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TOP STORIES MONDO: Cina ok nel 2016, ma nel 2017 rischia
MILANO (MF-DJ)--Il Pil della Cina è cresciuto del 6,8% a livello annuale nel 4* trimestre, in lieve accelerazione rispetto all'incremento del 6,7% dei tre mesi precedenti e leggermente al di sopra delle attese (+6,7% a/a).
Per quanto riguarda l'intero 2016 il prodotto interno lordo si è espanso del 6,7%, all'interno del range fissato da Pechino (6,5-7%), ma diversi economisti fanno notare che la performance positiva di fine hanno è dovuta soprattutto al denaro facile concesso dalla Banca centrale e all'ingente spesa pubblica di Pechino.
"Il quarto trimestre è stato piuttosto solido, ma vediamo segnali di rischi al ribasso", puntualizza Shuang Ding, economista di Standard Chartered Bank, ricordando che nel 2017 "le rifome saranno incrementali, non radicali, perchè la stabilitá" e non la crescita "sará la prioritá" delle autoritá di Pechino.
"Stabilitá sará la nuova parola chiave quest'anno, e non solo sul fronte economico, ma anche finanziario e sociale", precisa Haibin Zhu, economista di Jp Morgan.
Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente alzato la stima di crescita del Pil della Cina nel 2017 di 0,3 punti percentuali al 6,5%, ma ha messo in guardia Pechino dai rischi dell'eccessivo indebitamento e di un forte rallentamento della performance economica nei prossimi anni.
Il Paese asiatico inoltre deve affrontare un contesto esterno sempre piú sfidante, vista anche la vittoria alle elezioni Usa di Donald Trump che si è mostrato scettico sia sul tema della globalzzazione che su quello del libero scambio.
TOP STORIES MONDO: Cina ok nel 2016, ma nel 2017 rischia
MILANO (MF-DJ)--Il Pil della Cina è cresciuto del 6,8% a livello annuale nel 4* trimestre, in lieve accelerazione rispetto all'incremento del 6,7% dei tre mesi precedenti e leggermente al di sopra delle attese (+6,7% a/a).
Per quanto riguarda l'intero 2016 il prodotto interno lordo si è espanso del 6,7%, all'interno del range fissato da Pechino (6,5-7%), ma diversi economisti fanno notare che la performance positiva di fine hanno è dovuta soprattutto al denaro facile concesso dalla Banca centrale e all'ingente spesa pubblica di Pechino.
"Il quarto trimestre è stato piuttosto solido, ma vediamo segnali di rischi al ribasso", puntualizza Shuang Ding, economista di Standard Chartered Bank, ricordando che nel 2017 "le rifome saranno incrementali, non radicali, perchè la stabilitá" e non la crescita "sará la prioritá" delle autoritá di Pechino.
"Stabilitá sará la nuova parola chiave quest'anno, e non solo sul fronte economico, ma anche finanziario e sociale", precisa Haibin Zhu, economista di Jp Morgan.
Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente alzato la stima di crescita del Pil della Cina nel 2017 di 0,3 punti percentuali al 6,5%, ma ha messo in guardia Pechino dai rischi dell'eccessivo indebitamento e di un forte rallentamento della performance economica nei prossimi anni.
Il Paese asiatico inoltre deve affrontare un contesto esterno sempre piú sfidante, vista anche la vittoria alle elezioni Usa di Donald Trump che si è mostrato scettico sia sul tema della globalzzazione che su quello del libero scambio.
