Ognuno è libero di pensarla a proprio modo; credo sia comunque opportuno ascoltare sempre ANCHE l'altra campana con la dovuta attenzione per cercare, con buona approssimazione, di giungere ad una sintesi il più obiettiva possibile.
Considerando il dibattito politico di questi ultimi anni, assistiamo ad una progressiva polarizzazione attorno a 3 macro atteggiamenti: massima apertura (con ideologie e finalità molto difformi), massima chiusura (ideologie e finalità molto difformi) e negazionismo/menefreghismo.
SI, trovo ampiamente sostenibile ognuno di questi atteggiamenti...SE e solo SE alla propria presa di posizione (democraticamente sostenuta) seguono leggi ed atti formali trasparenti ed in piena assunzione di responsabilità, stanziamento di budget opportuno e non ridicolo, fatti e non mera propaganda arcobaleno o nero pece.
LEGGE uguale per TUTTI, uomini uguali tra loro...senza sconti ne per chi accoglie, ne per chi giunge.
Senza dimenticare che, a risorse limitate (anche per volontà dell'UE), chi si trova ai margini della società e dev'essere aiutato per "n" motivi, spesso non arriva dall'altra parte del mondo ma è un tuo cittadino europeo.
Lo si fà per spirito umanitario o per abbassare i costi (lavoro, welfare, sostegno demografico etc, etc leggasi Kalergi) in un mercato agonizzante?
Oppure, è ignorante e becero razzismo o semplice bisogno di legalità?
Al contrario, concentrarsi pienamente su di una svolta green ed ignorare "l'emergenza umanitaria" (ove presente) è da meschini misantropi o da veri atlantidei?
Per volontà di questa "non politica" sembra che le posizioni non possano trovare una sintesi o una composizione di compromesso (ahhhhhh.....la tanto maledetta balena bianca italiota...)
Ed invece, la questione "immigrazione" è divenuta ottima arma di distrazione di massa in un EU agonizzante, a più velocità, contraddistinta da un'imbarazzante eterogeneità interna sostenuta ed in molti casi colpevolmente incentivata da un corpo normativo evidentemente non all'altezza (o machiavellicamente ordito). Naviga a vista, senza direzione, senza solido futuro, temo.
Non ci sono regole che valgano per tutti (beh, nemmeno l'euro in effetti), non ci sono "controllori" che vogliano guardare oltre il bilancio comunitario; abbiamo altresì burocrati impegnati in costante ricerca di consenso e visibilità, distinti signori "nessuno" che dopo lungo anonimato cercano di ritagliarsi classici bocconi di notorietà prima di perdere l'incarico.
Insomma, dopo l'esempio mediterraneo di anarchia burocratizzata tanto vituperato dai paesi del nord Europa, pare davvero che l'unione si sia trasformata nella sua stessa nemesi.
E, in tempi molesti come gli odierni, quando si è alla ricerca di nuova leadership (la locomotiva Germania non SEMBRA più politicamente inarrestabile), les souris dansent, ad ogni costo.
Da italiano diversamente giovane mi sono un attimino scocciato di sentirmi addebitare ogni possibile responsabilità circa l'attuale situazione mondiale...(dal colonialismo europeo passando per la mafia, dall'evangelizzazione criminale dei "nuovi mondi" al fascismo, dal gioco dell'oca del pareggio di bilancio al buco dell'ozono...).
Ed il concetto "è solo colpa vostra" o vale per tutti o non vale per nessuno...
Task force in Italia per rischio razzismo? Fa sorridere ma vengano pure...spero proseguano il tour anche negli altri paesi dell'unione, nel blocco est ad esempio, nel Benelux (che oltretutto gli è così vicino...)...
Ma, a titolo d'esempio, un double check sulla situazione del franco africano, un w-end a Ventimiglia ed un mese premio in una banlieue a scelta, no?
A chiunque, me per primo, sento sempre di suggerire il consiglio del buon Guido Angeli: "Provare per credere!"