Certificati di investimento - Cap. 2

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Gioxi, se il forward è a 89 significa che triplicando l'utile, ho detto triplicando l'utile e se il titolo non sale più il p/e diventa 89 che è ancora una follia! possono vederla anche a 3.000 , ma io mi chiedo cosa fumano prima di produrre certe analisi . E Amazon tratta i dipendenti come schiavi con stipendi se così si possono chiamare ridicoli ! salvo che per Bezos. Se negli Usa dovessero usare parametri più standard di valutazione, il Nasdaq dovrebbe circolare beh lasciamo perdere il livello , altrimenti poi dite cosa fumo io.
Il P/E medio della borsa Usa mi sembra che navighi attorno a 16 , attualmente il Cape Shiller viaggia sopra a 33 e livelli più alti o simili si sono visti solo nel 1929 e nel 2000 fai un pò tu e dimmi se devo scegliere sottostanti Usa, io no. E purtroppo nonostante la estrema sottovalutazione del nostro listino o almeno di gran parte di esso se di la si mette a piovere di qua rischia di grandinare , io spero che per una volta viste certe quotazioni il FtseMib possa reggere di più di altri.
 


► Ricavi di Gruppo: 9,5 miliardi di euro, +1,5% YoY (su base organica)
► EBITDA di Gruppo: 4 miliardi di euro, stabile YoY (su base organica e al netto degli oneri non ricorrenti e dei “one-off”)
► EBIT di Gruppo: 1,8 miliardi di euro, -2,3% YoY (su base organica e al netto degli oneri non ricorrenti e dei “one-off”)
► Utile di Gruppo: 618 milioni di euro, +3,7% YoY
► Indebitamento finanziario netto rettificato di Gruppo: 25.141 milioni di euro (-167 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017)

Da notare: i numeri che voglio esser emessi in risalto, vengono riportati in miliardi di euro (anche soli 1,8 miliardi di EBIT); i numeri che vogliono essere sminuiti vengono riportati in milioni di euro, anche se si tratta di cifre rilevanti (25 mila milioni di euro di indebitamento: non veniva piu' semplice scrivere 25 miliardi? :D)

POTERI della comunicazione efficace :D :D :D
 
AMZN Amazon.com, Inc. Stock Quote

Amazon : P/E a 284 ma forward p/e a 89 e c'è chi la "vede" oltre 2000$ :brr:
Qui non si tratta di essere negativi o positivi rialzisti o ribassisti, ma si tratta di guardare le cose per quelle che sono, le quotazioni dei titoli americani sono da un punto di vista "oggettivo" vicino allo stato di folle, almeno rispetto ai tradizionali metodi di valutazione; per giustificarli oggi occorre sconfinare oltre la fantasia. E' vero che il mercato ha sempre ragione, verissimo, e fino a prova contraria, ma se ci sono aziende che quotano non x volte l'utile ma x volte il fatturato, significa che il mercato non è sano, e va bene se uno ha un orizzonte temporale breve non è detto che debba succedere chissà cosa, ma nel medio , come le scadenze dei certificati, allora il discorso è diverso. Tesla ne è l'esempio, quattro chiacchiere e il titolo è scivolato in nemmeno un mese di 50 dollari. Un esempio: Amazon capitalizza circa 900 miliardi di dollari, UNA VOLTA E MEZZO l'intero listino italiano, fattura meno di 200 miliardi di dollari, quindi ha un rapporto di 5 che gli analisti normali definiscono folle ! si dirà farà una paccata di utili , beh non direi perchè solo nell'ultimo trimestre per la prima volta ha passato il miliardo !, l'anno scorso mi sembra poco più di 3 in un anno , quindi a quanto il P/E ? siamo poco sotto 300 !!! Per la cronaca ISP da solo ha prodotto un risultato doppio di Amazon . Qualcuno dirà , però ha prospettive , certo , ma cosa sono tutti titoli quotati con prospettive di moltiplicare per dieci l'utile ? E Amazon non è l'eccezione ma la regola! Per questo sostengo che un profilo di rischio "aggressivo" , non deve scivolare nel profilo "fantasioso". Poi come sempre ognuno con i propri quattrini fa un pò quello che gli pare, ma qua siamo per scambiare pareri e forse è meglio un monito in più in questo momento che un incoraggiamento. L'open interest sui future su un pò tutti i mercati in fortissimo ridimensionamento rispetto al passato, non in coerenza con l'andamento di essi quindi , esprime da parte degli operatori quanto meno uno stato di "dubbio". Certo poi ci sono certificati e certifcati barriere anche molto protettive ma qua entriamo già più nello specifico.

tutto vero, ed il ragionamento non fa una piega. C'è poi da raccontare la storia e le cose accadute. A fine 2016 amazon stava intorno i 900 dollari e in un certificato della serie commerz era lo strike che non riusciva a tenere, poi evidentemente lo raggiunge e il certificato rimborsa. Si diceva allora che amazon aveva un valore troppo alto e che da li ad un momento sarebbe crollato. Ora sta a credo 1.800, il doppio e ciò che si dice è esattamente la stessa cosa di allora.
E' evidente che la mia non può essere un'analisi ne un motivo per decidere su cosa investire, ma è un'osservazione sul fatto che l'ideale sarebbe sempre trovare strumenti che ti permettono di seguire un trend e non tentare di capire e ragionare (con argomenti assolutamente validi) sul perchè dovrebbe interrompere quel trend o fare altro e, quindi, tentare di anticipare dei movimenti.
L'unico problema è cercare quesgli strumenti che ti permettono di reagire il più velocemente possibile ad un cambio di trend senza rimanerci bloccato o perdere molto dell'eventuale precedente guadagno (se c'è stato). E secondo me i certificati (almeno quelli con basket di azioni e cedole trimestrali o anche mensili) non sono proprio gli strumenti adatti a reagire con immediatezza.
 
Gioxi, se il forward è a 89 significa che triplicando l'utile, ho detto triplicando l'utile e se il titolo non sale più il p/e diventa 89 che è ancora una follia! possono vederla anche a 3.000 , ma io mi chiedo cosa fumano prima di produrre certe analisi . E Amazon tratta i dipendenti come schiavi con stipendi se così si possono chiamare ridicoli ! salvo che per Bezos. Se negli Usa dovessero usare parametri più standard di valutazione, il Nasdaq dovrebbe circolare beh lasciamo perdere il livello , altrimenti poi dite cosa fumo io.
Il P/E medio della borsa Usa mi sembra che navighi attorno a 16 , attualmente il Cape Shiller viaggia sopra a 33 e livelli più alti o simili si sono visti solo nel 1929 e nel 2000 fai un pò tu e dimmi se devo scegliere sottostanti Usa, io no. E purtroppo nonostante la estrema sottovalutazione del nostro listino o almeno di gran parte di esso se di la si mette a piovere di qua rischia di grandinare , io spero che per una volta viste certe quotazioni il FtseMib possa reggere di più di altri.
purtroppo siamo ben più in alto ...sull S&P500 (SPY) e sul DJ (DIA) siamo all' incirca a 24
 
Ultima modifica:
Qui non si tratta di essere negativi o positivi rialzisti o ribassisti, ma si tratta di guardare le cose per quelle che sono, le quotazioni dei titoli americani sono da un punto di vista "oggettivo" vicino allo stato di folle, almeno rispetto ai tradizionali metodi di valutazione; per giustificarli oggi occorre sconfinare oltre la fantasia. E' vero che il mercato ha sempre ragione, verissimo, e fino a prova contraria, ma se ci sono aziende che quotano non x volte l'utile ma x volte il fatturato, significa che il mercato non è sano, e va bene se uno ha un orizzonte temporale breve non è detto che debba succedere chissà cosa, ma nel medio , come le scadenze dei certificati, allora il discorso è diverso. Tesla ne è l'esempio, quattro chiacchiere e il titolo è scivolato in nemmeno un mese di 50 dollari. Un esempio: Amazon capitalizza circa 900 miliardi di dollari, UNA VOLTA E MEZZO l'intero listino italiano, fattura meno di 200 miliardi di dollari, quindi ha un rapporto di 5 che gli analisti normali definiscono folle ! si dirà farà una paccata di utili , beh non direi perchè solo nell'ultimo trimestre per la prima volta ha passato il miliardo !, l'anno scorso mi sembra poco più di 3 in un anno , quindi a quanto il P/E ? siamo poco sotto 300 !!! Per la cronaca ISP da solo ha prodotto un risultato doppio di Amazon . Qualcuno dirà , però ha prospettive , certo , ma cosa sono tutti titoli quotati con prospettive di moltiplicare per dieci l'utile ? E Amazon non è l'eccezione ma la regola! Per questo sostengo che un profilo di rischio "aggressivo" , non deve scivolare nel profilo "fantasioso". Poi come sempre ognuno con i propri quattrini fa un pò quello che gli pare, ma qua siamo per scambiare pareri e forse è meglio un monito in più in questo momento che un incoraggiamento. L'open interest sui future su un pò tutti i mercati in fortissimo ridimensionamento rispetto al passato, non in coerenza con l'andamento di essi quindi , esprime da parte degli operatori quanto meno uno stato di "dubbio". Certo poi ci sono certificati e certifcati barriere anche molto protettive ma qua entriamo già più nello specifico.

Condivido in pieno l'analisi ma osservo che il Nasdaq (inteso come complesso dei suoi titoli) di sua natura e storia risponde a quotazioni con metro sensibilmente diverso da quello degli altri mercati a cominciare dal Dow Jones, più simile alla logica tradizionale degli altri mercati europei .
Anche la volatilità del NAsdaq è superiore a quella del DJ.
Dopo la scoppio della bolla tecnologica del 2001 il NAsdaq ha impiegato quasi 15 anni a riornare su quei valori di indice, mentre il DJ è ritornato molto più rapidamente.
Gli investimenti sul NAsdaq possono quindi dare dei profitti notevoli ma la cautela va triplicata e le perdite vanno messe in preventivo...
 
La crociata dei dazi di Donald Trump - che oggi incontra a Washington il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker - comincia a costare cara a settori cruciali dell'economia americana: automotive, tech, agricoltura, alluminio. Non a caso l'amministrazione Usa ieri sera ha annunciato aiuti - si parla di 12 miliardi di dollari - per attenuare l'impatto sul settore agricolo, uno dei più colpiti.
Il Sole 24 ore

Donald Tafazzi Trump.
 
Wallygo il p/e medio a cui mi riferivo è il Cape Shiller ed è circa a 16 contro i 33 attuali.

CarloConti: perfetto se uno è "consapevole" che capitalizzare 5 volte il fatturato tutto sommato può anche non essere troppo importante ok.

Chiudo, ma comprereste mai per 900 miliardi di dollari un'azienda che nel suo massimo splendore ( per ora ) produce profitti a malapena per 4 , nonostante i costi del personale da schiavitù ? Se la risposta è si allora ok si possono scegliere certificati con sottostante Amazon o altri simili, ma se la risposta è no, occorre cercare altro, ma non è detto che uno non debba investire.
 
Wallygo il p/e medio a cui mi riferivo è il Cape Shiller ed è circa a 16 contro i 33 attuali.

CarloConti: perfetto se uno è "consapevole" che capitalizzare 5 volte il fatturato tutto sommato può anche non essere troppo importante ok.

Chiudo, ma comprereste mai per 900 miliardi di dollari un'azienda che nel suo massimo splendore ( per ora ) produce profitti a malapena per 4 , nonostante i costi del personale da schiavitù ? Se la risposta è si allora ok si possono scegliere certificati con sottostante Amazon o altri simili, ma se la risposta è no, occorre cercare altro, ma non è detto che uno non debba investire.
no, non la comprerei. Non la comprerei ragionando sui famosi fondamentali e leggendo i numeri. Poi vi è un'altra visione quella che i corsi azionari sono, o sembrano essere, tutt'altra cosa rispetto ai fondamentali, ma seguono direzioni che non hanno sempre una spiegazione logica. A questo punto, con questa visione, si vede un andamento di un numero (che si chiama amazon) e che in due anni è ininterrottamente cresciuto facendo + 150% (mi butto ma non ho verificato). Da qui un'altra domanda: Voi investireste in un "numero" (che per caso si chiama amazon) che fa +150% ininterrottamente crescente (trend rialzista) o in un numero (che si può chiamare ISP o UNI) che fa -20% ininterrottamente (trend ribassista)?
In buona sostanza, per investire (chiaramente semplificando) conta studiare e approfondire i fondamentali e la logica che sottende un valore o, più semplicemente, seguire un trend?
 
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