il Consiglio superiore della Magistratura ha deciso di aprire una pratica a tutela del gip.

La richiesta è arrivata dal Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli.
Mercoledì scorso era partita infatti l'istanza con la firma di tutti i consiglieri togati del Csm.
Al centro della pratica gli attacchi e le critiche ricevute dal gip dopo la sua decisione da parte di diversi esponenti del mondo politico,
tra questi il ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Adesso la prima commissione dovrà esaminare e discutere la pratica.

Di fatto dunque il Csm si schiera dalla parte del gip e prova a metterla a riparo dagli attacchi di questi giorni.

Intanto sul fronte delle indagini, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella,
hanno convalidato il sequestro della Alex di Mediterranea che era stato predisposto dalla Guardia di Finanza nella notte tra sabato e domenica.

Il sequestro comunque è passato da preventivo a probatorio.

In questo senso c'è il rischio che, come già accaduto in passato, al termine dei riscontri di indagine la nave possa essere dissequestrata e quindi tornare in mare.
 

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