Si. Insomma il 40% dalla barriera è uno degli elementi, indubbiamente importante a cui tutti comunque guardiamo. Ma è uno degli elementi, che da solo purtroppo dice pochissimo.
Tutti parliamo della volatilità dei sottostanti che, in strettissima relazione al rendimento potenziale, dovrebbe invece imporci di avere chiarissimo che stiamo comprando qualcosa di altamente rischioso, e che poi lamentarsi che questo o quel sottostante perde il 60/70% non dovrebbe sorprenderci. In effetti la probabilità che accadesse era praticamente già scritto nel certificato di nascita del ctf. Chiaramente mi ci metto io tra quelli che questa riflessione purtroppo a volte la dimenticano immaginando che sia normale che un prodotto finanziario possa pagarti cedole del 12% annui senza assumersi un rischio correlato.
Sullo stop loss non mi esprimo e non so se sia corretto applicarlo ai ctf, ma sta di fatto che i ctf in fase fortemente ribassista non è che ti danno molto tempo per decidere di uscire. In effetti vedere un titolo che perde il 10 ci fa pensare che abbiamo ancora margine, poi perde il 20 e vabbè si riprenderà e quando sta perdendo il 30 è abbastanza tardi rispetto alla diminuzione di valore del ctf.
Insomma la distanza dalla barriera è proprio l’ultimo degli elementi da considerare prima di acquistare un ctf secondo me. O meglio, è scontato che ci sia un margine importante solo per prenderlo in considerazione.