Certificati di investimento - Cap. 1 (23 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

NoWay

It's time to play the game
Ragazzi, ammetto che nelle ultime settimane ho perso un po' di vista (si fa per dire) il mondo dei certificati ma nel mettere a posto i conti di fine mese non mi ci sto raccapezzando più.

Che voi sappiate XS1144042337, con data di rilevamento 15 gennaio, ha pagato la cedola?

:help:

Caspita... ma certo che ha pagato... :up:
 

NoWay

It's time to play the game
Sempre in tema di diverse visioni di quanto succederà...

Lorenzo Raffo - FMagazine:

"Vale allora la pena sentirli i gestori professionali. Il primo allarme che lanciano riguarda la situazione statunitense, dove la differenza di rendimento fra i Treasury a 10 anni e quelli a 2 anni scende, con la conseguenza che si appiattisce la curva, situazione che ha un significato: la politica monetaria non riesce ad avere effetti concreti nella fase attuale. Per chi investe ciò comporta una serie di rischi: la Fed rallenterà il rialzo dei tassi (non ne farà quattro ma forse due o forse uno nel 2016 – questo report lo aveva previsto settimane fa!) e il dollaro non si rafforzerà di molto sull’euro: al massimo viene visto a 1,05, se va bene. La conseguenza? Potrebbero avvantaggiarsene gli emergenti – e quindi le loro valute – verso cui correrebbero maggiori capitali. Il pericolo più grande? Che la Bce incrementi il suo Quantitative Easing e la Fed – invece di aumentare i tassi – faccia addirittura un passo indietro. Se ciò succedesse l’unico asset da comprare sarebbe la volatilità riferita ai mercati azionari! In realtà i gestori – in presenza di un tale evento – auspicherebbero “di vendere tutto e andare a casa!”. Probabilità? Poche, ma assimilabili al classico Cigno Nero. C’è anche chi dice l’opposto e riporta alla notizia di apertura: attenzione ai titoli di Stato dell’eurozona, soprattutto a tasso fisso, che non prezzano correttamente il rischio insito. Se il quadro è questo, un solo consiglio trova quasi tutti d’accordo: high yield, high yield! Che però stanno andando male e vanno comunque trattati quasi soltanto con specifici Etf. In estrema sintesi: il 2016 non sarà facile nemmeno per gli obbligazionisti, fra l’altro colpiti da “strane” ristrutturazioni di alcune emissioni in vari Paesi europei da parte di società non sempre sull’orlo del baratro. Una storia curiosa che richiederebbe troppo spazio per essere raccontata".
 

NoWay

It's time to play the game
ENI - Deutsche Bank taglia il target a 15 euro da 16, Bnp Paribas a 11

Eni (ENI.MI) sotto i riflettori.

In un report sul settore petrolifero, stamattina gli analisti di Deustche Bank hanno tagliato il giudizio sul titolo a 15 euro dai 16 precedenti. Il titolo ha chiuso venerdì a 13,28 euro, dunque gli analisti tedeschi scommettono in un upside del 13%.
Più pessimisti i colleghi di Bnp Paribas che hanno ridotto il target price a 11 euro, -4% dal precedente prezzo obiettivo.
 

triale

Forumer storico
oggi da seguire xs1119067426... autocallable sul filo... sarebbe utile segnalare gli autocallable in rilevazione per operazioni a brevissimo...
 

atuttotrading

Forumer attivo
Non ho capito cosa intendi dicendo che è una scommessa. Io intendevo sottolineare che la presenza di una barriera ci dà la possibilità di guadagnare anche se il sottostante registra una perdita significativa.

Intendevo dire che, se tieni il certi "discreto" sperando, "scommetti" che il giorno X della rilevazione il sottostante sia sopra la barriera Y. Può andare bene: allora sai quanto ti rientra in tasca. Può andare male o malissimo e non sai quanto ti rientra in tasca. Potrebbe anche accadere che il giorno X il sottostante sia di poco sotto Y e perdi ma il giorno dopo o due giorni dopo è sopra e magari avresti avuto il 30 o 40% di più.... Con l'azione e un piano prestabilito, operando su titoli molto liquidi, è difficile che possa accadere.
In altre parole, non si riesce a "controllare" il rischio dell'operazione.
Meglio con gli exanini dove almeno sei sicuro che esiste una stop loss del 40% circa (con 1000 di prezzo di emissione) che è un'enormità ma almeno lo sai e prendendo le cedole (a memoria) e magari comprando sotto 1000 sul mercato il potenziale loss lo riduci.
OVVIAMENTE IN MERCATI LATERALI, MODERATAMENTE RIBASSISTI O MODERATAMENTE RIALZISTI I CERTIFICATI SI COMPORTERANNO MOLTO BENE. Ma nel periodo medio-lingo chi può dirlo come si muoverà il sottostante?
Ma non ci sono problemi. L'importante è conoscere cosa si sta comprando. Ognuno poi ha il suo profilo di rischio, mezzi e capacità di sopportare la volatilità e illiquidità degli strumenti.
 

amanita

Forumer storico
ENI - Deutsche Bank taglia il target a 15 euro da 16, Bnp Paribas a 11

Eni (ENI.MI) sotto i riflettori.

In un report sul settore petrolifero, stamattina gli analisti di Deustche Bank hanno tagliato il giudizio sul titolo a 15 euro dai 16 precedenti. Il titolo ha chiuso venerdì a 13,28 euro, dunque gli analisti tedeschi scommettono in un upside del 13%.
Più pessimisti i colleghi di Bnp Paribas che hanno ridotto il target price a 11 euro, -4% dal precedente prezzo obiettivo.

Confortante la perfetta uguale visione. Sembra il vaticinio del mago Otelma ....
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto