Certificati di investimento - Cap. 2

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Intesa SP colloca covered bond 7 anni da 1 mld, ordini 1,5 mld-Ifr

MILANO/LONDRA, 4 luglio (Reuters) - Intesa Sanpaolo ha riaperto il mercato italiano delle emissioni obbligazionarie, di fatto fermo da quasi due mesi (con l'unica eccezione di Tim, ma nel segmento corporate) a causa delle tensioni e della volatilità innescate dalla nascita del governo M5s-Lega.

La banca ha collocato oggi un'obbligazione garantita sulla scadenza sette anni dell'importo di un miliardo di euro, a fronte di ordini per circa 1,5 alla chiusura dei book.

Secondo quanto riferito dal servizio Ifr di Thomson Reuters, il titolo -- scadenza 14 luglio 2025 e cedola a 1,125% -- è stato prezzato a reoffer 99,799 per un rendimento di 1,155%, corrispondente a un premio di 63 punti base sul tasso midswap.

Una prima guidance di rendimento era stata fornita stamane in area 70 pb, poi rivista in area 65.
 
E' un po' che la seguo e sul supporto a 0,6250 sono entrato, più che altro per l'ipervenduto che il titolo aveva e per le divergenze sul grafico rsi dove i minimi erano crescenti mentre i prezzi sul grafico li mostravano decrescenti, non certo per la società. Sono ancora di vecchia scuola, compera sui supporti e vendi sulle resistenze. Se dovesse confermare oggi la chiusura sopra 0.65 potrebbe fare un test a 0.67, e nella migliore ipotesi a 0,72 ma dubito che vada oltre; Il fondo elliot, che oggi dovrebbe con cassa depositi e prestiti avere la maggioranza, si sta affidando all'amministratore scelto da Vivendi, appena estromesso dal controllo della società; assurdo, elliot non è stata in grado di esprimere una propria figura, di alta competenza ed in grado di assumere le redini della società. Dubbi anche sull'impatto sul conto economico derivante dal probabile 'aumento dei tassi che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, nonostante le rassicurazioni della società sul debito mostre e sull'allungamento delle relative scadenze. E' evidente che l'operazione elliot è esclusivamente una operazione finanziaria, non c'è nulla di industriale che possa dare valore aggiunto o creare ricchezza. Tolto il valore della rete, oggi l'azienda varrebbe un terzo. Ho già messo il mio take profit a 0.65, e lascio correre fin che va, ma non penso sia di grande soddisfazione. Rimane aperto un gap a 0.53 del settembre 2013 che prima o poi verrà chiuso.
 
07/04/2018 | 10:37am EDT
MILAN (Reuters) - An Italian court will likely decide after the summer whether French media group Vivendi needs to reduce its stake in Telecom Italia or Mediaset to prevent a concentration of power, two legal sources said on Wednesday.
Last year, the national communications authority (AGCOM) ordered Vivendi to cut its stake in one of the two companies within a year, ruling it was in breach of rules designed to prevent a concentration of power.

Vivendi, which aims to build a media empire in southern Europe, is the biggest single shareholder in Telecom Italia with a 24 percent stake and had accumulated a 28.8 percent shareholding in private broadcaster Mediaset, controlled by the family of former Prime Minister Silvio Berlusconi.

Vivendi appealed AGCOM's decision but in April this year it transferred 19.19 percent of its stake in Mediaset to a trust called Simon Fiduciaria, to comply with the order.

A ruling in favour of Vivendi could mean the French group gets ownership of the stake it transferred, back.

"There will be a decision no earlier than 45 days, but more probably after the summer," one of the sources said.

Vivendi's lawyers have argued the decision by AGCOM is discriminatory and goes against both Italian and European rules given Vivendi does not exercise a dominant influence on Mediaset.

At its latest shareholder meeting, Milan-based Mediaset, closed the doors of its AGM to the trust, preventing it from exercising its voting rights. Vivendi decided not to present a slate of candidates for the new 15 member Mediaset board.
 
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