Italia M5S-Lega: per l’Ue è peggio della Brexit
A fronte di chi è pronto a scommettere sul colpo di grazia prossimo a colpire l’Italia, c’è anche chi sottolinea che, più che l’Italia, a rischiare è l’intera Unione europea, tanto che viene da considerare l’ipotesi che, alla fine sia Bruxelles a dover chinare il capo, di fronte ai “signor no” di Lega e M5S.
E’ l’ipotesi che affronta Bloomberg, in un articolo che mette l’Unione europea sull’attenti. “Europe’s Italian Problem Is Bigger than Brexit”: ossia, per l’Europa il problema italiano è più grande della Brexit.
L’incubo del divorzio del Regno Unito dal blocco Ue sembra ormai alle spalle – almeno per quanto riguarda la tenuta dell’Europa – tanto che lo stesso Michel Barnier, responsabile Ue delle trattative sulla Brexit, può permettersi di dire che il continente, pur se orfano degli UK, andrà avanti, come se alla fine non fosse successo nulla di davvero importante.
D’altronde, il Regno Unito ha sempre avuto una sua propria banca centrale: Bank of England, e ha continuato a rimanere fedele alla sterlina, dicendo no all’Unione monetaria. Così facendo, ha anche impedito che il suo addio facesse grandi danni all’Europa.
Certo, il divorzio rimane doloroso, per entrambe le controparti. Ma, anche se non in punta di piedi, Londra lascerà il blocco Ue senza alimentare dubbi sull’esistenza dell’euro: semplicemente, perchè non si trova nella posizione di farlo. E questo non è un dettaglio.
L’Italia è tutta un’altra storia: per quanto snobbata e spesso derisa dai vari funzionari europei di turno, Roma è un tassello imprescindibile del puzzle dell’euro. L’Italia, scrive Bloomberg, fa parte dell’Eurozona ed è un membro core del progetto europeo. E questo la mette in una posizione decisamente migliore per danneggiare il progetto dall’interno.
Inoltre, per quanto perennemente rimproverata di non fare bene i compiti assegnati dai maestri di Bruxelles, essendo la terza economia dell’Europa, l’Italia “è troppo grande per poter essere ignorata o per essere costretta alla sottomissione”.
In realtà proprio la lunga lista di “problemi economici e finanziari irrisolti – Bloomberg cita il basso tenore di vita, l’elevata disoccupazione, il sistema bancario fragile, che si affiancano a un debito pubblico parallizzante – è un punto a favore del suo potere contrattuale: una eventuale nuova “crisi economica o finanziaria, infatti, difficilmente rimarrebbe confinata all’Italia”.
Se la Brexit non è stata capace di buttare giù la struttura dell’Unione europea l’Italia potrebbe, insomma, riuscirci. E dunque, il consiglio all’Ue è di non fare troppo la voce grossa, perchè l’effetto molto probabilmente sarebbe boomerang.