FOREX FOCUS: ecco perche' andare short sugli energetici (Gam)
MILANO (MF-DJ)--"Il 2015 e' stato l'anno piu' duro per il mercato delle materie prime dal 2008 e, a sua volta, ha impattato sulle valute degli emergenti e sulle attese d'inflazione su scala globale".
Lo afferma Christian Gerlach, gestore delle strategie sulle commodity di Gam, puntualizzando che, da inizio anno, solamente quattro delle 66 materie prime che l'esperto monitora sul mercato "future" sono in territorio positivo: succo d'arancia, cacao, zucchero e cotone.
Questo paniere di commodity agricole e' riuscito a resistere al calo delle altre materie prime piu' cicliche, dato che, nel loro caso, i prezzi sono supportati dai fattori di rischio legati al meteo, nella fattispecie dal fenomeno del "Nino". Per il gestore si tratta comunque di un elemento di supporto che e' probabile venga presto meno.
La materia prima che ha fatto registrare la piu' significativa perdita di valore nel corso del 2015 e' stata il bitume, che e' crollato del 50% sullo Shanghai futures exchange. Altre consistenti perdite sono state quelle fatte segnare dal nickel, dai minerali ferrosi e dall'acciaio - tutti in perdita del 35% - a causa della loro esposizione al rallentamento dell'economia cinese e al suo processo di ribilanciamento in corso, lontano dagli investimenti.
Il processo di ribilanciamento dell'economia cinese infatti e' particolarmente negativo per il mercato delle materie prime perche' Pechino e' tra i maggiori consumatori di commodity a livello globale. Nel 2008 la Cina abbandono' il suo modello di crescita guidato dalle esportazioni con la decisione del Governo di sostenere la domanda attraverso spese dirette alle infrastrutture. Oggi, l'aspetto principale e' l'indebolimento della domanda di materie prime da parte dei mercati emergenti piuttosto che il crollo nei prezzi del petrolio o la decisione dell'Opec sui tagli alla produzione.
Il mercato delle materie prime continua poi a fronteggiare l'aumento su scala globale delle scorte in giacenza. Nel medio periodo, il gestore immagina due scenari: il primo dato dai rialzi del dollaro, un fruttuoso processo di ribilanciamento dell'economia cinese e la ripresa delle economie emergenti sono elementi di supporto per le commodity cicliche. Tuttavia, precisa Gerlach, si tratta di uno scenario che difficilmente si realizzera' presto.
Il secondo scenario prevede che il continuo rialzo del dollaro, i tassi di interesse americani lievemente in aumento e i tassi di interesse reali di pari passo siano elementi in grado di spingere le commodity ancora piu' in basso. Le recessioni al di la' del comparto degli emergenti e la svalutazione del renminbi culminerebbero in un ulteriore decremento del 20% nei prezzi attuali delle materie prime.
Per l'esperto, la posizione short piu' significativa in portafoglio e' rappresentata dagli energetici, settore in cui l'accumulo di scorte in giacenza continuera' ad aumentare. "Siamo posizionati in direzione di un'ulteriore turbolenza nel settore dei ciclici", sottolinea Gerlach, che aggiunge che "e' difficile immaginare, senza un indebolimento del dollaro, come il mercato delle materie prime possa riprendersi e come l'inflazione possa risalire". Inoltre, e' probabile che qualsiasi rally sul mercato del greggio sia insostenibile dato l'alto livello di scorte in giacenza.